19 ottobre 2011

Cara amica che hai dovuto passare al latte artificiale così precocemente: ti ammiro molto per la serenità che cerchi di tenere! Ricordo che era stato un trauma anche per me dover accettare il latte artificiale dopo meno di quattro mesi di allattamento (anche perché avevo un casino di latte all’inizio, lo perdevo dappertutto!). Poi col fatto che al corso ci dicevano di non farsi infinocchiare e di non ascoltare chi ti dice che forse ne hai poco, io non ascoltavo la zia di Fabio che ad agosto in montagna mi diceva: “Non è che sta finendo?” e men che meno Pietro che si attaccava tre secondi per poi staccarsi urlando e girando la testa dall’altra parte… 

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17 ottobre 2011

Vi scrivo dopo tre giorni un po’ bui. Diciamo che come al solito me la son tirata.

Sì perché dopo aver elogiato il mio “buon” Pietro e tutti i cambiamenti positivi fatti durante questi giorni di convivenza con la sua mamma, ho dovuto ricredermi a partire da venerdì mattina, quando è tornato ad essere intrattabile (come vi avevo accennato), capricicoso, intrasportabile in macchina (no salire, no la giacca, no fare la pipì), dispettoso e prepotente. 

Questa cosa mi ha buttato giù parecchio. Sono andata a trovare una amica e, anche se è stato abbastanza bravo con suo figlio, allo scattare della terza ora è partito il litigio-per-il-giocattolo con morso sulla manina. Insomma, dopo giorni e giorni, ecco ripresentarsi il solito problema. A sua discolpa posso solo dire che forse era nervoso per il suo stato di salute. Aveva avuto febbre nei giorni scorsi e raffreddore. Sabato mattina s’è svegliato col cagotto e sabato notte e ieri notte ha preso ad avere una tosse abbaiante che praticamente non ci ha fatto dormire fino alle 3.00 di mattina e poi, tra lavaggi, timo e umidificatore è andata migliorando (di giorno comunque non ce l’ha).

Io ho trascorso il sabato e la domenica a cercare di evitare zuccheri, frutta e dolci. Come sempre, non c’è voglia più potente che ti prenda quando hai un qualche divieto. A parte che la mattina, avendo mangiato solo the senza zucchero e qualche fetta biscottata “scondita”, mi è insorta una cefalea mostruosa (e poi al controllo urine non c’era glucosio ma, all’opposto, corpi chetonici – della serie, forse ho esagerato). Alla fine della giornata, forse perché ho bevuto mezzo litro di chinotto senza zucchero (che però a questo punto è comunque dolcificato con aspartame) ho avuto ancora un riscontro positivo di glicosuria. Ieri sera solo dubbio nonostante a cena da mia mamma abbia mangiato ben tre pasticcini. 

La cosa consolante è che Fabio ha scoperto che esiste frequentemente la “glicosuria gravidica in assenza di iperglicemia”. Sarebbe a dire che non è detto che io spari con la glicemia (e quindi dia eventuali problemi al bimbo). Potrebbe essere che la mia glicemia resti comunque nei limiti, ma il mio rene pisci fuori più glucosio di quello che normalmente trattiene. Il fatto è che la certezza di non sparare con le glicemie ce l’avrei solo facendo la curva dopo carico di glucosio. Mi sono ripromessa di telefonare alla mia ginecologa, ma alla fine, alla luce dei fatti di oggi, non ne ho avuto voglia.

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14 ottobre 2011

Volevo comunicarvi che ieri sera ho fatto stick urine che avevo a casa e è uscito un ++ di glucosio (avevo mangiato solo pollo e patatine). Mi è venuto un colpo. Ora ho l’ansia di stare esponendo il “Tellino” a botte di glicemia pazzesche, col rischio che poi quando nasce vada in ipo! Domani sento la ginecologa. Comunque stamattina l’ho rifatto a digiuno ed era negativo e dopo pranzo pure… ora vado ancora a farlo (sto strippando?)!

Ah, ieri ho svuotato la valigia-regalo del mio collega: ho centinaia di bodini e pigiamini di tutti i tipi, non so più dove metterli, sono a posto! Il fatto è che sono tutti 0-3 mesi e poi ha detto che ne ha altri!!! Cavolo!

Ieri grandi mestieri con mia mamma, abbiamo disposto tutti i vestitini nei cassettini di Pietro (la sua roba è tornata nell’armadio in camera) e ho anche fatto un po’ di repulisti nella mia roba e oggi, udite udite, ho preparato l’abbozzo della borsa per l’ospedale!
Ora comincio ad essere più pronta e tranquilla, anche perché con sta storia della glicemia comincio ad avere fretta…

Arghhhhhhhhh: stick delle 16:30 positivo con + di glucosio!

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13 ottobre 2011

Mi spiace, non pensavo di buttarvi giù con la mia mail. Io non ho nessun rapporto idilliaco con Pietro. Mai avuto (ieri sera rileggevo le mie vecchie mail dove scrivevo che quando si spaventava ero “contenta” perché mi si avvinghiava tutto e non ero abituata). Nè ho mai pensato di essere il suo fulcro, roccia, punto di riferimento.

Non nascondo che, quando era piccolo e arrivavamo dalla nonna, in cuor mio tiravo un sospiro di sollievo e pensavo: “Oh, finalmente lo gestisce lei” come se fosse suo figlio e non mio, perché mi sentivo inadeguata, stanca e poi sapevo che lei aveva più esperienza e lui con lei era sempre più bravo.

Io ho sempre pensato di fare il massimo per lui. Tuttavia è innegabile che quando tornavo dal lavoro, nonostante cercassi di essere tutta per lui, avevo i mestieri (ora almeno ho la donna 1gg/sett), avevo i cazzi miei, avevo voglia di metterlo a letto. Il gioco con lui mi risultava a volte pesante (vi ricordate che dicevo che mio marito cucinava e sparecchiava e io ogni tanto avrei voluto fare cambio? ). I suoi capricci estenuanti. Il momento della nanna, quando non era nelle fasi buone che andava a letto sparato, era una sofferenza perchè avevo fretta, volevo rilassarmi.

Sabato e domenica li passavamo a pulire la casa (rileggevo proprio le mail ieri) e a turno a trovare i nonni, gli zii, i parenti. Mi sembrava di non avere una vita mia.

Peraltro non ho mai nascosto l’invidia buona nei confronti delle vostre continue iniziative, dai giochi, alla cucina, alle gite domenicali, ai vari PacoGiochi etc che io, anche proprio per paura di non essere in grado di gestire, non ho mai osato fare. Per cui non è una questione di autostima, credetemi.

Quello che volevo dire ieri anche a me risulta confuso. E sicuramente, impopolare ancora una volta.

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12 ottobre 2011

La mia vita da mamma a tempo pieno è assolutamente bellissima, non noiosa e stancante al punto giusto.

Mi ricordo che il famoso maggio 2009 non mi passava più: non vedevo l’ora che nascesse Pietro e non facevo una mazza dalla mattina alla sera. Mi trascinavo per casa fino al divano e guardavo la tele. Soffrivo di insonnia prevalentemente dalla mattina presto in poi. Lavavo il minimo indispensabile in casa e non preparavo nemmeno la cena. Avevo caldo e nessuna voglia di uscire.

Questa volta è tutto l’opposto. Faccio fatica ad addormentarmi, mi sveglio parecchie volte per la pipì, ma poi, se Pietro non si svegliasse, credo che tirerei a dormire fino alle 10.00 tutte le mattine. Adoro stare con lui. Forse sbaglio, ma la mattina gli concedo i cartoni e nel frattempo rifaccio i letti, pulisco la cucina, faccio colazione, mi vesto e mi trucco. Ogni mattina per ora ho sempre avuto qualcosa da fare. Usciamo insieme, andiamo con la nonna a prendere il caffè (questa cosa l’abbiam fatta tre volte in realtà), oppure la spesa piccola, oppure al parchetto. Due giorni sono andata su da mia mamma dove mi sono fatta coccolare (non ho cucinato e poi ho anche dormito nel primo pomeriggio sul suo lettone, che è tutta un’altra cosa).

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4 ottobre 2011

Ok, ragazze, so di essere impopolare ma stavolta ve lo devo dire… Mi fate girare le balle!!!

E’ l’invidia che parla, ovviamente. Ma veramente voi non avete idea di come sia avere un bimbo che non mangia. O meglio, forse sono io che non avevo idea di cosa volesse dire avere un bimbo che mangia! Insomma, con Pietro, a meno di fare il pappone (e nemmeno tutte le volte!), è sempre una lotta. Fabio, soprattutto quando era malato, come sapete non mi aiutava, offrendo subito lo yogurt o il frutto se non mangiava quel che c’era. Ma ora siamo uniti e fermi. Il problema è che la maggior parte delle volte non mi mangia praticamente un cazzo. La colazione non esiste: a volte vuole un succo, a volte beve 100 ml al massimo di latte. Se va bene mangia mezza fetta biscottata con la nutella. A volte la domenica al bar mangia mezza pasta frolla o mezza brioches. A pranzo, se non c’è il pappone, va bene se spilucca qualcosa.

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30 settembre 2011

E’ proprio vero, ogni tanto pensiamo che siano grandi, ma alla fine hanno meno di due anni e mezzo!

Esordisco col dirvi che (per unirmi al gruppo di quelle che si auto-gufano) da lunedì, non si sa come, non si sa perché, ma la notte va benissimo. E non parlo solo dell’addormentamento, parlo proprio della notte.

Lunedì mi sono sdraiata io accanto a lui sul “letto gande di Petro”. In cinque minuti dormiva e, avendo la sponda, non ho dovuto travasarlo: ha tirato mattino e anzi, ho dovuto svegliarlo. A parte le mie pipì (che mi hanno quindi comunque costretto ad alzarmi più volte), non ricordavo da mesi un sonno così bello!

I giorni successivi è andato più o meno ugualmente bene: una notte s’è alzato ed è venuto in camera nostra con la copertina in mano e il dito in bocca. Ha acceso la luce (facendoci venire un infarto) e mi ha detto di andare di là con lui. Io gli ho detto che la mamma dorme nel “letto gande di papà” e lui allora mi ha chiesto di tornare nel suo piccolo. L’ho messo lì ed ha ripreso a dormire fino a mattino. Ieri per esempio ha voluto da subito dormire nel piccolo. Dopo le preghierine l’ho lasciato lì come ai cari, bei, vecchi tempi e nel giro di due minuti, mentre guardavo “Star Academy”, s’è addormentato e ha tirato mattino (svegliandosi solo una volta con sogno agitato alle 2.00 e poi alle 7.00 stamattina per fare pipì!).

Lo so che stanotte mi farà penare, ma ho aspettato qualche giorno apposta a dirvelo, per godermeli!

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27 settembre 2011

Grazie per le numerose risposte.

In primis vi dico che il lettino non è il suo luogo abituale di punizione. Ma solo qualche volta è successo, quando proprio mi tirava fuori dai gangheri, di buttarlo dentro e sbattere la porta (tanto purtroppo poi c’è il papà che lo va a prendere).

Per il resto, ho capito tutto tutto tutto quello che citate da quel libro che mi consigliate. E sono perfettamente d’accordo. Sul portarlo via da una festa (fatto), sullo sgridarlo in pubblico (fatto), sul non aggredirlo verbalmente (fatto) e sulla possibilità che loro ci riprovino per il gusto di vedere fin dove possono arrivare. L’esempio che mi fate, sul tirare i capelli, è proprio calzante: non sono morsi ma il concetto è esattamente quello!

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26 settembre 2011

Il congresso è andato abbastanza bene.

Viaggio con tre compagne di Specialità, alloggio in B&B nel cuore del Porto Antico. Serata in birreria. Gelati, frappè, una cena fuori. Insomma, la libertà.

Per quanto riguarda l’aspetto scientifico, come sempre, alcune cose belle da vedere e sentire, altre meno. Io non mi ero spiegata bene: non avevo una relazione da portare al congresso durante una sessione. Avevo un poster da appendere e da illustrare in una specifica sessione dedicata, ma solo qualora fosse venuto qualcuno a chiedere. Uno in effetti è venuto. E un altro, uno dei membri del gruppo studio di ecografia al quale mi ero appena iscritta, sentito il mio nome, mi ha riconosciuto come autrice del poster (ed è stato bello perché erano centinaia). Ma alla fine, mi sono sbattuta tanto per niente (ero anche andata il giorno prima da H&M a cercare un vestito premaman un po’ serio e a comprare delle ballerine!).

Apro, a questo punto a malincuore, il capitolo Pietro.

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18 settembre 2011

Non sapete come mi rincuorano le vostre parole.

Io davvero temevo che, se cominciamo ancor prima della nascita del “Tellino” a concedere cose che prima non abbiamo mai concesso, chissà dopo.

Ma come sempre forse, devo rassegnarmi al fatto che i nostri bimbi attraversano delle fasi. E questa sarà quella del lettone (che comunque adesso è proibito a meno che ci sia temporale o le coccole, ma queste solo dopo la sveglia del mattino del weekend). 

Dovrei raccontarvi un mucchio di cose, ma ora non riesco da casa.

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