18 marzo 2024

Il momento del bagnetto è sempre stato un fondamentale rituale di passaggio per i miei figli. 

Balle.

Il bagnetto non ha nulla a che vedere con la pulizia. Non ha niente a che spartire con l’approccio all’acquaticità. Non riguarda le fasi di crescita. 

Il bagnetto in realtà è un escamotage diabolico per liberarsi temporaneamente del bambino. 

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26 febbraio 2024

Santiago è migliorato, sotto certi aspetti. Non morde più i suoi fratelli quando si arrabbia. Li picchia solo in risposta a qualche provocazione subita. Infatti, nonostante abbiano 12 e (quasi) 15 anni, spesso lo trattano come un loro pari, gli strappano giochi di mano, non gli fanno assaggiare la merendina perché la stanno mangiando loro, lo spintonano se si mette davanti alla TV. Insomma, se da un certo punto di vista posso dirmi contenta dell’integrazione raggiunta, questo tuttavia significa dover spesso assistere a spettacoli piuttosto discutibili. Sì, perché quando parte il litigio, capita di vederli avvinghiati a terra, rotolarsi sul tappeto, in tre, con il povero cane che abbaia ora all’uno ora all’altro, talvolta mettendoci del suo, mordicchiando qua e là una chiappa, tanto per dare un contributo. Diciamo che spesso in casa nostra regna il caos. E a nulla valgono i miei richiami all’ordine, i miei castighi, l’angolino della punizione e similari. 

Talvolta accadono degli incidenti.

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9 febbraio 2024

I mesi sono volati via. Letteralmente. Il lavoro mi ha assorbito completamente e, una volta a casa, non era mai possibile dedicarmi al blog. Vuoi perché il PC, ubicato nella camera di SG, non era mai accessibile (o in utilizzo da parte dei figli grandi o inutilizzabile mentre Santiago dormiva), vuoi perché quando riuscivo ad impossessarmene era per preparare qualche presentazione di diapositive per convegni, congressi o lezioni di cui mi avevano incaricato in ospedale.

E così, mentre i giorni passavano e i mesi trascorrevano ineluttabili, Santiago Gabriele cresceva in statura, bellezza e sapienza senza che potessi imprimere indelebilmente su queste pagine i suoi mutamenti, le sue avventure, le sue scoperte. Ogni giorno mi dicevo “questo non potrà andare dimenticato” oppure “questa cosa va raccontata”. E immancabilmente, non rispettavo il mio proposito. 

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