30 luglio 2011

Tra parentesi, volevo puntualizzare che per quanto riguardava il temporale, non è che ero preoccupata davvero! Ero “preoccupata” perché mio figlio si era sua sponte messo a letto (nel nostro letto!), persino sotto le coperte e alle 20.30! Poi mi ha fatto morire dal ridere quella che dice che lei, senza fantasia, spiegava ai bimbi che era il temporale con tuoni e fulmini: credimi, fai bene, perché in ogni caso dopo la balla degli angioletti che giocano a bocce, all’ennesimo “Chi è, mamma?” ho provato a spiegargli i fenomeni  elettrostatici, con maggior successo…

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28 luglio 2011

Ragazze non ho ancora letto le mail di oggi, ma devo condividere questa cosa.

Sono le 20.40 ora mentre mi accingo a scrivere.

Pietro è stato con mia mamma tutto il giorno.

Ha mangiato un mega pappone (crema di piselli,mais/tapioca, plasmon dentini) e poi ha dormito per 3 ore dalle 14.00 alle 17.00. Siamo usciti dalle 17.00 alle 19.00. Bagnetto e poi pappa. Ma è iniziato il temporale.

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27 luglio 2011

Come non detto.

L’aperitivo di ieri sera è saltato perchè la mia capa mi ha chiamato nel suo studio alle 17.30 per discutere con la rianimatrice un caso difficile di cui io teoricamente ero esperta avendo avuto a che fare con uno analogo questo inverno… Il “consulto” è finito alle 18.40 per cui le mie colleghe (eravamo solo in tre) hanno disdetto tutto. Alla fine sono arrivata a casa alle 19.00. Fabio ha insistito perché io facessi la torta di zucchine (ricetta di mia mamma) da dare a Pietro.

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26 luglio 2011

Io confermo l’appuntamento per la pizzata. Esco anche stasera (incredibbbile) per aperitivo dalle 18.00 alle 18.30 con colleghe di lavoro qui fuori dall’ospedale e poi vado anche a cena DA SOLA a casa di una mia collega! Mi sento un po’ in colpa, ma Fabio mi ha “concesso” di fare entrambe le cose e io penso che se non le faccio adesso non le faccio più!

Poi so che me le rinfaccerà quando litighiamo, ma fa niente.

Per quanto riguarda le nostre paure riguardo al non riuscire a togliere il patello o a passare ad una dieta da adulti, anche mia mamma dice sempre che non ci sono ragazzi di vent’anni che mangiano solo pappone e non cagano nel water…

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22 luglio 2011

Tornati dalle ferie.

Temevo la “dura” convivenza. O meglio, temevo che Fabio mi facesse pesare la “dura” convivenza con i miei genitori. E in realtà me l’ha menata con battutine di vario genere fin da alcune settimane prima della partenza. La verità è che sono stati otto giorni fantastici.

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24 giugno 2011

Quante cose sono successe da quel 26 maggio! Non so più da dove partire.

Per quanto riguarda il secondogenito… ho già fatto altre due eco, come sapete. Alla prima delle due eco, andata bene e durante la quale io cerco di rilassarmi anche se non riesco a non guardare quel corpicino con un occhio clinico volto a cogliere la benché minima anomalia, subito dopo aver guardato gli emisferi cerebrali, inaspettatamente la ginecologa fa: “Avevamo detto maschio o femmina?” E io, che volevo dire qualcosa tipo: “Non avevamo detto niente, l’hai visto tu e ti abbiamo detto di non dircelo anche se ci sembrava di aver capito maschio” invece esordisco con: “Ma sììììì, dai che l’avevi visto tu…”

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22 giugno 2011

In risposta alle vostre domande:

Mio figlio credo faccia la dieta più monotona di chiunque altro, allergici compresi.
Una serà sì e una no è prosciutto cotto, Babybel, pappone preconfezionato Mellin o fatto da me con mais e tapioca e (udite udite) omogeneizzato.

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26 maggio 2011

Come sapete, quel famoso 27 aprile, di ritorno dalla Corsica, il pediatra mi disse di fare gli esami a Pietro, tra cui i markers infettivi di toxoplasma, citomegalovirus ed epstein barr virus.

Quando ho visto gli esiti, con alta positività di Pietro per IgG e negatività per IgM per citomegalovirus (indicanti una infezione pregressa, anche se probabilmente non più lontana di tre mesi prima, visto l’alto titolo di IgG, ma comunque non in fase attiva) ho pensato: per me nessun rischio, tanto sono immune.

Poi ci furono i giorni col febbrone e il Pronto Soccorso per cui la cosa non mi diede più pensiero. Ma una mia amica mi diceva che, a differenza dell’epstein barr (che dà la mononucleosi e che comunque non dà problemi al feto), il citomegalovirus non dava immunità persistente e che la gravida, seppur già immune, poteva recidivare con l’infezione (anche se con conseguenze di solito meno importanti). A quel punto vado a recuperare i miei vecchi esami che risalivano al 2001 circa (non li avevo ripetuti nemmeno alla mia prima gravidanza) e… sorpresa: ero sì immune al toxoplasma e alla rosolia (di cui avevo fatto il vaccino a 13 anni) come ricordavo, ma al citomegalovirus no! E alla gravidanza di Pietro, visto che non avevo contatti con bambini piccoli, la mia ginecologa non me l’aveva fatto controllare.

Presa dal panico, il giorno successivo vado a fare gli esami per il citomegalovirus.

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