Avrei voluto scrivere questa mail molti giorni fa. Ma le circostanze non me lo hanno consentito.
Sarebbe stato bello fotografare e salvare in tempo reale le emozioni che si sono susseguite dopo il ritorno a casa. Sicuramente l’assenza di ansia è stata una delle cose più belle.
Ricordo che al ritorno a casa con Pietro, il suo essere costantemente soporoso, ai limiti della possibilità di allattarlo, mi aveva fatto sciogliere in un bel pianto non appena arrivata a casa. Leo, come il fratello, non è stato particolarmente vispo al rientro. Ma questo mi ha dato molta serenità: l’ho interpretato come un segno di benessere.
Chiaramente il ritorno non è stato “normale”: Fabio ha voluto passare prima a trovare sua mamma, a farle una sorpresa e a ritirare Pietro che dormiva lì. Seggiolino più navicella montati posteriormente. E la macchina sembrava esplodere. Arrivati a casa, bagnetto per Pietro. Cambio patello per Leo. Finalmente doccia per me. E appena uscita dalla doccia, mi sono ritrovata i vicini in casa, i quali sono rimasti fino alle sette di sera, incuranti del fatto che io (90/60 mmHg di pressione, emorragica e visibilmente stanca) continuassi esplicitamente ad esortarli ad uscire.
La notte è andata piuttosto bene. Leo si sveglia ogni ora e mezza/due per mangiare. Un po’ l’ho allattato a letto, un po’ di là sul divano. E come per abitudine, l’ho cambiato ad ogni poppata. A differenza di Pietro, non mi fa la cacca subito attaccato. Né me la rifà nel patello appena messo, per fortuna. I primi giorni mi faceva solo delle cacchine misere, che però mi obbligavano al cambio. Risultato: sono già alla quinta scatola di Pampers… Ora però mi sono fatta furba e se non c’è cacca, col cavolo che lo cambio ad ogni poppata! A volte nemmeno mi alzo dal letto, lo allatto e lo rimetto giù (sperando che non parta col singhizzo!).
La pipì sul fasciatoio ce la siamo beccata un paio di volte. Ma la mamma ha applicato il metodo di Pietro (ripescato nei meandri della memoria). Subito dopo il bidet, lo prendo in braccio in direzione lavandino e sussurro: “Fai la pipì….psssssssss!” E lui, prontamente, piscia nel lavandino. Dopodiché, lo calo su fasciatoio, senza incidenti.
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