10 settembre 2012

Oggi il grande giorno!

Sveglia alle 8.00 (ovviamente quando c’è da alzarsi dormono entrambi), colazione e doccia veloce (sapeva di selvatico, il mio bambino!). Poi camicia e calzoncini. Grembiulino, qualche foto e via. Abbiamo preso il lavoretto (abbiamo incollato delle conchiglie raccolte da Pietro su delle foglie e messo il tutto su un cartoncino che ci avevano consegnato alla riunione per mettervi i ricordi dell’estate…). Sacche gialle e in strada. Dove una signora ci guardava dal balcone e diceva: “Quanto è bello!” Era proprio bello col suo grembiulino candido con “Pietro P.” cucito sul taschino in giallo. Arriviamo a scuola alle 9.00, ma le porte sono ancora chiuse. Si accalcano mamme con bambini. Non vedo nessun “giallo”. Un bimbo un po’ prepotente spintona un po’ Pietro. Una bimba piange. Un’altra (che andava al nido con Pietro e che ora è nei “blu”) sta in braccio a sua mamma. Pietro è bravo, uno dei pochi che sta fermo, un po’ imbambolato. Comincio a sperare che aprano perché temo che potrebbe stufarsi!

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09 settembre 2012

In risposta a te, amica che mi chiedi cosa abbia letto e come abbia fatto a farlo:

Il primo libro, l’autobiografia di Chet Baker, l’ho letto quasi tutto sul traghetto di andata mentre ninnavo Leo sul ponte della nave.

Il secondo, di Fabio Volo, nel pomeriggio quando dormivano (un’ora) e la sera qualche pagina a letto.

Il terzo, Disperatamente (e in ritardo cane) di Sergio Caputo (che raccomando a tutte!), idem.

Il quarto, L’imperatore del male di Siddhartha Mukherjee (800 pagine che narrano la storia del cancro) lo sto leggendo tuttora a letto alla sera (sono a pag. 500…).

Il fatto è che una mia amica mi ha prestato due libri di recente (giugno) e mi ha fatto riscoprire il piacere di leggere e soprattutto la capacità di trovare due minuti per farlo, magari solo prima di dormire…

Tra parentesi… e tu allora che riesci a cucinare???

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3 settembre 2012

Oggi rientro al lavoro dopo le ferie più rilassanti degli ultimi anni.

Vi starete chiedendo cosa mi sia successo. Come mai così positiva? Non è possibile!

E infatti non è che non ci siano stati cazzi e scazzi. Ma sono stati surclassati da due settimane di sole in un mare bellissimo.

Andiamo per punti.

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16 agosto 2012

Dunque.

Inizio con il dire che invece di ottenere l’effetto sperato (parlare del Leo che si alza 9 volte sperando che smettesse di farlo), ovviamente ho ottenuto l’effetto indesiderato (parlare del Pietro che non si sveglia di notte nonostante le cannonate e ritrovarmelo sveglio per tre notti di fila per acqua, pipì e “paura del gallo che canta alle 4.00 di mattina” – maledetto il tipo che s’è comprato un gallo sotto casa).

Detto ciò…

Stanotte alle 4.00 di mattina partiamo per il mare. Traghetto a Savona alle 7.00. Arrivo a Calvi alle 14.00.

Pregate intensamente per noi.

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13 agosto 2012

Centinaia le cose che vorrei scrivere. Non possibile farlo come vorrei.

Di quello che vi sto per dire non parlavo perché mi sembrava poco carino, soprattutto nei confronti della nostra amica gemellare, che, davvero, non so come faccia, ma che reputo troppo una grande. Alla fine però credo valga la tesi del “mal comune mezzo gaudio”. E poi, non ce la facevo più.

Son giorni (o meglio notti) in cui Leo si sveglia anche nove volte per notte. E la cosa mi sta snervando parecchio. Facendo una premessa, non ho mai visto un bambino crivellato dalle zanzare come Leonardo. Nonostante Autan, Citronella e chi più ne ha più ne metta… è pieno di morsicature. In testa, sui piedi, le mani… dappertutto. Ha anche i linfonodi grossi sul coppino (secondo me reattivi alle punture in faccia). E credo possa dipendere da questo. Io non sono molto amata dalle zanzare, ma ieri in ospedale mi hanno punto in due e tuttora, a ventiquattro ore di distanza, mi prudono da morire. Mi domando come faccia lui. Morale. Va a letto con il lattino tiepido alle 21.00. E di solito dorme bene fino a mezzanotte circa. Poi cominciano i risvegli. Mezzanotte, mezzanotte e mezza, 1.30, 2.00, 3.30, 4.00, 4.30, 6.00, 7.00…

Io vi giuro che sto impazzendo. Perché magari si tratta solo del ciuccio da mettergli in bocca, magari gli faccio una camomilla oppure gli do acqua normale. A volte rifaccio il latte. Quello che mi uccide è che io torno a letto e mi riaddormento (anche se un paio di notti stavo per ripiombare nel dramma del “non riaddormentamento”) e dopo 20 minuti quello ricomincia a piangere.

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3 agosto 2012

Oggi è il mio ultimo giorno di ferie. Il reparto ha chiuso per la prima volta in 30 anni. E’ rimasta aperta la dialisi e siamo chiamati a coprire delle guardie in geriatria e ad essere disponibili per le visite urgenti e le consulenze in giro per l’ospedale. Ovviamente non potevamo venire al lavoro tutti. E così siamo stati obbligati a prendere ferie (pur essendo noi specializzandi dipendenti dell’Università, ci hanno equiparato ai medici ospedalieri e quindi siamo stati costretti ad alternarci  e a nulla è valso chiedere di andare lo stesso a studiare oppure a frequentare qualche altro reparto. Alla fine a loro fa comodo che prendiamo ferie nel momento in cui c’è poco lavoro, in modo che poi a settembre/ottobre ci siamo tutti. Il fatto è che lo abbiamo saputo tutti troppo tardi e quindi, avendo per esempio io fatto già ferie a giugno, ora sono rimasta con poco/niente. E non è che debba andare da qualche parte, ma siccome malattia/permessi per i figli attingono tutti ai famosi 30 giorni annui, e siccome so già che con l’inizio dell’asilo a settembre ci sarà da piangere in quanto a malattie di entrambi i bimbi/genitori, non so come farò. Sforerò i 30 giorni. Pace.)

La prima settimana ho lavorato. C’era poco da fare, ho studiato e mi sono rilassata. Poi mi è toccato stare a casa. E devo dire che è stato molto più faticoso, anche di quando andavo al lavoro e il reparto era aperto.

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16 luglio 2012

Amica, per quanto riguarda il peso della tua neonata, lo so che è brutto sentirselo dire, ma davvero non puoi pensare che cresca con questo ritmo all’infinito (poi ti tocca mettere tuo marito nel lettino e tenerti lei nel lettone per motivi logistici!). Quando mi hai detto con sollievo che quella settimana là ha preso tutto quel peso (nonostante la pesata infrasettimanale negativa), ti confesso che un po’ mi è dispiaciuto (in senso buono). Perché prima o poi, volente o nolente, accadrà. E finché sei così contenta nel vedere che non è successo, vuol dire che non saresti pronta se succedesse adesso. Insomma… parlo per me, ma è stato quando ho preso tutti i bagagli e sono partita per il mare coi bimbi da sola che mi son detta “se ci sarà bisogno userò l’artificiale, se no andrò di tetta” (e l’artificiale non l’ho mai usato, ma al ritorno si è confermata la crescita ridotta) che ho capito che era “consapevole” e che non mi importava più (non importava è un po’ forte perché anche quando sono andata a Vicenza volevo portare il tiralatte per tirarmi un po’ di latte la sera per non perdere quel poco che ancora davo alla sera: quando mi sono accorta che non veniva niente – e comunque era quello manuale – mi son rassegnata al fatto che Leo ciucciasse per coccola…).

Insomma… ora Leo non è più il bambinone al 95esimo percentile, ma sta benissimo tra il 50esimo e il 75esimo ed è meraviglioso…!

La seconda parte della tua mail capita a fagiuolo. Perché qui in casa stiamo passando dei giorni terribili e non vedevo l’ora di poterveli raccontare. Ovviamente tutto è cominciato dopo che ho scritto che dopo i tre anni è vero che i bimbi diventano bravi.

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2 luglio 2012

Viva sono ancora viva. E’ trovare il tempo che è impossibile. E magari ce la potrei fare, ma il PC ce l’ha Fabio e allora non se ne parla.

Vacanza in Sicilia (o come diceva Pietro “andiamo a Le Ciglia”) meravigliosa. Non solo perché dopo anni e anni eravamo solo noi (Fabio, i bimbi e io), senza altre persone.  Ma anche perché abbiamo collaudato la famiglia sull’aereo e, in generale, abbiamo visto che si sopravvive benissimo anche in quattro lontani 1200 Km da casa e dagli aiuti vari. 

Inoltre abbiamo dimostrato a noi stessi di poter non rinunciare (quasi) a niente.

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17 giugno 2012

Ok, come volevasi dimostrare, i gemelli sono nati il 13, che io ero a Vicenza. Li ho visti sabato in modo che, facendo le dodici ore, almeno ho avuto una nota positiva a fine mattinata. Piiiiiiccolini! Ma con tutte le cosine al posto giusto: incredibile la natura!

A Vicenza mi sono proprio rilassata e divertita, forse troppo. Il congresso è stato piacevole, sono proprio contenta di non essermelo perso. Poi ci sono state le cene a scrocco (una da una ditta farmaceutica e una proprio offerta dal congresso). Si è mangiato (e bevuto!) un sacco e mi sentivo un po’ degenere… mi dicevo, ma io sono una mamma e la mia amica mi rispondeva: “Sì, ma alla fine hai sempre 29 anni come me!”

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