18 settembre 2012

Alla fine ho deciso di andare io a portare Pietro a scuola. Immaginavo che mi avrebbero liquidato con un sorrisone in due minuti, visto il momento critico (siamo arrivati dopo l’apertura, quando ormai i bimbi erano tutti dentro, tra cui alcuni in lacrime, ma preferivo così perché altrimenti avremmo dovuto aspettare davanti al cancello chiuso e Pietro anche stamane continuava a dire che non ci voleva andare, pacatamente, ma lo diceva).

Lara mi è venuta incontro con una bimba piangente in braccio. Le ho detto che volevo sapere dell’accaduto e che ero venuta apposta. E, ragazze, è stata proprio una grande. Mi ha tranquillizzato tantissimo. Dicendo che non è successo niente di grave o strano. Che ha visto mia suocera agitata, che tutte le volte chiede se è andato tutto bene (di fatto tradendo la paura che sia andato male, ma questo lo dico io). Di dirle di stare tranquilla. Alla fine mi ha detto che il motivo del contendere era la macchinina. E io, strano, pensavo fosse l’altalena. E lei, sì, prima anche l’altalena. Ma se dovessi dirle tutte… (e lì ero imbarazzata). Tipo che un bambino contava e lui voleva contare prima di lui e l’ha spinto. “Cioè, lui è abituato a comunicare con gli adulti, parla benissimo, ma non capisce che anche con i bambini può parlare prima di agire. E invece lui, se vuole una cosa, se la prende, senza chiedere.” Praticamente ha colto nel segno. Poi le ho detto che è stato punito, senza TV e a letto presto e lei mi ha detto: “Guarda, quando succedono queste cose, il bambino viene sgridato, messo seduto e lasciato a pensare per due minuti e poi torna a giocare. Vedrai che si sistema tutto. Ma a casa poi basta. Non va punito anche a casa. Bisogna intervenire subito, a cosa calda, perché poi a freddo non si ricordano”. Il che lo sapevo anche io, ma Pietro sembrava ricordarsi (più o meno) e ieri avevamo anche discusso io e Fabio per decidere se mantenere l’incazzatura o fare finta di niente (io avevo paura che poi non volesse più andare all’asilo, che lo associasse solo a cose brutte). Comunque mi ha proprio rasserenato perché:

  1. Non pensa che mio figlio sia un mostro
  2. Non pensa che l’ho educato male
  3. Non pensa che sia irrimediabile
  4. Diceva tutto con molta sicurezza, non come chi ostenta, ma come chi “sa”.

D’altra parte, se non ricordo male, ha due figlie di cui una che va alla materna.

E comunque oggi è andato tutto perfettamente bene. Non un rimprovero. Ha fatto anche la cacca a scuola (anche ieri). E tra parentesi, me la gufo, ma da quando siamo andati in ferie, non scappa nemmeno un goccino e anche di notte, per dire, si alza da solo, va a pisciare e torna nel suo letto. Sono proprio contenta. Per la prima volta io, ipercritica, ho trovato una persona di cui mi fido. Spero di non dovremene pentire!

Comunque, prendendo la palla al balzo, stasera i bimbi sono andati a letto alle 20.45… speriamo che duri!!!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.