17 giugno 2012

Ok, come volevasi dimostrare, i gemelli sono nati il 13, che io ero a Vicenza. Li ho visti sabato in modo che, facendo le dodici ore, almeno ho avuto una nota positiva a fine mattinata. Piiiiiiccolini! Ma con tutte le cosine al posto giusto: incredibile la natura!

A Vicenza mi sono proprio rilassata e divertita, forse troppo. Il congresso è stato piacevole, sono proprio contenta di non essermelo perso. Poi ci sono state le cene a scrocco (una da una ditta farmaceutica e una proprio offerta dal congresso). Si è mangiato (e bevuto!) un sacco e mi sentivo un po’ degenere… mi dicevo, ma io sono una mamma e la mia amica mi rispondeva: “Sì, ma alla fine hai sempre 29 anni come me!”

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12 giugno 2012

Ebbene sì, alla fine, dopo incomprensioni di vario genere, sono riuscita ad organizzare questi giorni a Vicenza nonostante i due pargoli. In principio mia suocera voleva, a prescindere, fare l’esperienza di portare al mare Pietro per un po’ di giorni (noi non l’abbiamo mai fatto). Lei voleva andare la prima di giugno, ma non solo non sarebbe stato “utile”, ma sarebbe stato un casino perché fino all’altro ieri mia mamma era al mare e nessuno avrebbe potuto stare con Leo il pomeriggio (avremmo dovuto far stare la baby-sitter fino alle 18.00, e non poteva a meno di caricarselo in macchina e andare avanti e indietro per le altre sue varie commissioni, oppure tornare a casa noi prima). 

Allora ho proposto di andare questa settimana, che io vado a Vicenza e così a casa resta solo Fabio con Leo e con il supporto di mia mamma che verrebbe tutti i giorni e farebbe un’eccezione al suo desiderio di tornare a casa non dopo le 16.30 (per via del traffico).

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22 maggio 2012

Chi non muore si rivede… (talvolta).

Uno a sentirlo non ci crede. Ma davvero non sono riuscita a scrivere fino a stasera.

E anche ora sto cercando di ignorare Pietro che, sebbene messo a letto due minuti fa, mi ha raggiunto in soggiorno dicendo di aver sentito ululare un lupo fuori.

Il lavoro è bello. Faticoso, ma bello. Io sono maturata (dopo un anno e mezzo di dialisi e due figli) e devo dire che me la cavo niente male. Reparto difficile, malati brutti, settimana scorsa sono morti due miei pazienti (non fate battute!). E anche oggi giornata campale con sospetta meningite, herpes zoster, infarti, dialisi d’urgenza…

I problemi cominciano ad esserci: non riesco mai a rincasare prima delle 18.30 circa. Solo giovedì scorso sono riuscita a tornare alle 16.30 che c’era mia mamma (e anche domani proverò a scappare prima). Poi ci sono state le guardie e lì prima delle 20.30 non sono a casa.

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7 maggio 2012

Stop alle mail, ha scritto qualcuno… Ebbene, non potevo prenderla più sul serio di così.

Anche ora, guardando sulla TV regionale i risultati delle elezioni (e Pietro in sottofondo che scandisce “Sin-da-co! Sin-da-co!”) sto facendo uno sforzo per scrivere.

Il rientro al lavoro, di per sé è andato bene.

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29 aprile 2012

Pietro ha tosse solo notturna, ma come al solito da spaventare a morte (specialmente il papà!).

Ieri mattina pertanto pensavamo di non uscire. Poi abbiamo visto che il bimbo era praticamente guarito e allora siamo andati alla manifestazione in centro, dove c’erano i gonfiabili, i pastelli, una band (molto bravi!), una corsa campestre (hanno corso in dieci…) e un buffet (molto buono). Ci siamo andati in bici (nonostante la tendinite) e, all’ora di pranzo, ho sgarrato e ho dato la tetta al Leo (sinceramente non so che cosa ciucci, se io abbia ancora latte, ma pare di sì), ma così facendo ha tirato fino alle 13.00 (non volevo rovinarmi una delle mattine più belle degli ultimi mesi!). Poi nel pomeriggio Pietro è andato dal cuginetto mentre io cercavo soluzioni aeree per la Sicilia (ebbene sì, forse abbiamo deciso per fine giugno a San Vito lo Capo…).

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27 aprile 2012

Io lo sapevo che non dovevo scrivervi gli orari di Leo, uffa!

Il giorno delle biciclettata, per la prima volta, Leo s’è addormentato al seggiolone. Ha dormito un’oretta per poi svegliarsi di nuovo e mangiare la pappa avanzata.

Alla biciclettata (andata meravigliosamente nonostante minacciasse continuamente burrasca), dopo un quarto d’ora scarso, s’è addormentato. E io, affinchè non urtasse contro il campanello con la guancia, ho pedalato per la restante ora e un quarto tenendogli la fronte con la mano sinistra.

Totale: sono due giorni che non muovo il braccio sinistro a causa di una tendinite al gomito che mi impedisce di fletterlo. Di notte quasi piango dal dolore perché lasciandolo immobile mi prendono delle stilettate fino al mignolo.

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25 aprile 2012

Credo che sia vero, che con l’introduzione delle pappe si regolarizzino sui sonnellini (tranne quello notturno, ma lasciamo perdere!).

In particolare Leo si sveglia variabilmente alle 8.00 o alle 9.00. Prima tendeva a riaddormentarsi se uscivamo col passeggino, ora invece sta sveglio qualunque cosa facciamo. E non si addormenta prima di pranzo (un po’ perché mangia presto, intorno alle 11.30), mentre Pietro faceva un sonnellino di mezzoretta (ma forse era più grande e si stancava di più perché giocava). Dopo pranzo invece (o durante il pranzo, come è successo oggi, azz!) crolla per tre ore filate (finalmente!). Cena alle 19.00 circa. Tetta alle 20.00 e messa a nanna successiva. Raro il pisolino (20 minuti al massimo) prima di cena e solo se diventa rognoso (ho capito che quando gli prende il trip molto spesso è solo stanco!).

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22 aprile 2012

Cara amica, come sai io avevo piuttosto il senso di colpa nei confronti di Leo, che abbandonavo in cameretta (dormiente) tutto il dì mentre giocavo senza tregua con Pietro.

Poi, chiaro, le dinamiche sono cambiate, Leo è diventato più vispo e bisognoso di attenzioni e Pietro è cresciuto di un altro “mezzo anno”.

Pietro è geloso, come tutti i bimbi, ma “responsabilizzarlo” secondo me ha aiutato nel costruire un rapporto affettuoso col fratello.

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Amori scorretti

22 aprile 2012

Papà: “Ma è vero che stanotte dalla nonna ti sei svegliato e hai cercato il papà?”

Pietro: “Sì”

Papà: “E come mai?”

Pietro: “Perché io… volevo tu!”

Piccoli poeti crescono

20 aprile 2012

Il bambino, sull’altalena, chiude gli occhi mentre oscilla e guarda la luce del sole attraverso le palpebre: “Ohhhhhh, che luce malinconica!”