Come volevasi dimostrare il flagello infettivo si è abbattuto sulla famiglia intera, con l’eccezione di Fabio che probabilmente è immune da qualunque virus/batterio/fungo si aggiri tra le quattro mura domestiche. Pietro, Leo ed io siamo stati colpiti da raffreddore, mal di gola, tosse catarrale cavernosa. Pietro ha addirittura avuto la febbre ed entrambi, squassati dopo tre settimane di sofferenze, abbiamo dovuto ricorrere, dopo decenni, alla cura antibiotica (in casa nostra per fortuna dedicata solo ai casi disperati). Leo stranamente l’ha superata con una certa disinvoltura, salvo essere di nuovo dentro in questi giorni (raffreddore e moccio verdastro).
L’untore, Santiago Gabriele, ha tossito per tutto il primo mese di scuola. Terrorizzato dalla pratica del lavaggio nasale con la fialetta di fisiologica, ha scoperto dopo poco che in verità la cosa non solo gli piace, ma è diventata per lui una vera dipendenza, parte del rituale dell’addormentamento.
“Fiioogica!” Dice, con fare professorale.
“Subito!” Replico. E vado a prendere la fialetta. Si corica di lato, sul letto, con un bavaglino pronto per asciugare i vari percolamenti nasali e, tra lo spaventato e l’eccitato, porge una narice. Ride quando la lavo, si mette subito seduto per soffiare nel fazzolettino e poi si volta sull’altro fianco. Valli a capire, i bambini!