23 aprile 2023

Mi guardano e sorridono. Ma talvolta il sorriso è un po’ sbieco e imbarazzato.

“Che bel bambino!”

“Grazie!” rispondo sfuggendo lo sguardo compassionevole.

Santiago è intenibile e si fracassa dappertutto. 

Ha imparato a salire da solo sulle seggiole, pericolosissime. Una volta, mentre ci provava, gli è scivolato il piedino e ha battuto il muso sulla seduta.

Appena si avvicina alla poltrona gli urlo “NO!” e lo vado a prendere.

Si arrampica sul divano, sale sulla spalliera. “NO!”. Ma non si rassegna.

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13 marzo 2023

Lo amo alla follia. Ciccione, le guance morbide, l‘occhietto un po’ strabico. Cresce a dismisura, mangia come un pozzo senza fondo. Ha imparato a chiamare per nome il cane, a modo suo ovviamente, ma riuscendo a farsi capire perfettamente. Quando usciamo vuole assolutamente tenere il guinzaglio, non importa se stiamo passeggiando o se lui si trovi sul passeggino: il cane lo deve portare lui. Gliene combina di tutti i colori, gli strappa i baffi e gli tira la coda e subito dopo si copre la testa con entrambe le mani, a proteggersi dall’eventuale reazione della povera bestia.

Ho istituito “l‘angolino della punizione” per questo genere di misfatti. Ricordavo che con Pietro, vista la totale inutilità degli scapaccioni, “l‘angolino della punizione” aveva sortito qualche risultato. Ce lo mettevo, la faccia a fissare il muro, e gli intimavo di non muoversi fino a che non l‘avessi deciso io. Non so bene perché, ma ricordo che Pietro, dopo qualche minuto di penitenza, veniva a chiedere scusa: sembrava capire che essere messo ne “l’angolino della punizione” significava averla combinata grossa.

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5 febbraio 2023

Goguito è uno spasso. 

Simpatico, solare, intelligente…

…intenibile. 

Si fracassa dappertutto in ogni dove. E’ il bambino più gibollato che la storia abbia mai visto.

Unicorno perenne sulla fronte, talvolta centrale, talvolta asimmetricamente spostato in base al fatto che abbia colliso con lo stipite destro piuttosto che il sinistro. Tonalità cromatiche dei lividi sempre cangianti. Un giorno il labbro rotto. Un giorno il naso spellato (era scivolato mentre camminava rasente il muro ruvido del ballatoio). 

Direte: “Ma insomma, come si fa a non riuscire a prevenire?”

Non so che dire. Sono al terzo figlio eppure tutta questa vivacità forse non l’avevo mai sperimentata. Per raggiungere gli oggetti SG non cammina, corre. Il suo entusiasmo negli spostamenti lo espone costantemente al rischio di caduta. Ancora non riconosce i marciapiedi, i gradini, le aiuole, i pali della luce. Non ricorda che, se apre un cassetto, poi deve togliere le dita prima di richiuderlo.

Oltretutto è un inguaribile monello.

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15 gennaio 2023

Il tempo per scrivere è davvero poco.

Il lavoro mi ha risucchiato, cosa che speravo invece non accadesse. Il periodo delle feste obbliga a turni ravvicinati, soprattutto per chi, come me, ha preferito stare a casa qualche giorno prima di Natale, anziché da Natale in poi. 

Questo ha implicato una bellissima giornata sugli sci con i miei due figli grandi, ma anche parecchie guardie di dodici ore e tante notti fino alla fine del cosiddetto “periodo caldo”.

Erano tre anni che non mettevamo gli sci ai piedi. E non era da tanto che avevamo iniziato a metterli.

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30 dicembre 2022

Babbo Natale è arrivato anche quest’anno. Senza troppo clamore, in verità. Gesù Bambino gli aveva consegnato la lista dei doni da portare ai bimbi buoni. E così lui ha fatto.

I “bimbi buoni” avevano scritto la letterina.

Ruffiana e smaliziata quella di Pietro.

Concisa e pratica quella di Leo.

Santiago Gabriele non ha scritto nulla. Il suo Santo Natale l’ha visto impegnato a sgranocchiare le palline dell’albero e a strapparne i festoni.

Si dice che chi ha un gatto in casa non possa permettersi di decorare un albero di Natale. Credo lo dica gente che non ha mai avuto figli sotto i 3 anni.

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22 dicembre 2022

Santiago ha preso il suo primo aereo. 

I suoi primi due aerei per l’esattezza. 

Perché ovviamente la gita a Napoli è stata una toccata e fuga e quindi siamo partiti la domenica e tornati il lunedì.

In aeroporto si è comportato bene. Peccato che abbiano voluto controllare il passeggino, cosa che ci ha obbligati a prenderlo in braccio, svegliandolo (dormiva come un sasso).

La corsia prioritaria per le famiglie si è rivelata molto comoda, così come il mio passeggino pieghevole, che ci hanno consentito di tenere in cabina. 

Legato alla mia cintura, in verità si è poi spostato dalle mie ginocchia a quelle di Fabio per tutto il volo. Troppo piccolo per capire che stesse volando, deve aver però avvertito l’accelerazione al momento del decollo, perché mi ha guardato per un attimo con aria interrogativa, prima di riprendere con le sue attività.

Infatti non è stato fermo un istante.

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4 dicembre 2022

Non si trova più il telecomando.

Fino a ieri pomeriggio c’era, ne sono sicura. Anzi, confesso che, nel tentativo di avere un po’ di respiro, ho stranamente acceso la tv e l’ho sintonizzata sul canale dei cartoni, sperando che SG si distraesse un po’. Niente da fare: credo sia l’unico bambino al mondo non attratto dalla televisione.

Deve aver preso da me: la tv non la guardo più.

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20 novembre 2022

Il 12 novembre è stato il compleanno di Santiago Gabriele. 

Rifletto su questa cosa e mi rendo conto che è già passato un anno. Un anno da quando è nato. La gravidanza, a questo punto, dovrebbe essere solo un lontano ricordo, ma non lo è. Mi sembra ieri, che avevo la pancia. Forse perché è durata più di nove mesi. Che sembravano infiniti. Ed eccoci qua, a festeggiare un anno di vita extrauterina. Il tempo vola e quando si invecchia se ne ha maggior consapevolezza.

Ripenso alla mia infanzia, ai pomeriggi trascorsi al campo sportivo, a giocare a calcio o a basket. Si usciva dopo pranzo e si tornava per cena e la giornata era infinita. Credo che quelli siano gli unici anni nei quali il tempo passa lento anche se ti stai divertendo. Ora mi guardo intorno, guardo la mia famiglia, il mio lavoro, la mia vita. E mi accorgo che tutto sfugge, che tutto passa. Giorni, mesi, anni. Cosa è veramente importante nella vita di ciascuno? Cosa effettivamente alla fine resta?

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7 novembre 2022

Leonardo ha compiuto 11 anni. Abbiamo festeggiato per tre giorni come qualcuno fa per i matrimoni.

Ha voluto fare l’esperienza di una escape room con qualche compagno di scuola il venerdì. Il sabato sono venuti alcuni nostri amici con figli a casa. La domenica i nonni a pranzo.

L’anno scorso era molto preoccupato che SG potesse nascere il suo stesso giorno. Giustamente, ha voluto i suoi spazi. Essere il figlio di mezzo dicono sia piuttosto dura. Non sei il maggiore, ma nemmeno il minore. E quando si è dotati di un cuore buono e di una spiccata sensibilità come lo è Leo, è difficile non provare emozioni contrastanti (si sentiva in colpa anche solo per aver desiderato di poter godere di un compleanno tutto per sé).

Il fato ha poi voluto che SG nascesse quasi quindici giorni dopo il previsto. E così abbiamo salvato capra e cavoli.

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27 ottobre 2022

Il rientro al lavoro, lì per lì, non è stato apparentemente traumatico. Coordinata babysitter con suocera, sono uscita di casa alle 7.30. Babysitter fino alle 13.30. Suocera dalle 13.30 in poi (i ragazzi tornano da scuola alle 14.00 e pranzano a casa).

Al lavoro ho trovato tutto com’era. O quasi. Qualcuno se n’è andato. Qualcuno è arrivato. Solite facce non troppo contente. Soliti sguardi esausti e insoddisfatti. Sono rientrata con il preciso obiettivo di non farmi risucchiare come prima nella vita ospedaliera, ma non so quanto resisterò. In questo primo mese, fino a che SG non compirà un anno, sono esentata da turni di 12 ore (che poi in verità non sono mai inferiori alle 13 ore) e dalle notti. Avrei da lavorare cinque ore e mezza al giorno, ma di fatto, raramente riesco a venire via prima che siano passate otto ore.

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