28 dicembre 2011

Vero che sotto le feste non si ha mai un attimo.

Soprattutto se hai il marito a casa in ferie e ogni giorno somiglia ai tuoi sabati (notoriamente il giorno della settimana più impegnativo perché con il marito esci con piacere coi due bambini, vai in centro al mattino, compri la focaccia, cammini per un’ora e mezza e torni a casa. Poi vai a bere il caffè dagli zii, metti a letto i bimbi, riesci nel pomeriggio e la sera ceni dalla tua amica del cuore).

Mettici la corsa ai regali (quello di Fabio preso a inizio dicembre, così non ci ho più pensato).

Mettici i giorni “no” di Pietro (il giro in centro tutto fatto trascinandolo come un sacco di patate).

Mettici l’organizzazione del Battesimo della cuginetta australiana, rientrata il 26 dall’Oceania, per la quale insieme a tua mamma hai preparato il libretto del battesimo stampato all’uopo e sei poi andata a scegliere personalmente e a costituire con confettini rosa le 15 bomboniere.

Mettici l’organizzazione del Battesimo di Leo, previsto per l’8 gennaio, con libretto nuovo, e bomboniere ancora da costituire.

Mettici i pranzi, di Natale (con relativa cena), di Santo Stefano, del 27 a casa dei miei.

Mettici gli amici che passano per un saluto, mettici i vicini che suonano appena tu sei rientrata in casa facendoti sgamare (nonostante il tentativo di passare inosservati) perché hai girato la chiave nella toppa e il bimbo grande parla a voce alta…

Insomma, giornate impegnative!

Natale di Pietro:

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15 dicembre 2011

Ragazze, sono stata un po’ latitante perché in questi giorni, davvero, non ho avuto un attimo.

Non che in realtà sia cambiato qualcosa nel menage con due bimbi. Ma fondamentalmente perché ho sempre un mucchio di cose da fare.

Leo dorme sempre soprattutto di giorno. Mangia ogni tre-quattro ore. Verso sera è il suo momento “no”. Vuol dire che per esempio X-Factor me lo guardo con Leo in braccio e che ogni tanto lo attacco o ogni tanto ha bisogno delle pacchette sulla schiena con una frequenza inferiore alle tre ore.

E se non lo faccio, non è che urla a squarciagola, ma si lamenta, si contorce, insomma vedi che è sofferente. Dalle 19.00 alle 23.00 è il periodo che sta più sveglio e reclama un po’ d’attenzione.

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9 dicembre 2011

Cara Amica, volevo scriverti questa mail molti giorni fa, ma credimi, non ho avuto un minuto per mettermi lì con calma fino ad oggi.

Dopo sabato sera ti ho pensato tantissimo. La notte, il giorno successivo e quello dopo ancora.

La cosa interessante è che mano a mano che trascorrevano i giorni, le mie emozioni, come immagino anche le tue, si sono modificate passando da un livello più irrazionale e impulsivo ad uno più razionale e moderato. E questo è un buon segno, perché dimostra che l’essere umano ha una fonte inesauribile di risorse e che di fronte alle difficoltà, con calma e a mente fredda, riesce a trovare una soluzione. Fra tutti gli animali del creato è quello con maggior capacità di adattamento (pensa a uno che rimane senza gambe dopo un incidente: salvo rare eccezioni, col tempo riprende la sua vita. Questa cosa io la trovo sempre incredibile!).

Quando mi hai dato la notizia che aspettavi due gemelli, se ti ricordi, ho detto: “Nooooooooooooo” in maniera incredula. Non ho detto: “Sììììììììììììììììììììììììììì”. Ma poi ho aggiunto: “E’ bellissimo!”.

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2 dicembre 2011

In risposta a voi: la stanza privata per il puerperio quando ho chiamato io costava 385 euro a notte.

Io non sono assicurata e il motivo principale per cui la volevo era la tranquillità, soprattutto in orario visita quando c’è il delirio. In effetti Pietro s’è sovreccitato una sera e ne ha combinate di tutti i colori, senza contare la varietà della fauna che viene a vedere i figli delle compagne di stanza (gente di tutti i tipi, uno addirittura probabilmente mezzo fatto, ha minacciato di menare Fabio senza motivo… ma questa è un’altra storia).

La prima volta ero in stanza da due. Con Leo in quella da tre (cinese a destra e ceca di fronte, uno spasso). Però ero io quella al secondo figlio, quindi tutte chiedevano aiuto a me.

Sul primo sono d’accordo che stare soli non è una buona idea, perchè per esempio a me non avevano detto niente di niente e io manco sapevo dov’era il nido e dove potevo lasciare il bambino per andare a pisciare piuttosto che come si tirava su il letto…

Ma tanto nessuna di noi è al primo…

Il fatto divertente è che durante la mia degenza con Leo, TUTTE le stanze a pagamento erano occupate… prenotate, gente, prenotate!

Oggi controllo infettivologico per Leo. Mi hanno confermato che tutto, proprio tutto, è negativo.

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29 novembre 2011

Ragazze, urgono aggiornamenti.

Capitolo I: della pipì e della cacca.

Ebbene, il problema s’è risolto. Che dico risolto, risoltissimo! Pietro non teme più la pipì. Arrivato sul water afferma con circospezione che il pisello non brucia più e poi la fa. Quello che trovo emozionante è che non mi fa più nemmeno il goccino. Mutande perfettamente asciutte. E, udite udite, anche la cacca la sta facendo tutta e bene nel vasino, senza lasciarsi scappare l’inizio nelle mutande. Domenica l’ha fatta dai miei seduto sul water (per noi incredibile!) oltretutto gelato perché il bagno non era riscaldato!

Capitolo II: Del “Tellino” e della gelosia

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26 novembre 2011

Anche noi siamo in ballo di nuovo.

Pietro con tosse allucinante, stamattina ha vomitato sul pavimento della cucina litri di catarro ingerito durante la notte.

Io ho avuto problemi di pancia…

Leo attualmente sta passando indenne nel lazzaretto, nonostante il fratello continui ad attentare alla sua salute tossendogli in faccia e mettendogli le mani addosso…

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23 novembre 2011

Vi aggiorno sulla nostra situazione…

Le cose non vanno bene. Ieri mattina ho provato a portarlo in bagno e mi ha detto che non gli scappava. Poi mi ha chiesto lui di farla (aveva su ancora il patello), l’ho portato e arrivato al water s’è rifiutato. L’ho messo sul bidet per lavarlo e ne ha fatta poca poca dicendo che poi non ne aveva più. E’ uscito con la nonna e s’è bagnato i pantaloni, per cui lei l’ha portato a casa e pare che sul vasino ne abbia fatta un litro dicendo: “Il pisello è guarito” e promettendo che d’ora in poi l’avrebbe fatta sempre nel water. Invece prima della nanna s’è rifiutato di farla. L’ho messo a letto lo stesso. S’è svegliato asciutto, ma poi l’ho portato e non ha voluto. Preso sulle ginocchia, mi sono accorta che s’era bagnato. L’ho portato e ha fatto qualche goccino nel water, come i prostatici che ne fanno un goccino alla volta. Poi per fortuna gli è scappata la cacca, me l’ha detto e l’ho messo sul vasino, dove ha sfornato due stronzi e, non accorgendosi, ha anche fatto pipì.

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22 novembre 2011

Quando uno crede di averle viste davvero tutte…

Venerdì sera una mia collega salutava tutti in un locale (il Loft) perché il giorno successivo sarebbe partita per l’India per quattro mesi. Decido di andare. Tiro il latte e lascio Fabio da solo a casa con i bimbi. Magicamente, Pietro va a letto entro le 22.00. Leo ha il singhiozzo, ma dopo la poppata va giù secco pure lui. Esco con un “nebbione paura” alle 23.00. Pensavo di fare in fretta, ma la festeggiata arriva solo a mezzanotte. Torno a casa per l’una. E’ stato divertente, anche perché son stata abbordata da un quarantenne e l’idea di dirgli che avevo le tette gonfie, i punti e l’assorbente esterno mi tentava di brutto…

Torno a casa e trovo Leo che grugnisce con le colichette e Fabio che dal letto mi dice che è un po’ che si lamenta. Gli dico: “Gli hai dato il latte?” E lui: “No!” E io mi incazzo perché non ci voleva mica niente a darglielo e anche se si lamentava non di fame ma di pancia, un po’ di latte l’avrebbe confortato! Fatto sta che comincia la mia notte da incubo, con plurimi risvegli e ponzamenti vari. La mattina sono incazzata nera, di pessimo umore. Anche perché si sveglia Pietro per la pipì e mi alzo io, riuscendo poi a rimetterlo a nanna. Ma quando si sveglia del tutto, mando Fabio che, invece di portarselo di là, me lo porta a letto, costringendomi ad alzarmi, oltretutto dicendo: “Vabbeh, è ora di alzarsi, sono anche le 9.00 di mattina!” (senza contare che praticamente in totale avrò dormito tre ore nette…).

Come tutti i pomeriggi non riesco ad andare a dormire (mi sembra di perdere tempo! E poi ho sempre qualcosa da sistemare mentre dormono entrambi!). L’umore comunque migliora e arriviamo a sera. Sabato notte va meglio. Domenica mattina non c’era niente in programma (né schiumetta né pranzo coi miei). Chiedo a Fabio di stare con Pietro che provo a dormire un po’ (dopo le 9.00, tutte le mattine, Leo crolla, mentre dalle 7.00 alle 9.00 è il suo momento peggiore per la pancina). Lui va di là e io mi addormento (in realtà mi sveglio tre volte in dieci minuti: la prima per il suono del cellulare di Fabio, lasciato in camera; la seconda per Pietro che, sfuggito alla sorveglianza, mi è entrato in camera; la terza in seguito a urla belluine di Pietro).

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