Pietro non gattona veramente. Sarà il girello che lo ha abituato a camminare, ma praticamente si mette sulle ginocchia, si dondola un po’ avanti e indietro, poi punta un piedino, poi punta l’altro e si tira su a fare il ponte, ma, ovviamente non riesce a staccare le mani e a mettersi in piedi (cosa che fa se ha un appoggio tipo il divano). Però striscia che è un piacere e va dappertutto. Col girello poi è un problema: il suo sport preferito è abbattere le sedie della cucina e più fanno rumore, meglio è, tanto non si spaventa mai. Domenica s’è tirato addosso un vassoio di legno appoggiato sul carrello portavivande. Poi ha aperto un cavedio di quelli che contengono i fili elettrici e in un momento di disattenzione nostra (e di silenzio trooooppo sospetto), l’abbiamo sorpreso a tirare il filo della mega abat jour di vetro del soggiorno.
Diario completo
22 febbraio 2010
Come ben sapete anche noi abbiamo avuto discussioni (furenti) sull’argomento uscite serali. Fabio sostiene che a noi non mancano, perché siamo usciti tante volte. Tante, non è proprio vero (senza bimbo intendo). Mi ricordo un teatro, due Blue Note e una cena da amici in nove mesi. Poi mi ricordo tante uscite a tre (quelle sì!)
Io non è che soffro seriamente a non uscire sola con Fabio, ma penso che non debba passare per degenere solo perché ho il desiderio di stare un po’ sola a flirtare con mio marito. E poi mi domando come possano i mariti non rendersi conto di quanto siano fortunati ad avere accanto donne che li desiderano anche fuori dal loro ruolo di padri.
18 febbraio 2010
In risposta a voi:
-Il mio bambino a casa non ha un tappeto “suo”. Sta sul tappeto del soggiorno (che penso sia un ricettacolo di germi, anzi ne sono sicura perchè lo aspiro una volta a settimana – se va bene – e comunque è adornato di ricciolini di polvere mista a lana e briciole più residui di biscottini e rigurgitini vari).
15 febbraio 2010
Per carnevale ho lavorato.
Venerdì pomeriggio abbiamo messo su un copricapo indiano a Pietrino e siamo stati a fare un giro in centro.
Domenica tranquilla dai nonni, prima paterni e poi materni.
E a proposito di “paletti” da rispettare…
8 febbraio 2010
La novità è che ultimamente non si addormenta se non ha un bibe pieno zeppo di camomilla.
Mi sa che devo davvero iniziare a lavargli i dentini!
7 febbraio 2010
Sono secoli che non scrivo. Questo week end è andato bene, rispetto ai precedenti intendo. Sì perché ho passato dei giorni un po’ così, con vari pensieri depressogeni e vari litigi con Fabio.
Oggi splendido pomeriggio. Siamo usciti con Pietrino tutto infighettato con maglietta e felpa Adidas (ovviamente sempre riciclate e comunque sepolte sotto il mega tutone da neve) per una “passeggiata” di due ore e mezza partendo dai giardini della Villa Reale e finendo con tour in centro e acquisti alla Ricordi (Feltrinelli!).
Ieri sera siamo usciti: Blue Note a vedere Gato Barbieri (festeggiando il compleanno della nonna). Meraviglioso. Pietro a casa con l’altra nonna (per la gioia di mio marito e i suoi complessi di “genitore degenere che abbandona il pargolo”).

17 gennaio 2010
Finalmente un week-end tranquillo… per ora. Non ho lavorato e non ci sono state brutte notizie.
Avevo intenzione di rispondere per bene alle varie mail, ma non mi ricordo tutto
Comincerei col dire che ce l’avevate quasi fatta. Sì, mi stavate trascinando nel turbinio delle vostre nuove, insane idee…ma ho resistito: non ho pesato la sbobba! Io penso che mangi abbastanza, anche se mi sono resa conto che in effetti è diverso dare la verdura pigiata rispetto a passarla tutta col Minipimer. Innanzitutto per la faccenda brodo (sembra il gioco del “pesano di più 200 ml di brodo con verdura passata dentro o pesano di più 200 ml di brodo senza verdura?”). E poi per la caccona: non c’è dubbio che il pargolo la faccia mooolto meglio e meno difficilmente con i pezzetti pigiati con la forchetta rispetto al brodo già passato (in questo caso fa dei cacchini tipo capra, puzzolentissimi e a rate).
11 gennaio 2010
Eccomi, scusate l’assenteismo.
Ma, come volevasi dimostrare, l’anno nuovo ha portato ulteriori sorprese.
Sabato mattina han trovato morta la nonna di Fabio. Soffriva da circa tre anni di una forma di demenza vascolare e, da quando aveva rotto il femore, sempre tre anni fa, era praticamente immobile sulla sedia a rotelle. Ultimamente aveva un po’ di tosse, tanto che Fabio le aveva prescritto l’antibiotico. Per il resto era sana come un pesce (a parte qualche piaga da decubito). Insomma, probabilmente covava una bella polmonite, ma era così anergica che non aveva nemmeno un po’ di febbre. Se n’è andata di mattina presto, probabilmente ha smesso di respirare poco per volta, ma sicuramente è stata una morte “serena”. Io avevo il turno (come al solito) e sono passata con Fabio a constatare il decesso prima di recarmi in ospedale. Immaginate la voglia di fare il giro letti, ma era troppo tardi per cercarmi un rimpiazzo… Sabato e domenica li abbiamo trascorsi a vegliare. Stamattina c’è stato il funerale.
3 gennaio 2010
28 dicembre 2009
Ieri sera Pietro dormiva bello soave, ma abbiamo dovuto svegliarlo per la spipettata di antibiotico (il papy gliel’ha iniettato per metà mentre dormiva, ma poi si è svegliato!). Non l’avessimo mai fatto!
Il bimbo si è attivato… e non ne voleva più sapere di dormire. Mi guardava con aria supplichevole per avere un po’ di bibe di camomilla (era tutto il giorno che non beveva), ma io cercavo di dargliene poco per il terrore puro che tossisse forte e vomitasse tutto (antibiotico compreso), cosa già accaduta. E lì è un casino perché oramai per dargli l’antibiotico ci metti mezz’ora! Stringe le labbra e “Pprrrrrrrrrrrrrrrrr” ti fa la pernacchia (è ufficiale: è il verso del fastidio. Significa: “Ho male ai dentini” ma soprattutto: “Non ne voglio piùùùùùùùùùù!”). Poi sgambetta e ad ogni sgambettata si sposta su e giù di 20 cm, che mirargli la bocca diventa un’impresa da certosino. Infine, anche il caro vecchio sadico trucco di farlo ridere e sprizzare lo stantuffo a tradimento ha fatto cilecca: ora ride a gengive strette. Ultima spiaggia: la vitamina D in gocce: oramai gli piace così tanto che la fai sgocciolare da un punto bello alto in modo che spalanchi la bocca tutto stupito e allora… zac! scarichi l’arma…