Ieri sera Pietro dormiva bello soave, ma abbiamo dovuto svegliarlo per la spipettata di antibiotico (il papy gliel’ha iniettato per metà mentre dormiva, ma poi si è svegliato!). Non l’avessimo mai fatto!
Il bimbo si è attivato… e non ne voleva più sapere di dormire. Mi guardava con aria supplichevole per avere un po’ di bibe di camomilla (era tutto il giorno che non beveva), ma io cercavo di dargliene poco per il terrore puro che tossisse forte e vomitasse tutto (antibiotico compreso), cosa già accaduta. E lì è un casino perché oramai per dargli l’antibiotico ci metti mezz’ora! Stringe le labbra e “Pprrrrrrrrrrrrrrrrr” ti fa la pernacchia (è ufficiale: è il verso del fastidio. Significa: “Ho male ai dentini” ma soprattutto: “Non ne voglio piùùùùùùùùùù!”). Poi sgambetta e ad ogni sgambettata si sposta su e giù di 20 cm, che mirargli la bocca diventa un’impresa da certosino. Infine, anche il caro vecchio sadico trucco di farlo ridere e sprizzare lo stantuffo a tradimento ha fatto cilecca: ora ride a gengive strette. Ultima spiaggia: la vitamina D in gocce: oramai gli piace così tanto che la fai sgocciolare da un punto bello alto in modo che spalanchi la bocca tutto stupito e allora… zac! scarichi l’arma…