30 novembre 2009

Ed eccomi qui. Settimana infernale, ho anche lavorato di sabato. La laringite se n’è andata, anche se permane una certa disfonia o, più volgarmente detta, “voce da trans” (che tanto va di moda!). Ora ho la bronchite. E sto lottando per non prendere l’antibiotico. Come faccia Pietro a non ammalarsi non si sa (anche la nonna ha la tosse!). Al lavoro ultimamente non ho un minuto di tempo. Tutti che mi dicono perché non sto a casa (eh, già, così contagio il bimbo!). Oggi la figlia (psichiatrica, ma io non lo sapevo) di un mio paziente mi ha aggredito (verbalmente e brandendo un ombrello), accusandomi di averla accusata di non aver portato il papà in PS prima (ovviamente, non l’avevo assolutamente fatto, anzi era tutta mattina che mi sbattevo e impazzivo per fare in modo che suo padre fosse visto subito, facesse subito la TC e l’eco e venisse poi ricoverato, ma non c’era modo di comunicare). Un mio amico mi ha trascinato via mentre questa urlava in corridoio. Dopo mi sono chiusa in bagno a fare dei respironi perché mi veniva da piangere: pazzesco, più fai e più dai, più lo prendi in quel posto…

A parte queste note gioiose, e il fatto che stanotte dapprima stavo soffocando tra i colpi di tosse e poi ho cercato di suicidarmi con una dose letale di Vicks Vaporub spalmata sul torace che mi ha fatto svegliare in preda a conati di vomito regalandomi una notte movimentata, direi che va tutto bene.

Sono orgogliosa di dirvi che abbiamo introdotto la pappa serale! Crema multi cereali con ricotta sabato. Tutto a gonfie vele: il pargolo scalpicciava sul seggiolone (a proposito, Peg Perego, prestato/regalato, con lo schienale plasticone ma traforato – e cmq Pietro è un pelato che non suda -, dovrebbe anche dondolare, o meglio, l’ho messo nella modalità dondolo – poi c’è un tasto on/off schiacciando il quale non succede assolutamente niente per cui non vi so dire), famelico, sembrava aspettare solo quello. Poi lo show, che si è ripetuto tutte le volte. Ad ogni boccone: “Mghghhhghmmmmffffff”, viso paonazzo, scoreggiona roboante, tremolio del seggiolone in toto, smagliante sorriso sgengivato e bocca di nuovo aperta. Sissignore: perché da quando mangia anche la sera, caga che è un piacere. Dura, molle, verdona, marrone, lunga, corta, puzzolente, discreta, trasbordante. Di tutto di più.

Domenica semolino con ricotta. Un flop. Intendiamoci, ha mangiato tutto. Ma il brodo non era mio (era in bustina perché non ho fatto in tempo a farlo!) e lui ha passato il tempo con il rituale del free climbing estremo: allunga le manacce paffute, si avvinghia al vassoio del seggiolone, si tira in avanti come se volesse mangiare quello e invece, puf, con scatto felino, agguanta il piatto di porcellana pieno di pappa calda e tenta di rovesciarselo addosso. E’ tutto un “NO!” mio costellato di urla infantili.

Stasera crema multi cereali con crescenza. NON FATELO. Me l’aveva sconsigliato una mia amica, ma non le ho creduto. Ebbene, la crescenza nel brodo dà luogo a un frammentìo di mini formaggini collosi che il bimbo tende a ruminare a lungo. Ideale per quel bimbo che piange tra un cucchiaio e l’altro, poco sicuro per quel bimbo, come il mio, che tende a strozzarsi col cibo ogni due per tre.

Infine, che gioia, il biscottino!

Ok, la prima volta che l’ha messo in bocca, l’ha tenuto lì così tanto (mentre la mamma scema faceva la ripresa) che si è spezzato a metà. Una metà (sì, proprio una metà, e sto parlando dei classici plasmon, per intenderci quelli la cui lunghezza complessiva equipara quella dell’esofago del mio bambino!) in bocca e l’altra fuori. Segue conato di vomito. La mamma caccia la mano in bocca al bimbo, e cava il biscottino. Sospiro di sollievo. A questo punto glielo rimette in mano. Il bimbo impara a sgranocchiare poco per volta. Peccato che ogni qual volta che si frammenta il biscottino, il piccolo ne trangugia un altro pezzo. “Aspetta, manda giù quello che hai in bocca prima!” Non c’è verso. La mamma allora toglie il biscottino, lo frammenta e porge i pezzettini al pargolo nell’angolo della bocca, supponendo che prima di mandar giù si riescano a sciogliere. Anche il pediatra mi guardò male quando, commentando lui che mi diceva che se gli andava di traverso tanto si scioglieva subito, gli risposi: “Sì, nei bronchi però!”. Nonostante ciò, penso di aver avuto ragione. Il secondo biscottino è andato bene: ingerito in tutta autonomia. La mamma non ha respirato per un po’ dall’ansia, ma tutto sommato è andata bene. Buona l’idea del biscottino nel latte mattutino (pace se mi dite che sono zuccheri in più, io glielo do lo stesso!). Mi son tornate utili le tettarelle Avent graduate (una, due e tre tacche) che non ho mai usato perché, anche se mettevo una tacca, veniva giù che dio lo mandava. Ora, se sciogli due biscottini nel latte, necessiti di foro più grande.

I pasti sono così suddivisi: ore 8.00 circa: 210 ml di latte + biscottini, ore 12.00 pappa, ore 16.00 omo frutta + biscottino,  ore 19.00 pappa, ore 22.30 boh (nel senso che ho provato a dargli un po’ di latte, ma mi beve proprio poco probabilmente per l’effetto pappa serale. Stamane però mi si è svegliato con una sete davvero desertica alle 6.00 di mattina. Gli ho dato il bibe che era avanzato e sono tornata a letto (tanto, come già detto, non dormivo lo stesso!). La frutta per ora solo a merenda.

Mia suocera mi sembra che provi a dargli un po’ di pera a metà mattina, nonostante i conati di vomito (che come noto ha ogni volta che ingerisce frutta fresca). Appena mi ricordo, proverò a proporgli la banana!

Due curiosità: il girello una mia amica lo ha usato con la sua bimba. Fichissimo. A parte che l’ha usato davvero poco perché è stato un tuttuno andarci su e imparare a camminare, ma poi la bimba si divertiva un sacco e per la prima volta ha cominciato ad indipendentizzarsi andando in giro per casa (senza poter far danni, peraltro, perché il girello ha i bordi che le impediscono di toccare le cose e i vari spigoli). Non so se faccia male. So soltanto che lamare il marmo mi è costato un tot e forse il girello non entrerà in casa. Ma mai dire mai. 

Per quanto riguarda il box, tutti mi hanno detto che è utilissimo. Me l’hanno prestato/regalato, usato, un po’ incartapecorito. Mia mamma ce l’ha a casa sua e abbiamo deciso che per ora sta là come lettino. Lei mi diceva che era utilissimo per quando hai tipo la telefonata e il bimbo ha 12 mesi e cammina e tu lo picchi dentro il box e vai al telefono, sapendo che non andrà a buttarsi giù dal balcone o a mettere le dita nella presa. 

Infine ho scoperto che, tra le cose prestate/regalate io ho un Cuocipappa Chicco. O almeno credo. Solo che me l’hanno dato senza istruzioni e con un mucchio di scatoline e pezzettini di plastica che non so nemmeno abbinare. E ha dei tasti che non capisco come si dovrebbero attivare. Insomma. Da un lato vorrei sapere come si fa, dall’altro l’ho sepolto nel cassettone delle pentole. Qualcuno che ce l’ha mi scannerizza le istruzioni e me le manda via mail…?

Vi ho prosciugato? Ben vi sta. Stavo impazzendo a leggervi negli ultimi giorni!

Baci a tutte.

PS Anche Pietro sta in piedi, si puntella come uno stoccafisso. A volte voglio metterlo seduto ma non riesco a flettergli le gambe! Si tiene su abbastanza bene (tu lo sorreggi con una mano!) salvo poi cedergli di botto le ginocchia. Sta già seduto meglio di qualche giorno fa (è tutta una evoluzione) e ha preso a lallare (ma di cose tipo mamma-papà o babà ancora non se ne sentono!)

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