23 aprile  2022

Negli ultimi giorni sono accadute parecchie cose. 

Innanzitutto l’ennesima gita al centro vaccinale per le seconde dosi di esavalente e Pneumococco e la terza di Rotavirus. Appuntamento che per poco non mancavo, avendo impostato sì il promemoria sul telefono, ma all’orario sbagliato. Proprio in una mattina in cui ti alzi e ti dici: “Oggi me la prendo con calma, che non ho cose particolari da fare”. Allatti, fai colazione e, ancora in pigiama, ti metti a pelare patate, carote e zucchine per la fabbricazione del brodo di verdure quotidiano. E alle 10.00 suonate ti accorgi che dovresti essere da un’altra parte.

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15 aprile 2022

L’avventura monegasca è andata meglio del previsto.

Ma andiamo con ordine. 

Ingolfata fantozzianamente l’auto di bagagli, in massima parte dedicati all’infante, siamo partiti verso le 10.00. Il bambino era stato pompato di latte materno e omogeneizzato alla frutta. Avevo poi messo via un biberon rovente di latte artificiale e il tupperware ripieno di pappona bollente. In più avevo preparato un biberon di camomilla. Il pargolo ha dormito fino al confine. Per istinto materno ho consigliato a Fabio di fermarsi all’ultimo Autogrill (in realtà dovevo fare anche pipì) perché temevo che Santiago, svegliandosi, si mettesse a urlare. Ma siccome “tanto siamo arrivati”, il marito non si è fermato.

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11 aprile 2022

Alla vigilia della partenza per una mini vacanza di due giorni da trascorrere nei pressi dei campi da tennis di Monte Carlo assistendo al Master 1000, mi rendo conto di non avere nulla di pronto in casa.

I ragazzi restano a casa, ma SG viene con noi. E realizzo solo ora che, avendo introdotto la pappa, la faccenda si farà impegnativa. 

Anzi, le pappe. Sì, perché, nonostante il pasto serale teoricamente andasse introdotto dopo un mese dal primo, nei giorni scorsi ho cominciato a proporglielo a cena.

Perché il bambino sembra un pozzo senza fondo.

Perché anche se mangia dalla tetta prima della nostra cena (e adesso le tette sono belle piene perché di tempo tra una poppata e l’altra ne passa a sufficienza), una volta messo sul seggiolone comincia a reclamare cibo.

Sembrerà assurdo, ma apre la bocca, segue con gli occhi il movimento delle posate portate alle nostre e poi si china a mordere il seggiolone. Allora, mi sono detta, diamogli la pappa anche di sera, così magari dorme tutta notte. E certo.

E certo che no.

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08 aprile 2022

La visita dalla pediatra, occorsa in una giornata funesta, giacché ho forato la ruota anteriore destra accostandomi a due Km/h allo spigolo vivo di un marciapiede mentre riaccompagnavo a casa il mio primogenito che aveva scordato per l’ennesima volta il sacchetto del cibo da portare a scuola, è stata piuttosto gratificante anche se foriera di qualche preoccupazione. 

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4 aprile 2022

Abbiamo inaugurato la stagione delle composte di frutta! La cacca dell’infante, ora che il vasetto di omogeneizzato è diventato tappa fissa mattino e pomeriggio, ha assunto caratteristiche organolettiche drammaticamente differenti da quelle presenti in corso di sola dieta lattea. E me lo ricordavo. Però tutte le volte è sconcertante.

La cacca è pastosa, verdastra, abbondante, profumata (a seconda del frutto ingerito). E abbondante.

L’ho già scritto abbondante? Ah sì. Beh, direi decisamente abbondante.

Ormai, con tutta la buona volontà del mondo, pannolino messo correttamente e tutto il resto, è inevitabile che la composta di mela/pera strabordi dal patello e vada a lordare il bimbo da capo a piedi. E quando dico da capo a piedi intendo da capo a piedi, dal coppino agli alluci.

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