08 aprile 2022

La visita dalla pediatra, occorsa in una giornata funesta, giacché ho forato la ruota anteriore destra accostandomi a due Km/h allo spigolo vivo di un marciapiede mentre riaccompagnavo a casa il mio primogenito che aveva scordato per l’ennesima volta il sacchetto del cibo da portare a scuola, è stata piuttosto gratificante anche se foriera di qualche preoccupazione. 

A quattro mesi e ventitrè giorni, Santiago Gabriele è lungo 65 cm (50-75 percentile) e pesa 7.9 Kg (75-90 percentile). La sua circonferenza cranica è di 45 cm (90-97 percentile).

Fatti visionare i brevi video che ho fatto con il telefonino relativi a degli strani tremori che ho individuato comparire verso fine poppata, in particolare nel momento in cui passa dal mangiare al ciuccettare mentre si addormenta, la pediatra ha detto per sicurezza di prenotare una visita neurologica. Trattasi probabilmente di mioclono benigno, una situazione che può manifestarsi nei primi mesi di vita, legata ad una relativa immaturità del sistema nervoso centrale. Certo è che mi son girate le balle quando mi ha dato l’impegnativa. Ovviamente avrei potuto non mostrare i video: se ho deciso di farlo però è perché ho scelto di approfondire da mamma e da medico una situazione che non avevo mai vissuto con i miei altri due nati; d’altra parte ogni cosa che devii dal naturale percorso di accrescimento di un figlio è inevitabilmente una fonte di agitazione. 

Per quanto riguarda invece l’aspetto culinario, spiegata la situazione, la fame apparentemente inesauribile, i quattro omogeneizzati di frutta al giorno e i risvegli notturni, abbiamo concordato, come era prevedibile, di introdurre le pappe. Il consiglio è stato comunque di iniziare con il pranzo, nonostante sperassi nel pancino pieno prima della nanna notturna.

180-200 ml di brodo vegetale con patata, carota, zucchina, sedano ed erbette, crema di riso o mais e tapioca quanto basta, un cucchiaino d’olio extravergine e uno di grana. Dopo qualche giorno, le verdure tritate e l’omogeneizzato di carne bianca (pollo, tacchino, coniglio). 

All’uscita ho acquistato tutti i prodotti mancanti e dal giorno dopo ho iniziato con la fabbricazione della pappa. Mi ricordavo molto più trambusto, non so perché. Di fatto, utilizzando la pentola a pressione, in venti minuti il brodo è pronto. In più, essendomi fatta oltre che più vecchia, forse anche un po’ più furba, ho surgelato qualche porzione di brodo, in modo da poterlo scongelare secondo necessità nei giorni in cui fossi stata di corsa. 

Il primo esperimento non è stato eccezionale: il bimbo frignava come se scottasse, anche se la temperatura era perfetta. Assaggiata la pappa a mia volta, ho constatato che aveva un che di “pepato”. Ho individuato la possibile causa nell’olio extravergine di oliva che, in qualche modo conferiva un po’ di piccantezza al piatto. Adesso che ne ho acquistato uno la cui etichetta declamava il suo sapore “delicato”, il problema pare risolto. 

La situazione attuale è dunque questa:

-poppata mattutina variabile, in base al risveglio del bambino alle 7.00, alle 8.00 o alle 9.00, anche in base a quando ho effettuato la notturna, alle 3.00, alle 4.00 o alle 6.00 (di notte è ancora tutto così aleatorio…)

-fruttino alla mela, alla pera o al mix mela/pera attorno alle 11.00 (ho chiesto se potessi introdurre altri gusti, ma al momento mi è stato detto di no)

-pappone attorno alle 13.00-13.30

-fruttino attorno alle 16.30-17.00

-tetta verso le 19.00

-biberon di latte 180 ml al momento dell’allettamento, variabile anche questo, di solito verso le 21.00

-tetta notturna a richiesta

La tetta tuttavia funge anche da jolly. Non so se sia giusto o sbagliato. Ma è un dato di fatto che se lui ha sete e rifiuta l’acqua, non c’è verso di fargli mangiare il fruttino o la pappa perché si mette ad urlare come un capretto al macello.

Prima devo attaccarlo qualche minuto, dissetarlo o consolarlo, decidete voi. E poi, tutto sorridente e con un rivolo di latte lungo il mento, passa a divorare la frutta o la pappa.

Lo stesso jolly me lo gioco talvolta dopo la merenda del pomeriggio, quando pare non essere soddisfatto dopo l’ultima cucchiaiata del fruttino e si protende nell’atto di mangiare anche il bordo del seggiolone intero: sfodero la tetta e via.

Per quanto riguarda la notte, come già anticipato, al momento non vedo miglioramento alcuno.

Aspetto con ansia la pappa serale…

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