Ho allattato quasi ovunque. A letto, sul divano, in poltrona, al ristorante, in chiesa, ai margini di un campo da calcio, camminando, mangiando, tra una partita di tennis e l’altra, in gita all’acquario, al minigolf, in spiaggia, in funivia, in una macchina in corsa (è successo una sola volta, lo giuro. Non lo farò più. E comunque non guidavo io…).
Alla fine allatti dappertutto. E in ogni modo. Alla fine si attacca anche se stai a testa in giù. Se lo tieni con una mano sola. Se con l’altra stai cucinando. Alla fine sembra tutto così semplice.
Infatti il difficile è l’inizio. Con ogni figlio. Almeno per me è stato così.
Mi ritrovo a dare consigli sull’allattamento quando anche io ho avuto qualche difficoltà. Ma forse è giusto così, perché posso condividere con voi vere esperienze di vita vissuta, problemi e loro risoluzioni.
Il primo consiglio in assoluto, soprattutto con il primo figlio, è una regola aurea, da tatuarsi su un braccio (o un seno, che forse è meglio): chiedete aiuto all’ostetrica fin da subito.
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