29 marzo 2022

Qualche giorno fa, stanca dei continui risvegli notturni e convinta ci fosse qualcosa di anomalo, ho riesumato la bilancia e mi sono dedicata alle sessioni di doppia pesata. Non si fa, il bambino cresce bene, come fai a pensare che il tuo latte non sia sufficiente etc.

Però.

Però la sera mangia pochi minuti e poi si incazza. E poi si riattacca e poi si stacca di nuovo urlando. Però poi di notte si sveglia ogni ora. E quindi, quando ci vuole ci vuole.

Morale: prima poppata del mattino 200 ml con due tette. Bene? Mah. Sicuramente bene, ma non benissimo. Leggo che teoricamente dovrebbe mangiare dai 200 ml ai 230 ml di latte a poppata. Decido che va bene. Poi però la faccenda si complica. Perché ad ogni doppia pesata successiva, il volume di latte si riduce, così come le ore che intercorrono tra una poppata e l’altra. 170 ml, 140 ml, 100 ml, 70 ml. Eh cavolo! Ci sta che si incazzi! E poi è un circolo vizioso perché meno mangia, meno ore tira e meno ore tira, meno tempo hanno le tette per ricaricarsi. Secondo i miei conti faccio 50 ml all’ora. Se ne vuole ancora dopo un’ora e mezza, è chiaro che io non possa aver prodotto più di 75 ml. Un po’ come quel discorso che mi aveva fatto l’ostetrica: se allatti ogni tre ore, non puoi pensare che dopo un’ora e mezza dalla poppata tu possa tirare 200 ml di latte col tiralatte!

Quindi ho provato a somministrare un bel biberon di latte artificiale a cadenza fissa serale: 210-230 ml. Beve tutto. Che bello. Sicuramente questa notte dormirà, finalmente sazio. Me lo dico tutte le sere. E invece no. Dopo tre ore si sveglia ancora, puntuale come un orologino svizzero. Però almeno le tette sono pienotte. Ciuccia bene, si strozza come al solito, tossisce, rigurgita, ma poi crolla senza strepiti o urla o strattonamenti di capezzoli. Per poi svegliarsi dopo altre tre ore. Ma almeno so che ha mangiato. 

Ed è così che ho deciso di scrivere alla pediatra. “Sì, lo so, la visita per il divezzamento sarebbe tra dieci giorni, ma non credo di arrivarci”. E lei, su mia richiesta, mi autorizza ad introdurre l’omogeneizzato di frutta a metà mattina e metà pomeriggio. Corro a comprare mela e pera. 

Emozionante come ricordavo: al primo cucchiaino, sguardo stupito, sopracciglio alzato: “Ma che è ‘sta roba?” Poi risolino, linguetta furbetta fantozzianamente estrusa all’angolo della bocca: “Ancora!”.

Gli piace, eccome se gli piace. Da qualche giorno quindi abbiamo introdotto le merende.

Il mio patato sta diventando grande!

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