Il weekend scorso è stato molto intenso e sono accadute diverse cose degne di nota.
Venerdì sera sono uscita con tre amiche. Avevo tirato il latte il giorno prima (questa volta direttamente nel biberon Medela) e l’avevo lasciato nel frigo. Mio marito mi ha convinto a scegliere un ristorantino sotto casa, “in caso di necessità”. Sono uscita alle 20.30 e sono rincasata alle 23.30. Ovviamente avevo allattato alle 20.00 in modo che l’autonomia di Santiago fosse massima. E ovviamente al mio rientro Santiago dormiva della grossa, nella stessa posizione nella quale l’avevo lasciato uscendo. Appena rientrata si è svegliato e il latte alla fine gliel’ho dato dalla tetta. La serata è stata piacevolissima, ho mangiato salmone e bevuto birra e, per quanto mi sembrasse di aver dimenticato una parte del mio corpo a casa, la sensazione di libertà (e di leggerezza, visto che non ho più il pancione) è stata stranissima.
Sabato 11 dicembre, nel pomeriggio, c’è stato il Battesimo. Cerimonia bellissima, a tratti commovente, pochi parenti e amici stretti. Santiago Gabriele è stato bravissimo. Ha dormito quasi tutto il tempo in braccio a me. Al momento del Battesimo vero e proprio però era sveglio e quando gli hanno bagnato la testa con l’acqua benedetta non ha battuto ciglio. Ci siamo poi fermati per un rinfresco nel locale sopra la chiesa, una cosa semplice, che però è venuta molto bene. Mia suocera gli ha regalato un’immagine di Madonna con Bambino d’argento, tutta realizzata a mano, bellissima e dolcissima. Mia mamma un piccolo quadretto con una Madonnina tutta d’oro nello stesso stile delle altre due icone che ha regalato agli altri miei due figli in occasione dei loro Battesimi. La nostra amica un carillon molto carino, bianco e azzurro, con dei cavallini che girano e che stiamo ascoltando ora, mentre scrivo.
Domenica giornata stracolma di impegni. Con i suoceri, dopo aver portato Leo al campo di calcio, siamo andati a fare colazione al bar come da tradizione. Poi Fabio, Pietro, il cane ed io siamo andati a vedere la partita. A metà tempo era ora di allattare ma, mentre mi recavo di soppiatto verso gli spogliatoi, sono stata intercettata da un funzionario della società che prima mi ha detto che non potevo andarci e poi però mi ha lasciato le chiavi di un gabbiotto prefabbricato adibito a segreteria, dove mi son recata ad espletare con successo il mio primo allattamento “open-air”.
Dopo la partita siamo andati direttamente ad assistere al concerto di Natale all’aperto del coro di Pietro. Da lì, siamo tornati a casa e, mentre Fabio andava a fare la spesa, ho cucinato il pranzo. Alle 14.00, dopo mesi, sono andata a giocare a tennis con una amica. E’ stata una cosa organizzata all’ultimo momento. Ho allattato, ho fatto le mie raccomandazioni. E sono uscita. C’è stato anche un breve lasso di tempo nel quale SG è rimasto da solo a casa coi bambini mentre Fabio è momentaneamente uscito, ma di fatto, anche questa volta, non si è mai svegliato. E anche questa volta il latte è rimasto nel frigorifero. L’allenamento è andato bene, pensavo molto peggio. Il tunnel carpale non si è fatto sentire, almeno non come mi aspettavo facesse. Niente scosse elettriche, per intenderci. Però la racchetta mi sembrava pesante e, al momento dell’impatto con la pallina, sentivo vibrare il polso. Ovviamente non ho corso, almeno, la volontà era di non farlo, ma mi sono sorpresa a cercare di raggiungere palle corte o di venire a rete senza averlo premeditato. Ogni tanto ho sentito tirare qualche muscolo. E male alla schiena, soprattutto colpendo il rovescio a due mani. Ma il giorno dopo non ho avuto particolari strascichi. L’altra sensazione strana era la difficoltà con cui il mio cervello comandava cosa fare ai piedi e l’assenza di reattività delle gambe. Ad un certo punto, mentre indietreggiavo correndo, ho rischiato di cadere sul sedere. Sono comunque molto soddisfatta e non vedo l’ora di riprendere.
Nel pomeriggio ho portato i bambini a messa. Mentre ero via ho scoperto che avremmo avuto amici a cena. Quando sono tornata ho scoperto con piacere che Fabio non solo aveva cambiato il pannolino al bambino, ma gli aveva anche dato il biberon di latte. Ero in apprensione perché dopo qualche giorno va buttato e poi perché non avevo mai provato il biberon della Medela e temevo che, nonostante il flusso lento, venisse giù come l’altro che avevo provato la volta precedente. Quando ho chiesto a Fabio come fosse andata ha detto che ha mangiato benissimo, che non ha dovuto interrompersi per il rischio che si soffocasse e che ne ha avanzato un paio di millilitri, che in effetti ho trovato sul fondo (ne avevo tirati 120 ml, ma non sapevo quanti ne dovesse bere e non ho mai fatto la doppia pesata per sapere più o meno quanto mangia per volta).
Dopo di che sono arrivati gli amici, abbiamo preso le pizze e giocato coi bambini ad un gioco in scatola.
A fine giornata sono stramazzata a letto.