15 dicembre 2021

Ieri sera siamo andati al ristorante!

Ospiti di amici, abbiamo cenato al Ceresio7 a Milano. Posto elegante, ma con musica leggera nemmeno troppo soffusa, camerieri gentili e, soprattutto, cucina divina. Ho mangiato una tartare di orata con arance e avocado e un rombo con carciofi e fagiolini. Al mattino avevo fatto la terza dose di vaccino ed ero preoccupata di non stare bene, ma a parte il solito male al braccio e un po’ di mal di testa, sono riuscita a godermi pienamente la serata. Pietro e Leonardo sono stati dai nonni, mentre Santiago è venuto con noi. Allattato prima di uscire, ha dormito tutto il tempo. Si è svegliato tra il primo e il secondo. Fabio l’ha preso in braccio e si è riaddormentato. Quello che mi ha stupito è che quando si è svegliato non ha cominciato ad emettere tutti i suoi soliti versi di ponzamento vario, ma è stato abbandonato tra le  braccia del papà a succhiettare il suo ciuccino, fino a che si è riaddormentato. Prima di venire via mi hanno suggerito sia di allattare che di cambiare il bambino proprio lì, al tavolo dove mi trovavo. Mi sono fidata dei miei amici, habitué di quel posto, perché a me non sarebbe mai venuto in mente di togliere il pannolino sporco sul divanetto di un ristorante così chic, ma devo dire che la procedura è filata liscia e senza intoppi. La notte è andata come al solito, risvegli multipli, allattamenti e cacche liquide a ripetizione, compresa una doppietta. L’unica novità è che stamattina, dopo la poppata delle 7.30 ho deciso di trasgredire: mi sono messa Goga nel letto e, ancora una volta con mia sorpresa, senza ponzare nè grugnire, si è riaddormentato all’istante. Quando sono stata svegliata dal suono del telefono fisso di casa (era Fabio che chiamava per sapere se fossi morta nel sonno, visto che non rispondevo al cellulare) erano le 11.00.

A questo punto penso sorprendermi non abbia più senso: i ponzamenti saranno indice del fatto che il bambino deve fare la cacca, ma probabilmente rappresentano anche la sua attuale forma di comunicazione: Santiago in braccio o nel lettone non ha bisogno di ponzare perché sta bene dove sta, è un godereccio furbetto e quando si sente coccolato dorme della grossa. Credo che, anche se probabilmente diseducativo (e la pagherò in futuro, già lo so), approfitterò di questa informazione quando vorrò dormire ancora un paio d’ore…

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