3 dicembre 2021

Sabato scorso sono venuti amici a cena, eravamo in tredici, bambini compresi. Ovviamente il momento allattamento ha coinciso con il momento di sedersi a tavola, quindi mi sono unita agli altri quando già avevano finito le lasagne. Per il resto Santiago è stato bravissimo, ha dormito per tutta la sera, per poi svegliarsi come un orologino svizzero dopo due ore esatte.

Qualche notte va meglio, qualche notte peggio. Che poi non è che ci sia molta differenza tra gli orari. Solo un paio di volte è riuscito a tirarmi tre ore, per esempio da mezzanotte alle 3.00 o dalle 2.00 alle 5.00. Per il resto si sveglia sempre ogni due ore, talvolta anche dopo un’ora e mezza. Considerando quanto ci metto ad allattarlo e cambiarlo, resta poco tempo per dormire. In effetti non capisco perché ci sono mattine che mi alzo e sto bene (dopo la sacrosanta doccia!) e ci sono mattine che mi sembra mi sia passato un TIR sopra. Quando allatto, ormai seduta nel letto, praticamente mi addormento. Sento i vari ciucciamenti e ponzamenti, ma la testa ciondola, gli occhi si chiudono e, anche se sento pungere il capezzolo, specie il sinistro, a volte inizio anche a sognare. Lottare contro il sonno è difficile, a volte provo ad aprire le palpebre e mi sorprendo a riuscire a sollevarne soltanto una. Mi viene in mente quel cartone con Paperino, che non riesce a tenere le palpebre aperte se non utilizzando degli stuzzicandenti.

Quando si ferma, la tentazione di rimetterlo subito nella culla è forte. Ma so che se non mangia bene, poi il risveglio viene anticipato. E quindi mi faccio forza e me lo appoggio sul petto, rigorosamente con l’asciugamanino a separarci. Ruttino, rigurgito e poi cambio patello. Ultimamente anche questa è diventata una cosa complicata. Santiago adora fare non solo pipì, ma anche cacca mentre è senza patello. E per pipì intendo un lago. E per cacca uno spruzzo. Per cui devo fare molta attenzione, non posso consumare un asciugamano pulito tutte le volte. E quindi lo metto su una traversina e, tutte le volte che levo il patello, la alzo a mo’ di scudo. Il lavaggio del culetto determina quasi sempre la riattivazione delle funzioni vitali del bambino in toto. E questo mi consente di riattaccarlo e terminare così la poppata. Dopo di che, altri due minuti di verticalizzazione per il ruttino e poi orizzontalizzazione rapida nella culla. Se la manovra avviene senza intoppi è facile che rimanga addormentato, specie se lascio per qualche secondo il palmo della mano adeso alla sua guancia e se l’asciugamanino rimane vicino al suo viso in modo che lui, inalando l’aroma dei suoi formaggini rigurgitati, si abbandoni a concilianti sogni culinari. Tuttavia non sempre tutto fila liscio e, per inspiegabili ragioni, solitamente premiti intestinali, dopo poco il bambino riprende a lamentarsi e a ponzare. L’altro imprevisto legato al cambio pannolino è la famosa doppietta: nell’esatto istante in cui ho finito di abbottonare il milionesimo clic-clac della tutina, ecco che l’infante si produce in una seconda sonora defecazione che mi costringe a ripetere tutto daccapo, compreso lavaggio deretano e applicazione dell’”unguento del giorno”.

Sì, perché dopo la crema allo zinco suggerita dalla pediatra e dopo il mio autonomo tentativo con Canesten, non osservando miglioramenti, ho ricontattato la pediatra. Inviatale la nuova iconografia aggiornata del fondoschiena di Goga, mi ha suggerito di passare ad applicazione di garze di connettivina e di sostituire la costosa crema allo zinco con la cosiddetta pasta all’acqua (intruglio prima mai sentito nominare, che però alla fine altro non è che un mix di zinco e talco con consistenza più liquida). Il caso ha poi voluto che la pediatra mi anticipasse l’appuntamento per la prima visita a mercoledì scorso e così ho potuto portarle in visione il bambino in persona. In tale circostanza ha concluso che la cosa migliore fossero le toccature di eosina. Ecco che quindi io, piena di creme e garze e pomate e tinture, ogni volta mi ritrovo a scegliere (ammetto anche in base a circostanza, ultimo orario di defecazione del pargolo, ritmo circadiano e umore materno) quale applicare. Ecco perché la doppietta è particolarmente fastidiosa, soprattutto di notte…

La pediatra per il resto ha trovato SG perfettamente sano. Gli ha prescritto oltre che Vitamina D anche Vitamina K (che in ospedale hanno detto non si usa più somministrare, ma io concordo con la pediatra). Inoltre mi ha detto di prenotare ecografia delle anche (nonostante la valutazione ortopedica fosse risultata negativa per displasia alla nascita) ed elettrocardiogramma di controllo per la valutazione del tratto QT. Il bambino pesa 5 Kg tondi tondi ed ha guadagnato qualche cm (ne misura 55 e veste 3 mesi). Non posso che dirmi soddisfatta.

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