Ieri sera ho proposto a Fabio di andare a dormire in camera di Goga e di lasciare a noi due il lettone. Non è da me, lo so. Ma quando lui mi ha chiesto cosa potesse fare per aiutarmi, questa è stata l’unica cosa che mi sia venuta in mente. In effetti è stato molto meglio: l’ho attaccato sdraiata da ambedue i lati e poi si è addormentato di fianco a me e non ho avuto paura che cadesse o che venisse schiacciato.
Al mattino presto mi sono alzata, ho allattato e sono andata in doccia. Pulita e truccata mi sento subito meglio, tanto che ho preso coraggio, cane e bambino e sono scesa a fare la prima passeggiata “a tre”. E’ stato emozionante ripercorrere le vie del parchetto, anziché con cane e pancia, con cane e carrozzina. Certo, bisogna coordinare i movimenti per evitare di arrotare il cane o di inciampare sul guinzaglio, però come inizio non mi è sembrato male.
Alle 11.00 avevo l’appuntamento per le otoemissioni acustiche. Ho chiamato il reparto di Ostetricia e ho chiesto se per caso potessi passare per un incontro con l’ostetrica perchè di fatto mi fanno male i capezzoli e ho il seno molto dolente.
Sono scesa al mattino al parcheggio rendendomi conto che non mi ricordavo come si chiudessero le ruote della carrozzina che mi ha regalato un’amica. Ho trafficato un po’, ma alla fine sono riuscita a montare l’ovetto e a chiudere il telaio nel bagagliaio della Panda (da circa un mese ho un’auto di cortesia, la mia giace nell’officina di un meccanico senza diagnosi certe…).
Arrivata in ospedale mi ha accolto Fabio che, da bravo padre, ha voluto che facessi il tour del suo reparto in modo da poter sfoggiare il pargolo. Io fremevo perché non volevo arrivare in ritardo, come poi in effetti è stato. Al controllo, ero l’unica “madre single”, il che mi ha fatto sentire forte: tutte le altre puerpere erano accompagnate, o dalla madre o dal compagno. In effetti, considerando il mio stato generale (perdite copiose, mal di schiena ancora non controllato, anemia etc) è stato piuttosto stancante fare tutto da sola, ma anche gratificante.
Come da accordi sono riuscita a passare in ostetricia dove ho fatto la conoscenza di un’altra meravigliosa ostetrica che mi ha visitato e, mentre allattavo con il seno destro, mi ha spremuto il sinistro, confermando il mio dubbio di iniziale ingorgo e consigliandomi Brufen in bustine (già consigliato in dimissione, ma mai assunto) e copricapezzoli in argento.
Nel frattempo ha pesato Santiago e, con mia somma gioia, abbiamo appurato che ha recuperato parte del calo fisiologico, arrivando a pesare 3950 g contro i 3770 g della dimissione (e i 3780 g della mia bilancia di casa).