Il 10 febbraio è il compleanno di mia mamma. Di solito festeggiamo con una cena a casa loro. Ma potrebbe essere non esattamente il 10… Quindi per il momento non so dire se ci sarò al nostro incontro: voi organizzate che poi al massimo mi aggrego…
Oggi, dopo essere stata da una amica con figlia femmina, sono rimasta bloccata al distributore di benzina sotto casa sua, che mi ha “mangiato” 20 euro (tutto ciò che avevo) ed ero in riserva sparata. Ho aspettato che aprisse e me li son fatta ridare (dopo mi son ricordata che avevo il bancomat!). Arrivata a casa alle 15.15 ho letteralmente tirato giù dalla macchina Pietro che dormiva. S’è messo in piedi, ha sgranato gli occhi e mi ha detto barcollando: “Dov’è la bimba?” Magicamente son riuscita a rimetterlo giù quando siamo saliti in casa!
Per rispondere alle domande:
All’amica che deve andare in ferie: mi è venuto in mente che Pietro aveva 40 giorni a Cattolica, ma Clara aveva un anno esatto (fa gli anni a luglio anche lei!) e mangiava la pastina preparata dalla cucina dell’albergo con vari tipi di omo dentro. E per la colazione c’erano a disposizione i microonde in sala. Poi ricordo che la sua mamma le ha dato un “latte di proseguimento” per un bel po’. Quindi eventualmente potresti comprare quello (che non è da diluire) e usare quello per quella settimana di ferie… Infine ricordo che il pappone è ancora un piatto forte di Pietro. Quindi magari, se tuo figlio fosse già alle pastine prima della partenza, credo che “regredire” per quella settimana al pappone non sarebbe poi un problema così grande… Basta avere un microonde!
All’amica che chiede conforto per la lunga strada che deve fare per andare al lavoro: anche io penso sia giusto il consiglio di qualcuna. Cerca di rilassarti alla guida e di sfruttare l’occasione per riflettere un po’! Alla fine è l’unico momento in cui sei sola! Io ho fatto per due anni 55 Km andare e 55 Km a tornare da casa per andare in Università… Era pesante (soprattutto il ritorno!), ma a volte mi godevo la radio o riflettevo sulla giornata e mi piaceva pure…
Il problema dell’ansia/attacco di panico però è un’altra cosa: non è razionale e, sebbene io non ne soffra, ti capisco. Io diciamo che odio guidare in città. A Milano mi viene l’ansia di entrare in zone a pagamento o a traffico limitato. Temo di finire in qualche rotonda non alla fracese e di non capire un cazzo delle precedenze…insomma… tutto, ma non guidare in centro a una grande città!
Viceversa mio marito non sopporta i mezzi pubblici, gli mettono ansia e claustrofobia.
Lui va OVUNQUE in macchina. Potendo, anche in Piazza Duomo.
L’importante è prendere atto delle propre “debolezze”.
Superare l’ansia alla guida è un bel casino. Unico consiglio, quando senti che non riesci a guidare bene o ti tremano le gambe…fermati! L’importante è arrivare!
Che strada fai alla mattina? Magari ci sono alternative (ti dà più fastidio la strada ad alta percorrenza o il traffico bloccato?).
Spesso non c’è soluzione, ma qualche escamotage lo si trova! Coraggio!!!