2 settembre 2011

In risposta alle vostre domande:

Pietro è sempre stato abbastanza autonomo con la nanna, ma anche lui da dopo il ricovero (da quando ha smesso il nido), ha shiftato l’ora dalle 20.30 alle 21.30 (probabilmente meno stanco). E comunque ha alternato sempre giorni di addormentamento facile a giorni di delirio da tre quarti d’ora. Periodi in cui voleva la caramella per dormire, periodi in cui voleva la storia, periodi in cui se andavo via io chiamava papà e, se andava via lui chiamava mamma. Ultimamente andava a letto chiedendo “tre libri”. Glieli lasciavo nel lettino e lui li sfogliava, poi quando si era stufato, spegnava la luce e si addormentava (o la lasciava accesa).

Ultimamente vuole la luce accesa. Anche di notte, se si sveglia, vuole che gliela accenda. Nell’ultimo mese sto insegnandogli le preghierine (occasione anche per me per dirle) e quindi sto lì per forza qualche minuto (avevo paura a iniziare a dirle perché temevo che poi volesse che stessi ancora lì). Invece dopo il segno della croce finale, gli dico ciao e me ne vado. Ogni tanto chiama con qualche scusa (“Mi dai la coperta?” oppure “Dov’è il libro della Pimpa?”) ma poi cede… A volte sono le 22.00 passate…

Non lo assecondo in tutti i suoi “se” e i suoi “ma”. All’inizio e basta, poi dopo un tot di richieste, quando è palese che lo fa per attirarci lì o quando chiede di esser preso in braccio, la risposta è: “No, la mamma sta andando a letto, ora dormi”

A volte urla ancora dieci minuti, a volte si rassegna.

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