5 settembre 2010

Forse oggi riesco a scrivere… L’estate è già finita, vediamo di fare i debiti bilanci.

Dopo il febbrone di luglio, passato senza antibiotici, non ci siamo ammalati più (e qui faccio le corna, in vista dell’inizio al nido).

La vacanza in Corsica è stata meravigliosa. Tempo spettacolare (e là di solito becchiamo sempre tanto vento!).

Allestimento autoveicolo: tre adulti (due davanti e uno dietro in mezzo). Due seggiolini con altrettanti pargoli (ai lati del passeggero). Bara sul tetto contentente n°2 passeggini (e io che ne volevo portare solo uno: ringrazio 1000 volte chi mi ha convinto per entrambi!), una chitarra classica, un lettino da campeggio. Bagagliaio con valigione verde di mamma e papà (ebbene sì, ho dovuto accettare di condividere il valigione con mio marito!), mini trolley rosso per Pietro, borsone della mia amica Francesca, valigia della bimba Clara, valigia dei giochi di Clara, sacco dei giochi di Pietro (alla fine solo un libretto della Pimpa, le formine da inserire e i giochi per il mare).

Così fantozzianamente assortiti, partiamo alla volta di Savona, in anticipo tremendo, onde evitare di giungere tardi all’imbarco. Seguendo consigli di amici, allunghiamo il tragitto virando verso Alessandria. In autostrada, non una macchina nell’arco di chilometri. Giungiamo al porto con tre ore di anticipo. Poco male, i bimbi son stati bravi, hanno pure dormito.

Viaggio in traghetto da dimenticare. Pietro, al solito negli spazi chiusi, ha frignato per tutte le sei ore. E su e giù col passeggino. E innanzi e in dre. E fuori e dentro. Un incubo. Eravamo stravolti. Se non piangeva Pietro, piangeva Clara. La quale stava stravaccata al suolo e si rotolava sulla sozza moquette tra ciabatte di tedeschi e cani dall’aspetto insalubre…

Sai, quando non hai figli, che viaggi e guardi quelli degli altri e dici: “Mio Dio, che schifo! Senza scarpe, a piedi nudi! Su questa sozza moquette! La testa per terra! Ma come si fa! Mio figlio MAI farà così!” Ebbene, pregavo il cielo che Pietro si rotolasse a terra con Clara piuttosto che dover continuare a sentirlo frignare!

Partiti da casa alle 9.00, arriviamo finalmente a Calvi all’una di notte. I bimbi dormono, li lasciamo in macchina mentre scarichiamo. Ovviamente dopo due minuti sentiamo urla belluine provenire dal veicolo: si sono svegliati e conseguentemente terrorizzati per il fatto di trovarsi da soli al completo buio (per arrivare alla casa ci sono 10 minuti di sterrato…) Morale, Clara si calma e va a nanna. Pietro impazzisce. Non vuol dormire, nonostante sia in stanza con noi. Urla e piange come se lo stessimo scannando. Dopo questa prima sera, le altre sono andate bene, salvo qualche risveglio notturno in cui ha preteso di essere preso in braccio per poi riaddormentarsi solo se gli si teneva la manina…

La giornata era scandita dai bimbi. Clara, salvo eccezioni, come previsto si svegliava alle 7.30. A volte Francesca la portava al mare, dopo colazione. Noi ci alzavamo con Pietro (o per le paroline o per la puzza della cacca del mattino!). Colazione e poi al mare (o sotto casa o a Calvi e poi, il pomeriggio, si andava dove non si era andati la mattina). A metà mattina merenda (cosa che a casa non faceva e che ora è tornato a non fare) con frutta o Tuc. Verso mezzogiorno e mezzo si tornava a casa e si faceva la pappa (si scofanavano un Kg di roba, pastina, formaggini, pesce, carne, yogurt, frutta… una roba pazzesca… e anche qui penso che molto lo facesse il mare, perché da quando siamo tornati non è più così. Lì ha imparato però a mangiare il formaggio da solo, invece che mischiato alla pappa, e anche l’uovo sodo). Poi a nanna. E dormivano fino anche alle 16.00. Noi ci rilassavamo, Fabio scrivendo la tesi di specializzazione, io e Fra leggendo o studiando e facendoci lo smalto (spettacolo!). Dalle quattro in poi tutti al mare. Arrivati, nuovo bagnetto e poi merenda (e ridaje con Tuc, pesche, albicocche, grappoli interi di uva…). In spiaggia fino alle 19.00. Poi a casa. Tutti doccia (a volte con la canna dell’acqua esterna – genitori degeneri!). Pappa e subito nanna per Pietro, un po’ dopo per Clara. E noi, seratina tra amici, con chitarra e candele sul terrazzo.

Il bagnetto: uno spettacolo. Il paradosso voleva che Clara (assidua frequentatrice dei corsi in piscina dall’età di 6 mesi) non volesse pucciare i piedi, urlasse “bevuto acqua!” anche se l’acqua manco la toccava e piangesse disperata tutte le volte che la mamma cercava di portarcela (tranne negli ultimi giorni). Il bambino Pietro invece era un pesciolino nato. Entrava con la mamma i primi giorni. All’inizio anche con il salvagentino. Poi si faceva lanciare in alto e atterrare in acqua, si faceva trascinare, stava in braccio alla mamma mentre lei giocava a pallavolo col papà (con l’altro braccio). Poi piano piano ha preso fiducia nella camminata. E alla fine entrava in acqua da solo e pretendeva di proseguire a camminare mano a mano che l’acqua saliva saliva saliva, fino a coprirgli la testa… e allora bisognava accorrere a tirarlo fuori (sempre sorridente con tutta l’acqua negli occhi e nella bocca). Ogni tanto faceva il gioco di camminare da me al papà e dal papà a me. A metà strada ogni tanto inciampava e… pluff! finiva sotto! “Prendilo, prendilo!” Un po’ di panico ma poi lo si tirava fuori sempre sorridente e guai a tirarlo su in braccio! Un occhietto si è tutto arrossato e abbiamo comprato anche l’antibiotico in collirio, anche se poi non l’abbiamo usato…

Certo perché, se nell’acqua era un amore, sulla sabbia era prevedibilmente un desferlo. Rubava i giochi a Clara che, anche questo come da programma, non faceva quasi altro che piangere sulla spiaggia (“Piedi sporchi!”) a meno di non stare letteralmente seduta sulla sua povera mamma. Prendeva la paletta e gnam! Cucchiaiate di sabbia a go-go. E non mi ricordo chi di voi dicesse “Sì, l’ha provata la sabbia… ma poi ha capito che non era buona e ha smesso!” Col cavolo! Lui perseverava. E se cadeva la pesca, guai a lavargliela. E godeva proprio nel far sfrigolare la sabbia fra i denti (tra parentesi, ora ha tutti e otto gli incisivi, due molari sopra e due sotto per un totale di ben 12 dentini!). Poi metteva la sabbia e l’acqua nel secchiello, ti guardava, prendeva il secchiello con due mani e… hop, se lo rovesciava dritto in gola… Per non parlare di quando ha capito che cadere sulla sabbia non era doloroso! Da allora quando camminava, faceva due passi e poi si gettava a pelle di leopardo apposta per divertimento. Tirava su la faccia tutta impanata con sabbia dalle congiuntive fino alle gengive, sempre esposte in quanto sempre sorridente. Insomma, un successone!

Altro successone il rapporto maturato soprattutto con me. Da essere un bimbo poco appiccicoso siamo passati al contatto fisico protratto: lunghe passeggiate in braccio sul bagnasciuga con lui che cantava “Naaaanna-naaaanna!”, bacini e abbracci (ora anche baci veri, come già vi ho detto, con lo schiocco e tutto il resto, ma solo se ha voglia lui!). E soprattutto, mentre io prendevo il sole, lui si avvicinava e si sdraiava a pancia in giù sul mio petto. Si accoccolava e qualche volte si addormentava anche (per voi sarà la norma, ma per me è stata un’emozione fortissima, considerando che la mattina nel lettone non ci vuol mai venire e se ce lo porti non sta certo sdraiato, ma si attacca alla spalliera e soprattutto mai, da quando ho smesso di allattare e prima di questa vacanza, mi si era addormentato in braccio!). In vacanza ha anche imparato ad indicare le figure sui libri e a chiedere, gridando: “Chi èèèèèèèèèèè??????” Da morire dal ridere. Mangia da solo, con la forchettina e il cucchiaio (guai se lo imbocchi in maniera esclusiva: mandi a puttane tutto il pasto perché si arrabbia di brutto e butta tutto per terra). Al nido mi han detto che li fanno mangiare con le mani: sarà un casino! Il carattere è sempre cocciuto: anche lui se giochiamo a mettere le formine e non riesce a farle entrare si incazza da morire, si contrae tutto, urla come un matto e scaglia la formina lontano. Questa cosa un po’ mi preoccupa. Anche perché poi vuole che la formina la metta io, ma io mi rifiuto perché non voglio che passi il messaggio che se non ce la fai arriva la mamma. Magari lo aiuto, facendolo insieme, ma non gli metto più le formine io. E questa cosa lo fa incazzare ancora di più, ma non me ne frega niente.

Viaggio di ritorno: in traghetto mare mosso. Fabio KO nonostante xamamina per tutti (tranne i bimbi). Pietro me lo sono spupazzata io tutto il tempo, ma è stato molto più bravo e ha persino dormito un po’. Viceversa in macchina da Nizza a casa un dramma. In particolare da Varazze in poi: bambini urlanti per tutto il resto del tragitto. Ci siamo pure fermati due volte, ma inutilmente.

Ulteriore scoperta della vacanza è stato il gelato. O meglio, ho scoperto tardivamente che mia suocera, dopo la brioches intera che gli dava ogni mattina, gli dava moooolto spesso un cornetto Algida per merenda… ma mai avrei pensato di assistere ad uno spettacolo simile: Clara in spiaggia lasciava sciogliere tutto il gelato lappando con la linguetta ogni dieci minuti la punta, facendo incazzare sua madre e lei stessa, che se provavi a dirle: “Ti aiuto” cominciava ad urlare e piangere dicendo che il gelato era suo; Pietro dal canto suo prendeva a mordere letteralmente il gelato (non so come facesse a non avere male ai dentini) e lo sbafava in due minuti contati per la gioia degli avventori della spiaggia che si godevano lo spettacolo (facendo incazzare la mamma che in realtà sperava di poter dare anche lei un morso ogni tanto, ma non ce la faceva mai!). A proposito, con i turisti era un ruffiano da paura: sempre in giro, veniva preso in braccio da chiunque, mandava bacini e faceva ciao-ciao. Si è innamorato degli aeroplani: ne vedeva di lontanissimi, puntava il dito e fissava il cielo per minuti interi in completa estasi…

Facendo il punto della situazione ai giorni nostri:

-Mangia molto meno da quando siamo tornati. Non misuro mai niente come cibo. Se mangia, bene; se no, pace

-Beve solo acqua, camomilla solo prima di dormire nel lettino. Niente latte serale

-Latte del mattino: 220-250 ml. Ho tolto i biscotti da dentro il bibe perché mi avanzava sempre un po’ di latte. Secondo me lo rendevano troppo dolce. Quindi poi uno o due biscotti glieli do a parte

-Frutta a volontà

-Mi sono accorta che sencondo me mangia pochi carboidrati: avevo letto che dopo l’anno il fabbisogno proteico diminuisce ma mi rendo conto che a volte per comodità non gli faccio il primo (sono degenere!?!)

-Nanna perfetta, dopo una prima settimana di risvegli notturni agitati, secondo me perché era abituato a dormire in stanza con noi

-Adora il bagnetto: in vasca sguazza da solo, si mette a pancia in giù, a pancia in su etc. In piscina ci stiamo andando tutti i sabati e gli piace di brutto

– Cammina definitivamente. Corre direi. E la mia vita è cambiata radicalmente

-Dice ancora poche parole, ma direi che capisce tutto…. Ovviamente tranne il “NO”

– Venerdì visita dal pediatra e lunedì, compleanno di Fabio, primo giorno di inserimento al nido.


Vi saprò dire!

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