27 ottobre 2022

Il rientro al lavoro, lì per lì, non è stato apparentemente traumatico. Coordinata babysitter con suocera, sono uscita di casa alle 7.30. Babysitter fino alle 13.30. Suocera dalle 13.30 in poi (i ragazzi tornano da scuola alle 14.00 e pranzano a casa).

Al lavoro ho trovato tutto com’era. O quasi. Qualcuno se n’è andato. Qualcuno è arrivato. Solite facce non troppo contente. Soliti sguardi esausti e insoddisfatti. Sono rientrata con il preciso obiettivo di non farmi risucchiare come prima nella vita ospedaliera, ma non so quanto resisterò. In questo primo mese, fino a che SG non compirà un anno, sono esentata da turni di 12 ore (che poi in verità non sono mai inferiori alle 13 ore) e dalle notti. Avrei da lavorare cinque ore e mezza al giorno, ma di fatto, raramente riesco a venire via prima che siano passate otto ore.

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11 ottobre 2022

Siamo stati all’estero per il consueto torneo di tennis a squadre. Ci siamo portati SG e il cane. Si sono comportati bene, il cane soprattutto.

Santiago è stato quasi sempre all’aria aperta. Purtroppo la terra rossa sconsigliava di lasciarlo gattonare in ogni dove e quindi è stato spesso costretto nei movimenti o in braccio o nel passeggino. I primi due giorni sono andati piuttosto bene, il terzo giorno il bimbo ha cominciato a dare segni di scompenso. L’ultima sera non è stato possibile rimanere entrambi seduti simultaneamente a cena: o si alzava Fabio o mi alzavo io. Giretto, passeggio, in  braccio, giù, avanti, indietro. SG era intenibile, stanco, ma non affatto propenso ad addormentarsi. E dire che quel giorno, in attesa che finisse la partita di Fabio, momento in cui gli avrei ceduto il pargolo per entrare a mia volta in campo, l’avevo portato sull’erba a gattonare, mangiare sassi e tirare palline. Ovviamente il viaggio di ritorno l’ha trascorso dormendo beatamente e non si è fatto nemmeno mancare dodici ore di sonno  la prima notte trascorsa di nuovo nel suo lettino a casa. Probabilmente, a scoppio ritardato,  ha sentito la necessità di tornare nel suo ambiente. 

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1 ottobre 2022

Santiago cresce. E impara cose nuove. Gattona a più non posso, ma riesce anche a mettersi in piedi e a restare per qualche secondo in posizione eretta, soprattutto se con le mani nel frattempo lavora su qualcosa. Poi, quando si accorge di essere senza appoggi, ti guarda stupito (e forse anche lievemente spaventato) e si lascia cadere sul sedere imbottito dal patello.

Se lo tieni per mano cammina, da un paio di giorni basta anche solo una manina. Mette giù i piedi tutti storti e dopo qualche passo si lascia molle come un fico, ma è già qualcosa. Cammina anche appoggiandosi alle pareti, ai mobili, al divano, alle sedie: quando il sostegno viene meno, si butta giù. 

Leonardo ha creato uno stratagemma per recintare il pargolo (in assenza di un box all’uopo). Disponendo il pouf rettangolare del divano a chiudere lo spazio tra la seduta principale e la chaise longue, ecco una piccola gabbietta di forma pressappoco rettangolare, nella quale SG può stare in piedi, giocare con i suoi giocattoli e strappare i peli al cane. Se un altro membro della famiglia si trova sul divano (cane compreso), il bimbo è capace di rimanere nel recinto anche un’oretta.

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