Il rientro al lavoro, lì per lì, non è stato apparentemente traumatico. Coordinata babysitter con suocera, sono uscita di casa alle 7.30. Babysitter fino alle 13.30. Suocera dalle 13.30 in poi (i ragazzi tornano da scuola alle 14.00 e pranzano a casa).
Al lavoro ho trovato tutto com’era. O quasi. Qualcuno se n’è andato. Qualcuno è arrivato. Solite facce non troppo contente. Soliti sguardi esausti e insoddisfatti. Sono rientrata con il preciso obiettivo di non farmi risucchiare come prima nella vita ospedaliera, ma non so quanto resisterò. In questo primo mese, fino a che SG non compirà un anno, sono esentata da turni di 12 ore (che poi in verità non sono mai inferiori alle 13 ore) e dalle notti. Avrei da lavorare cinque ore e mezza al giorno, ma di fatto, raramente riesco a venire via prima che siano passate otto ore.