23 novembre 2021

Avrei voluto poter scrivere che ho finalmente trovato la formula magica per la regolarizzazione dell’allattamento notturno. Pensavo così alle 4.00 di questa notte, quando per ben due volte, da mezzanotte alle 2.00 e dalle 2.00 alle 4.00, Santiago ha tirato due ore intere di fila.

Ma facciamo un passo indietro.

Da quando sono a casa, di notte le ho provate tutte.

Allattamento seduta nel letto con cuscino sopra le gambe incrociate: impossibile all’inizio per il dolore alle ragadi.

Sdraiata nel letto: perfetto salvo poi addormentarmi io con paura di schiacciarlo, ma soprattutto saltando la fondamentale fase ruttino, che poi pagavo quando alla poppata successiva mi vomitava addosso tutta la poppata precedente.

Sulla sedia con poggia piedi e cuscino allattamento: la cosa migliore, postura corretta, dolore ridotto al minimo; unico problema era alzarsi, prendere il bambino in braccio prima e dopo e mobilizzarsi dal letto alla sedia e dalla sedia al letto, tutte azioni che lo attivavano irrimediabilmente conferendo estrema difficoltà al riaddormentamento. 

Ecco perché da un paio di giorni, capezzoli permettendo, ho ripreso ad allattare seduta, il cuscino sulle gambe, la schiena contro la spalliera del letto. Prendo il bimbo dalla cullina, lo attacco, quando non ne vuole più lo verticalizzo sul mio petto (sempre tutelata da almeno un asciugamano ben disteso), fase rutto, breve riattacco per favorire l’assopimento e infine deposizione nella cullina. 

Alle 4.00 stanotte mi sono detta che era fatta. Lo schema sembra svolgersi a meraviglia per la terza volta consecutiva. Ma non ho considerato la variabile “cacca”. Il cambio pannolino dopo la fase ruttino manda a ramengo tutti gli sforzi compiuti: Goga si sveglia sotto il getto d’acqua, piange mentre lo rivesto, si riattacca, sì, ma rimane sveglio, gli occhi due fari nella notte. Lo ridepongo nella cullina ma prosegue a ponzare con i suoi versi “Agggh-mmmmfffff-ghhhhhh” per minuti, ma che dico minuti, per ore! Alle 6.00 siamo ancora svegli, occhi negli occhi. E comunque è un bel vedere. All’ennesima volta che lo tiro su, mega rutto con rigurgito annesso. Poco dopo crolla. E riesco a dormire fino alle 8.00.

Ancora nessuna notte con ritmo regolare, dunque. Ma non mi do per vinta…

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.