04 marzo 2013

Giungo in ritardo e non so quanto io riuscirò a scrivere, vediamo se ce la faccio.
Amica, anche io a tratti posso dire di vivere questa situazione con mia mamma. Perché mentre mia suocera è sempre (e dico sempre) disponibile, mia mamma è più facile che non lo sia. Lei ha due giorni fissi a settimana, lunedì e giovedì. Viene all’una e va via “possibilmente entro le 16.30”. Il che significa che quei due giorni lì o io o Fabio dobbiamo tornare a casa, di solito facendo i salti mortali. E mentre è capitato anche che il lunedì mia suocera andasse a rilevare i bambini alle 16.30 aspettando o me o Fabio, giovedì proprio non può, è il suo giorno della lezione di canto! Raramente di giovedì, quando non poteva tornare nessuno alle 16.30, è andato mio suocero (che ora è in pensione).

La situazione è sempre stata così. O meglio: quando avevo un figlio solo, portavo sempre Pietro da mia suocera alle 8.00 di mattina e mia suocera ce l’aveva tutti i giorni. Il lunedì e il giovedì arrivava mia mamma per il pomeriggio. Poi Pietro è andato all’asilo nido (con tutte le malattie annesse e connesse) e mia suocera si è ritrovata libera al mattino, ma con tutti i pomeriggi (a parte lunedì e giovedì pomeriggio). Poi l’ho ritirato dall’asilo e ho avuto la maternità e allora sono stata a casa io sei mesi. Mia mamma ha continuato a venire due pomeriggi a settimana, ma fondamentalmente per stare un po’ con me (quindi non è che ne approfittavo e uscivo). E mia suocera (vi ricordate?) non veniva poi così spesso o meglio, evidentemente io non chiedevo e lei pensava di disturbare. Cosa succedeva? Se ci penso adesso non so come ho fatto… Passavo tutto il giorni a giocare con Pietro. Leo da piccolino era proprio un soprammobile. Per cui Pietro non era nemmeno geloso. Io però, per paura di trascurarlo, stavo davvero troppo con lui. Il Leo lo lasciavo in stanza e lo allattavo ogni tre ore. E quando allattavo però, non inventavo scuse, bensì dicevo: “Pietro, pausa, ora allatto il Leo” E lui non faceva scenate di nessun tipo (e ci mancherebbe!). Dopo quindici minuti ero di nuovo a terra a fare puzzle. Se la giornata era bella uscivamo tutti e tre (salvo i primi tempi che non mi fidavo di Pietro). Ma fondamentalmente, così come durante la mia prima maternità, non mi sembra proprio di aver approfittato delle nonne.
Mia suocera pensa che questi anni non torneranno più e mi ha detto più volte che lei fa di tutto per esserci per qualunque necessità. Se non può, me lo dice. E così infatti è. Pietro è stato a dormire molte
volte da lei. Quando usciamo (anche se ultimamente finalmente Fabio si è convinto ad approfittare anche della baby sitter) li lasciamo prevalentemente dai nonni, oppure vengono loro a cenare da noi mentre
noi usciamo.

Con mia mamma è diverso. Da lei Pietro non è mai stato a dormire né mai ce li ha tenuti per consentirci di uscire. Ma… è ovvio che sia così, perché abita a 55 Km di distanza. Però… uno dice, viene solo due pomeriggi (praticamente massimo tre ore per volta!) per cui potrebbe fare in  modo di esserci sempre. Invece, ogni tanto capita che nevichi… e allora mio padre prende la macchina da neve e mia mamma non viene. Oppure è malata. Oppure è in ferie. Tutte cose normali, per dire! Ma mia suocera tende sempre a cercare di assentarsi organizzando prima. Invece mia mamma, se non la chiamo io per sapere allora se il raffreddore sta passando… è capitato che non mi avesse detto che “ovviamente” non sarebbe venuta il giorno dopo…
Insomma: sui caratteri e sui modi, sono d’accordo con te che ciascuno è fatto alla sua maniera. E anche mia mamma ogni tanto mi fa girare le balle. Quando per esempio ho il pepe al culo come oggi che devo
tornare io (perché se torno troppo tardi, cioè dopo le 16.30, lei mi fa le storie che ci vuole un’ora e mezza a tornare, e ha ragione, ma non è che io al lavoro posso uscire quando cazzo voglio!). Oppure quando dice che si ammala per i bambini (che poi il Pietro torna dall’asilo alle 15.30 e quindi lo vede mezzora/un’ora al massimo e dalle 13.00 alle 15.00 il Leo dorme, per cui non mi sembra un impegno
terribile né un contatto infettivo terribile). Oppure quando mi sembra che se può, evita di andarlo a prendere a scuola (perché dovrebbe vestire il Leo ed è una sbatta anche se è dietro l’angolo) e allora,
appena piove o c’è vento o qualcuno ha il raffreddore, cerchiamo di farlo andare a prendere dal nonno (che in effetti non fa niente alle 16.00 e glielo scarica a casa). Anche se a me farebbe piacere che il
povero Leo uscisse a fare un giretto ogni tanto.
Detto ciò, anche io vado in bestia se appena sento Fabio fare commenti negativi su mia mamma. Tipo quante ferie fa? Ma non si è messa d’accordo con mia mamma? E insomma, cosa succede se torniamo alle 17.00? Perché comunque ha 65 anni e si spara 110 Km a settimana (io li facevo tutti i giorni, ma vabbeh). E non è colpa sua se abitiamo qui (anzi, soffre molto del fatto che “ho scelto” di andare a vivere
accanto a mia suocera e a nulla vale spiegare che era la scelta ovvia da fare). Lei dice sempre che se abitassimo vicine sarebbe sempre su da me, anche nei buchi della giornata. Ha persino cercato casa vicino, ma mio padre non si trasferirà mai.
Per cui: io credo che i nonni facciano del loro meglio e che questo comprenda anche il carattere. Non credo si debba dare niente per scontato. E condivido con te che le persone che ti stanno vicine non
dovrebbero permettersi di fare commenti (anche se mia suocera non s’è mai lamentata con me di mia mamma, immagino che anche a lei siano girate le balle quei rari giovedì che mia mamma ha fatto sapere che non ci sarebbe stata con anticipo di due ore… ma non ha detto niente e ci siamo organizzati diversamente).


Per quanto riguarda tuo figlio. Non so che dire. Se ripenso a quanto tempo dedicavo a Pietro… ero proprio fuori di testa. Vi giuro, tutto il pomeriggio a fare puzzle e allattare, leggere e allattare, disegnare e
allattare. Non facevo niente in casa e dicevo, ma come è possibile che la casa fa schifo e io sono a casa tutto il giorno?
La gelosia è una brutta bestia. Ultimamente Pietro ci sta sfiancando, soprattutto nel weekend tipo sabato scorso che l’avrei appeso al muro. Ha ripreso con capricci di quando aveva due anni: voglio il palloncino, la cocacola, la brioches, non quella, quella, non la voglio più, voglio comprare il libro, voglio il dvd, voglio, dammi, ti ho detto…
Non la penso come qualcuno ha scritto: mano a mano che i gemelli cresceranno non sarà più semplice, la gelosia aumenterà. Io non trovo sia giusto che tu non ti dedichi a loro se non dopo le sette di sera. Perché adesso non parlano, ma poi, quando cominceranno loro con la gelosia cosa farai?
Leo ha già iniziato a manifestarla per Pietro, spingendolo via, contendendomi… Ci sono volte che ce li ho arrampicati sul corpo che non riesco a stare seduta. Quando torno a casa litigano che ho ancora
la giacca su per chi per primo deve salire in braccio…

Viceversa, di tempo con il tuo maggiore mi sembra ne passi parecchio. Sono d’accordo sulla
attività “solo voi tre”. Ma per esempio, qualche volta a scuola potresti non andare a prenderlo tu (compatibilmente con gli impegni degli altri) e stare un po’ coi gemelli a giocare. E poi sono d’accordo
con te: non so come sia, ma anche se piangono un po’… lasciali piangere! Leo l’ho lasciato per i cazzi suoi forse fin troppo.
Praticamente me lo godo davvero solo quelle rare volte che per qualche motivo Pietro non c’è. Quando sono a casa entrambi è un continuo beccarsi. E io non faccio altro che sgridare Pietro. Ma non è che
intervengo sempre. Leo piange anche per i fatti suoi, perché ha capito che attira la mia attenzione ed è diventato difficile capire se davvero Pietro l’ha spintonato o se fa finta (è un genio del male).
Non credo che cavarsela da solo sia poi così sbagliato. Perché se no si abitua e Pietro potrebbe covare ancora più rancore se lo difendo sempre (e come già detto, ogni tanto Leo se le cerca!).
Qualche volta li chiudiamo in camera e capita che per decine di minuti non si senta volare una mosca: sono i momenti in cui penso: oddio, sono cresciuti…
Chiaro, la cosa migliore per te sarebbe avere la babysitter tutto il giorno (dalle 8.00 alle 18.00). E i nonni alla bisogna. E tu scegliere a giorni alterni se stare coi piccoli o andare a prendere il grande a scuola.
Non so che casino ho scritto né se è utile. Ho l’impressione di essermi sfogata io… strano…!

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