Dolci emozioni

23 luglio 2012

“Pietro, ma tu quando sei felice pensi alla frase “sono felice” o pensi al concetto?”
“Cos’è il concetto, mamma?”
“Il concetto è una sensazione, in questo caso di felicità. Allora, pensi alla frase “sono felice” o pensi al concetto?”
“Mmmmm… sì, mamma, penso al confetto!”

16 luglio 2012

Amica, per quanto riguarda il peso della tua neonata, lo so che è brutto sentirselo dire, ma davvero non puoi pensare che cresca con questo ritmo all’infinito (poi ti tocca mettere tuo marito nel lettino e tenerti lei nel lettone per motivi logistici!). Quando mi hai detto con sollievo che quella settimana là ha preso tutto quel peso (nonostante la pesata infrasettimanale negativa), ti confesso che un po’ mi è dispiaciuto (in senso buono). Perché prima o poi, volente o nolente, accadrà. E finché sei così contenta nel vedere che non è successo, vuol dire che non saresti pronta se succedesse adesso. Insomma… parlo per me, ma è stato quando ho preso tutti i bagagli e sono partita per il mare coi bimbi da sola che mi son detta “se ci sarà bisogno userò l’artificiale, se no andrò di tetta” (e l’artificiale non l’ho mai usato, ma al ritorno si è confermata la crescita ridotta) che ho capito che era “consapevole” e che non mi importava più (non importava è un po’ forte perché anche quando sono andata a Vicenza volevo portare il tiralatte per tirarmi un po’ di latte la sera per non perdere quel poco che ancora davo alla sera: quando mi sono accorta che non veniva niente – e comunque era quello manuale – mi son rassegnata al fatto che Leo ciucciasse per coccola…).

Insomma… ora Leo non è più il bambinone al 95esimo percentile, ma sta benissimo tra il 50esimo e il 75esimo ed è meraviglioso…!

La seconda parte della tua mail capita a fagiuolo. Perché qui in casa stiamo passando dei giorni terribili e non vedevo l’ora di poterveli raccontare. Ovviamente tutto è cominciato dopo che ho scritto che dopo i tre anni è vero che i bimbi diventano bravi.

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2 luglio 2012

Viva sono ancora viva. E’ trovare il tempo che è impossibile. E magari ce la potrei fare, ma il PC ce l’ha Fabio e allora non se ne parla.

Vacanza in Sicilia (o come diceva Pietro “andiamo a Le Ciglia”) meravigliosa. Non solo perché dopo anni e anni eravamo solo noi (Fabio, i bimbi e io), senza altre persone.  Ma anche perché abbiamo collaudato la famiglia sull’aereo e, in generale, abbiamo visto che si sopravvive benissimo anche in quattro lontani 1200 Km da casa e dagli aiuti vari. 

Inoltre abbiamo dimostrato a noi stessi di poter non rinunciare (quasi) a niente.

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