13 aprile 2012

Ragazze, non ricordo molto di tutto quanto avete scritto.

Alla mamma disperata mando un abbraccio e un sorriso: come fu quando un’altra scrisse riguardo ai suoi scatti d’ira. Sorrido perché a casa mia sono scene d’ordinaria amministrazione. Le urla, i “nnnnnnnnnnnooooooooo” gridati, i ricatti per andare a letto, le mani che prudono da morire, gli scappellotti che alla fine partono lo stesso anche se avevi giurato che non l’avresti mai fatto. 

In particolare sono un po’ di sere che il bimbo mi fa storie per la nanna. Il rituale s’era allungato parecchio: il libro era diventato un libro lungo, dopo il succo voleva la camomilla, dopo le coccole e la manina voleva che mi sdraiassi quattro minuti (sì, proprio quattro! Io dicevo dai, sto qui cinque minuti, e lui contando le dita a partire dal mignolo – chissà poi perché – diceva no mamma, non cinque: quattro minuti!)…

Insomma, alla fine ho deciso di dare un taglio al rituale. Pipì, denti, libro sdraiata accanto a lui e… tanti saluti. Anche il succo mi ha rotto, perché poi a volte non lo finiva nemmeno. Insomma il fatto è che poi torna fuori dal letto come ai vecchi tempi, con le mani che nascondono la faccia (come quando fa una marachella) e dice che “non gli piace” fare la nanna. Ieri ho defenestrato nell’ordine una macchinina della polizia, il suo trenino cavalcabile e un pentolino che continuava a sbatacchiare prima di ottenere la sua messa a letto con urla e strepiti. 

In tutto ciò vorrei poter mettere Leo nella stanza con lui, ma si sveglierebbe e ho notato che a Pietro non frega niente di averlo lì (non è che vada a letto meglio, anzi!). Quindi addormento Leo prima nella culla (che però tra un po’ dovrà sparire!) e poi lo trasporto nel lettino quando Pietro dorme. Peccato che novanta su cento ultimamente Pietro si svegli nel cuore della notte in preda a sogni vari “Io bevoooooooooooooooo!” piuttosto che “Stupidaaaaaaaaaaaaa, dammi la macchinina!” come ieri quando a nulla è valso il mio correre di là, abbracciarlo, dirgli: “Shhhhhhhh è un sogno…” Calmato lui, ecco partire il Leo. E poi, una volta rimesso giù il Leo, scaturito un vagito, ecco risvegliarsi Pietro che negli ultimi tempi poi si presenta nel cuore della notte pretendendo che io vada nel suo letto per quattro minuti e quando io dico che è ora di andare comincia ad urlare come una sirena…

Tra parentesi: dal giorno di Pasqua mio marito ha detto: “Dai, Pietro, vai a letto senza patello!” E così è stato. Non è ancora successo nessun incidente (me la gufoooooooooooo) e mi vien da dire che potevo farlo molto prima…

Tornando ai capricci, parliamo anche del momento cena nel quale ha cominciato a far storie e non mangia quasi niente a meno di essere imboccato. E poi mi fa morire dal ridere quando gli dico: “Dai, mangia gli ultimi tre!” e lui: “No, mamma, gli ultimi dieci!” (mi sembra che non abbia mai ben chiaro cosa gli convenga quando si parla di numeri, soprattutto perché poi davvero ne mangia dieci!).

Insomma, diciamo che a casa mia io son sempre sul punto di perdere i nervi e soprattutto questa cosa di svegliare (più o meno apposta) il fratello mi fa andare in bestia.

E mi sento in colpa, ma nemmeno poi tanto: sono abbastanza esaurita.

E poi Pietro mi prende la testa fra le mani e mi dice: “Mamma, io ti amo molto! Sei la mia gioia!” Ovviamente ripetendo a pappagallo le cose che normalmente gli dico io. Nonostante ciò, la prima volta che l’ha fatto mi sono commossa! Tranquilla, amica, che ci vogliono bene davvero lo stesso!

Stanotte Leo ha finalmente fatto una bella cacca. Peccato fossero le 4.00 di mattina e io non sia poi riuscita più a riaddormentarmi per due ore di fila.

Sono andata a riguardare il mio diario: incredibile, ma vero, avevo scritto che usando il Minipimer il bimbo non faceva più la cacca regolare bensì dei piccoli pezzettini puzzolentissimi. Ed è la stessa cosa che è successa a Leo da quando ho cominciato a minipimerare la verdura!

Ergo, oggi gli ho dato la verdura pigiata. Sembrava andare bene fino a metà (metà della metà, perché è il piatto di ieri avanzato e riscaldato!). Poi sono subentrati conatini di vomito con rigurgito annesso e mi sono dovuta fermare. Mannaggia all’amica che ha detto che aveva un buon presentimento riguardo al mio svezzamento! Non riesco a dargli un piatto intero manco a morire. E comunque mi son resa conto che mettevo troppa verdura (c’è scritto due-tre cucchiai e io mettevo mezza patata, mezza carota, mezza zucchina e un gambo di sedano!). Però ieri, che non avevo le verdure perché ce le siamo mangiate noi, mettendo 200 ml di brodo, 4 cucchiai di farina e un omo intero di carne, è venuto fuori un pappone comunque enorme (tanto che poi gliel’ho riproposto oggi e comunque non l’ha finito). Insomma…

Che ridere, ho riletto proprio ieri dell’amica che minipimerizzava tutto e poi surgelava in tante miniporzioni: cosa devo dire, forse è stata fortunata che sua figlia poi non ha disdegnato i pezzettini! L’altra cosa divertente è che ho letto che qualcuna di voi pesava il pappone! Ma come stavate messe???

Leo da stanotte è sfebbrato. Non capisco cos’abbia avuto. Ha il naso chiuso e io ho un barlume di mal di gola. Inoltre non si vedono ancora puntini. Forse ha avuto un raffreddamento come nell’ipotesi diagnostica numero 2 (ma nessuno di voi ha votato?).

All’amica in ballo con il raffreddore: dici che è il primo raffreddore che ha preso al nido? Tutti i consigli scritti sono ottimi, la tachipirina la puoi prendere, tranquilla. E poi ti fa passare anche mal di testa e mal di gola! Per lo sciroppo di lumaca mi viene da dire… io ve l’avevo detto che è miracoloso!

All’amica che ha tolto il ciuccio: bene! Vedrai che tua figlia resisterà e poi, se ha pure deciso lei, peggio per lei!

All’amica che ha fatto fare i buchi alle orecchie alla figlia: anche io, pur non avendo figlie femmine, non credo che le avrei fatto i buchi così piccola. A parte che fa male (e non saprei come spiegarle che deve provare dolore per mettere gli orecchini, cioè mi sembrerebbe una cosa che potrebbero fare fatica a capire), ma poi io non li ho mai chiesti fino ai boh, dodici anni? Se però me li chiedesse forse le metterei quelli adesivi o quelli finti con la clip o gli anellini che si stringono o quelli con la calamita… Insomma, io non avrei avuto il coraggio di farglieli fare. Però se lei è contenta e non ha avuto troppo male, meglio così!

Per i mariti… quante volte lo dobbiamo dire? Sono uomini.

All’amica che è rimasta male: tu pensa che tuo marito, conoscendoti, magari pensava di darti un’ideona tranquillizzante consigliandoti il latte artificiale da tenere in casa! 

E all’altra che si lamenta del marito che gioca la sera col bambino: beata te che hai il marito che alle 21.00 gioca con il pupo! Il mio ieri ha lavorato ad uno studio sul PC dalle 20.00 alle 21.30 mentre io allattavo, mettevo giù Leo e litigavo con Pietro come descritto sopra. Alle 22.20 infine ho ripreso il Leo per il biberone serale e quando sono arrivata a letto, dove Fabio leggeva fino a un secondo prima, ho trovato la luce spenta!

Sto cominciando a temere il rientro a lavoro in maniera seria. A parte la paura di per sé di tornare in reparto dopo tre anni con tutta l’ansia da prestazione che ne deriva e la responsabilità… io temo di non riuscire a farcela se non riesco a dormire di notte. Alla fine dormo bene (quando va bene e Pietro non si sveglia alle 8.00) dalle 7.00 alle 9.00. Ma io alle 7.00 dovrò alzarmi! Spero di sistemare tutto entro quindici giorni perché, ogni tanto, vi giuro che di notte mi viene il magone e penso che non ce la farò mai. Senza contare che Pietro a questa età, avendo cominciato a tre mesi e mezzo, era già bello che svezzato e autonomo sui pasti, mentre con Leo faccio sempre fatica a non dargli il richiamino di tetta sparso nella giornata quando anche non dovrebbe prenderla. E come faranno le nonne? E la baby sitter (l’altro giorno sono andata via due ore in università e le ho detto che doveva mangiare la frutta, ma che se proprio non la voleva poteva dargli il latte nel bibe. Alla fine, sarà stata anche la febbre, ma la frutta non l’ha voluta e lei gli ha dato il latte, cosa che in realtà non volevo che accadesse…)? Uffa. D’altra parte, come sempre mi dico… se l’avessi svezzato prima, poi mi sarei lamentata di averlo allattato troppo poco. Come siamo complicate noi donne!!!

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