28 marzo 2012

Alla amica col bimbo asmatico.

Non è proprio il mio campo… ma l’iperreattività bronchiale ci può stare, anche senza che tuo figlio sia allergico.

Di asma da sforzo soffrivo io (ma ti dirò meglio al telefono, forse era più un broncospasmo che mi sovveniva durante la competizione, come se la causa fosse l’ansia, ma migliorava col Ventolin). Mi sembra che anche tu ne soffrissi però, per cui forse sai come ci si sente…

Mi fa senso pensare che tuo figlio sia stato etichettato come allergico e non lo sia affatto.

Affatto però è una parola pesante. Alla fine lui soffriva di dermatite atopica (che era anche di famiglia) e questo, se ricordo bene, predispone alle allergie. E un po’ di reazione a uovo e pesce comunque c’è alle analisi.

Pietro broncospasma spessissimo. Mai fatti prick. Ma ha fatto esami del sangue durante il ricovero e aveva lieve allergia a uovo e latte (ma non ricordo quanto) e comunque non li ho mai tolti dalla dieta e comunque mi hanno detto che è quasi impossibile trovare negativi del tutto uovo e latte. Non lo considero allergico, ma nella famiglia di Fabio son tutti allergici. Secondo me è predisposto a broncospasmare.
Detto ciò, salvo problemi “gravi” durante la reintroduzione dei cibi incriminati, credo che rischi seri per tuo figlio non ce ne siano. La cosa migliore da fare, a prescindere da tutto, è togliere il sintomo.

Per cui se la cura funziona, proseguila!

Per il farmaco omeopatico, sinceramente non credo che ci siano problemi… ma, come ovvio, non è proprio il mio campo!

Aggiornamento: mi chiedete cosa sia l’asma da sforzo? Praticamente, durante lo sforzo, si ha broncospasmo come durante una crisi allergica. Di solito questo avviene in soggetti con iperreattività bronchiale, ma non necessariamente allergici, a volte semplicemente atopici o con familiarità per allergia. La sintomatologia è tossettina secca che insorge durante lo sforzo, ma per esempio nel mio caso era più pesante la cosa, perché mi ricordo un senso di occlusione totale, da soffoco, cominciavo a fischiare e mi sembrava di non riuscire più a respirare. L’espirazione diventava lunghissima perchè il collasso dei bronchi ostacolava la fuoriuscita d’aria e l’inspirazione era poco soddisfacente e mi sembrava di morire.

Detta così è orribile, in effetti.

Il fatto è che l’esame per far diagnosi sarebbe la spirometria sotto sforzo (soffi in un tubo dopo che hai corso e vedi la differenza con l’esame a riposo).

Io a riposo ho una FEV1 (quantità d’aria espirata nel primo secondo di espirazione forzata, che si riduce negli asmatici proprio per il collasso dei bronchioli di cui parlavo prima) già lievemente ridotta di base (se fossi stata uomo e ci fosse l’obbligo di leva comunque sarei esonerata con quel valore!). Per cui il test sotto sforzo non l’ho mai fatto, ma l’ho fatto dopo somministrazione di Ventolin, ottenendo un significativo miglioramento.

La cosa strana è che, fino alle scuole medie, non ne ho mai sofferto. Giocavo a basket nel CSI con i maschi ed andavo come un treno. Poi sono stata ferma un anno perché dopo i 14 anni non si può più giocare misto. E ho cercato una squadra femminile: sono andata a giocare in Federazione femminile. Era un momento un po’ critico perché c’erano due squadre di diversa fascia di età e non sapevano dove mettermi e gli allenatori litigavano e io mi sentivo sempre sotto esame, facevo gli allenamenti con ambedue le squadre e partita con ambedue le squadre… e lì ho cominciato a manifestare questo sintomo, credo quindi in parte dovuto ad ansia. Poi un giorno, durante un allenamento, mi sono rotta i legamenti della caviglia sinistra e la mia “carriera” è finita… non ho più ripreso a giocare.
La cosa strana è che poi la cosa mi è rimasta tutte le volte che correvo, ma ero anche fuori allenamento quindi non saprei più dire…

E da anni ormai non corro più a tal punto da vedere cosa succede…

Fatto sta che io la broncoostruzione ce l’ho e nessuno dei miei parenti è allergico… ma ribadisco…basta curarla e si può fare tutto!

Esperimento mela fallito miseramente. Dopo un paio di cucchiaini, faccia disgustata e conati di vomito con annesso rigurgitino, per la gioia del fratello maggiore.

Ci si ritenta oggi!

Fratello maggiore che ieri sera aveva 38.6°C. Tachipirinizzato, è andato a letto alle 22.00 (sono venuti i miei a cena a sorpresa!).

Biberonato Leo alle 22.30, ha bevuto 100 ml. 

Qual è stata la mia sorpresa stanotte all’una, quando, nonostante primo tentativo di sedazione con ciuccio, ho dovuto sfoderare la tetta e, nonostante doppia tetta e allettamento, ho dovuto poi ricorrere a biberon di latte causa persistenti reclami (bevuto 100 ml!). Finalmente alle 2.30, tornata al giaciglio, sveglia di Pietro per la pipì, misurazione febbre (37.7°C): “Voglio il succo, voglio un goccio d’acqua, stai qui cinque minuti”.

Alle 5.00 nuova sorpresa, Leo ancora sveglio, nuova ciucciata bilaterale, stavolta senza giunta.

5.30, sentiamo casino in bagno: è Pietro che ci è andato da solo, ma non riusciva a slacciarsi completamente il patello e allora ha spisciazzato di sbieco dappertutto. Cambio pantaloni, cambio patello, misurazione febbre (38.6°C), tachipirina, letto.

Ore 9.00, sveglia Leo. Ore 9.50 sveglio io Pietro, misurazione febbre (36.1°C!).

Totale discese dal letto = 6. Totale risvegli >10 (complice anche il consorte che saltava sul materasso ogni volta che cambiava posizione). 

Placche in gola di Pietro viste da me ieri in apparente miglioramento.

Giornata odierna meravigliosa. Pronti per altre sfide, verso l’infinito… e oltre!

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