Sono andata a trovare la nostra amica che ha partorito dopo che mi ha giurato che non le rompevo le palle… (e anche perché mio marito è tornato dal lavoro e io gli avrei cmq mollato i bimbi per uscire un attimo nonostante le due ore al parchetto di stamattina).
Figura di merda: lei non era ancora salita dalla sala parto.
Ho incontrato i suoi genitori nella corsia che non si spiegavano chi cavolo fossi per essere lì in pole position…
Cosa ancor più bella, ho incontrato la nostra ostetrica del corso preparto:
“Welà, che ci fai?”
“Sto aspettando Fiona, ti ricordi, quella del nostro corso preparto!”
“Sì, l’ho appena incontrata…” (voi ci credete?)
“Ci ha messo pochissimo!”
“Sì me l’ha detto!” (voi ci credete?)
“Eh, sì, siamo al secondo giro, sai? Prima Beatrice, poi io, poi Maria che aspetta due gemelli…”
“Eh, sì, lo so… anche Giuseppina!”
Ora. Io credo che la nostra Giusy… ce l’avrebbe detto, no? Quindi… cara amica ostetrica… hai ciccato anche sta volta!
Alla fine vedo Fiona. Un fiore. Il marito senza pizzetto, strano. Ma a voi non frega molto, immagino.
La neonata l’ho vista un nanosecondo, mi sembrava ricciolina e moretta… insomma la copia della sorella.
La maggiore un po’ sconcertata… ma mi sembrava felice… voleva vedere la sorellina, ma l’han portata “subito” a fare il bagnetto.
Riassumo.
All’una i dolori più forti l’han convinta a uscire di casa. Arrivata alla rotonda del PS ha rotto le acque. Da lì in poi (come fu per me!) le contrazioni sono state fortissime e una dietro l’altra.
Visitata, 5 cm! La parcheggiano in sala travaglio mentre puliscono la sala parto. Entra in sala parto e le viene da spingere. E, nonostante non si fidi della sua sensazione (voleva essere rivisitata prima di spingere, come anche io avrei voluto per sicurezza), l’ostetrica la convince a “seguire il suo corpo”.
Poi si mette sul fianco destro (perchè carponi le dava fastidio). Sente bruciare (e ormai siamo esperte: è la testa che arriva!) e poi spinge tre volte in tutto… (sollecitata perchè sembrava tornare indetro dopo la prima spinta). Minima abrasione. Zero punti di sutura.
Dice che proprio male male male come l’altra volta non l’ha sentito. Che non le sembra vero di aver partorito. Il tutto in 45 minuti.
Che dire… una gran botta di culooooooooooooooooooooooooooo.
E una bella infusione di coraggio per la nostra amica gemellare.
(e chissà, magari anche per la nostra Giusy…)