24 febbraio 2012

Ieri sera avevo un aperitivo con due amiche fissato da tanto. 

“Esco. Lo sterilizzatore è in bagno con i bibe dentro. Il latte è in frigo. Magari non c’è bisogno, starò via poco.”

Manco il tempo di arrivare che squilla il telefono.

“Dove cazzo è lo sterilizzatore???”

“In bagno, te l’ho detto!”

“Ma ti pare il posto dove tenerlo? E’ mezzora che lo cerco! E questo urla come un matto”

Uomini.

Ho bevuto lo Spriz con lo stomaco chiuso.

Alle 20.30 faccio per chiamare per sapere come va ma vengo anticipata. 

“Pronto… per quanto ne hai ancora? Io non ce la faccio più, ho mandato Pietro dai vicini e Leo non mangia, rigurgita… mi esplode la testa e sono stanchissimo.”

Corro a casa. Pietro è seduto che fa un puzzle. Leo guarda la tele dalla sdraietta. Ha bevuto 60 ml e gioca con le manine.

“Beh?”

“Alla fine ha bevuto…”

Metto a letto Pietro che non sono nemmeno le 21.30. Lui crolla senza neppure aspettare il rituale libro-coccole-manina. Quasi quasi sono un po’ offesa…

Allatto Leo, che si addormenta. Andiamo a letto presto.

Ore 1.30 si sveglia Leo. Monotetta. Messo giù.

Improvvisamente rumori come di foca monaca provenienti da camera di Pietro.

Nonostante inalazione caldo-umida, timo, sciroppo di lumaca, lavaggi nasali, umidificatore in camera, il bambino ha una laringite con broncospasmo. 

Si sveglia piangendo, tossendo, ansimando. Fa davvero impressione.

Fabio si spaventa. 

“Andiamo in ospedale!”

“Ma no, facciamo noi l’aereosol!”

Broncovaleas, clenil. Poi anche inalatore.

Erano due giorni che si grattava un po’ le braccia. Ieri aveva fatto anche il bagnetto con l’amido e gli avevo messo la crema antiprurito. 

Lo guardo: tutta la pelle rilevata, gli prude tutto, tutti i graffi autoindotti che sanguinano.

Esattamente come a maggio dell’anno scorso, quando non s’è mai capito che cacchio abbia avuto. Stavolta posso dire che non è una reazione a qualche antibiotico, visto che non fa antibiotici da maggio per l’appunto. Sembra quasi che ogni volta che si fa un qualche episodio infettivo, sviluppi anche una reazione allergica. Anche agli ultimi esami del sangue c’erano gli eosinofili alti. Lui ha sempre sti cavolo di eosinofili alti. Bah.

Dopo un’ora andiamo a letto. Fabio lo vuole nel lettone con noi per monitorare il respiro.

Solo che non riusciamo a dormire, con la foca monaca accanto e tutto il resto. Io ho mal di stomaco e nausea (evidentemente è anche un problema di stress!).

Alle 3.30 si risveglia Leo. Vado ad allattarlo e decido che non è una buona idea tornare a letto con Pietro: non voglio ammalarmi. Andare nel suo letto sarebbe un suicidio. E, mentre rifletto sul fatto che sarebbe stato meglio che Fabio andasse a dormire nel letto di Pietro, prendo la trapunta e il cuscino e vado a dormire sul mio caro, vecchio divano. Sono le 4.00.

Ore 5.30, si sveglia di nuovo Leo. Mangia bene, ma mi accorgo che grugnisce. Ahia. Naso chiuso pure a lui. 

Alle 6.30 sento urlare: “Mammaaaaaa!”

Corro in camera mia e scopro che Pietro è caduto dal lettone.

“Ma cavolo! In tutte queste ore non potevi allungare ogni tanto una mano per verificare la posizione di Pietro???”

“Eh, dormivo!”

“Beato te…”

Ore 8.10, mi sveglio definitivamente. Aspetto che si alzi Pietro per vedere la situazione. Ora ha tosse, nemmeno tanta, catarrosa. La foca è scomparsa.

Chiamo la pediatra per sapere se i dosaggi che gli ho fatto andassero aumentati (erano gli stessi che faceva quando aveva un anno!). Mi dice che otto gocce di Broncovaleas sono troppe (sempre fatte anche se sul bugiardino diceva quattro e infatti mi ricordo che il mio vecchio pediatra si era incazzato e mi aveva detto: “Se dico 8, intendo 8!”). Me ne ha date da fare 5. Mezza fiala di Clenil (ok!). Il tutto in 2 ml di fisio (io facevo 2.5). 7 gocce di Tinset due volte al giorno. Non glielo porto perché secondo me c’è poco da vedere (a parte questi puntini pruriginosi, ma anche lei sostiene che probabilmente è un bambino allergico che manifesterà le sue allergie tra qualche anno e che ci può stare che durante la virosi, sviluppi una sorta di orticaria.). Siamo rimaste che se ho bisogno la chiamo sul cellulare personale oppure le mando una mail.

Ho lavato il nasino a Leonardo ed è uscito un filo di muco trasparente. Ora mi sembra vada meglio.

Io non ho mai comprato l’aspiratore nasale. So che voi vi trovate bene. Me lo consigliate? Avrei voglia di comprarlo anche per usarlo con Pietro che non si sa soffiare il naso (e che secondo me, se lo facesse, guarirebbe in metà del tempo!). Il mio vecchio pediatra però sosteneva che dopo una certa età poteva creare dei traumatismi… Non so… forse la cosa migliore è sempre il lavaggio con la fisio…

Stasera avevo la cena dalla mia amica gemellare. Ho rimandato tutto per rispetto nei confronti dei suoi bimbi, ma anche perché i suoi vanno al nido e sono sempre un po’ malaticci e ci manca solo una qualche altra sovrapposizione.

La mamma di Clara mi ha chiamato dicendo che sua figlia ha la scarlattina (sabato non ci eravamo visti perché appunto aveva vomito e diarrea). Anche questa volta diagnosi senza tampone. Anche questa volta secondo me un po’ assurda (la bambina ha fatto antibiotico settimana scorsa e, come ormai sappiamo tutte bene, dovrebbe guarire in 48 ore!). Le hanno dato un altro antibiotico. Mah.

Per fortuna che non ci siamo visti (ci siamo trovati domenica 12… non credo ci siano possibilità di contagi).

Insomma, sono vicina a tutte quelle coi bimbi malati: non mi ricordavo più come fosse angosciante svegliarsi nel cuore della notte per broncospasmo!

Speriamo passi perché anche io non ce la faccio più a non dormire più di cinque ore per notte.

E poi son terrorizzata per il Leo.

Scusate la prolissità. Se volete, cestinatemi pure. Ma io mi conforto anche solo nell’atto dello scrivervi….

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