18 ottobre 2010

Pietro adora l’acqua. Un giorno sì e uno no, se riesco, gli faccio il bagnetto. E se penso che ho rischiato di comprare una casa senza vasca da bagno! Non avrei potuto tollerarlo! Perché lui si diverte da matti. Prende la spugna la fa sgocciolare, prende i contenitori, fa i travasi, apre e chiude l’acqua e cerca di prenderla col pugno. Poi gli dico: “Fai il morto!” e lui si sdraia a pancia in su e si fa lavare i capelli. Tirarlo fuori è un dilemma. Non uscirebbe mai. E si incazza da morire quando lo prendo, anche provando come stasera a fare andar giù tutta l’acqua per dimostrargli che non ce n’è più…

Fabio gli fa far la doccia insieme, ma raramente (gli piace di meno). Rigorosamente nudi entrambi. Qualche volta Pietro si è attaccato al pisello del papà a tradimento… ma non è successo niente di grave (leggi: è ancora al suo posto). Io con lui facevo il bagno nella vasca (sempre nudi). Non mi sembra di creare problemi, l’importante è far le cose senza malizia.

Anche Pietro è interessato alla parola scritta. Indica tutte le lettere… ma non sa riconoscerle!

Mi fa morire perché ha imparato delle cosucce che ci fanno schiattare dal ridere:

  • Quando lo cambio, dico sempre: “Ehhhhh, quanta pipìììììììì!” e lui, che non capisce dove finisce una parola e dove inizia un’altra fa: “Ehhhhhh, tapipìììììììììì”
  • Se dico: “Annusa i piedi al papà!” (o all’orso, o al coccodrillo, o al nonno…) lui va lì e appoggia delicatamente il nasino e poi si stacca e con la mano destra agita l’aria per dire “Puzza puzza!”
  • L’altro giorno ero in un negozio e per distrarlo ho preso una tartaruga di legno e gli ho detto: “Tar-ta-ru-ga!” Lui da quel giorno, appena la nomini, comincia  a ripetere: “Tatta uuu ga!” Ieri sera eravamo dai miei. Ha capito che ci faceva ridere e ha cominciato a ripeterlo continuamente. E siccome noi, alla prima volta, avevamo reagito tutti esultando “Eeehhhhhhh” e battendo le mani, continuava da solo a far tutto: “Tatta uuu ga, eeeehhhhhh” + battito di mani. Io avevo le lacrime agli occhi, giuro! La stessa cosa l’aveva fatta giorni prima suonando un tasto a caso del pianoforte… Poi la “u” la dice in un modo… con tutte le labbra arricciate… da mangiare di baci!
  • Ogni tanto per esaltarlo gli cantiamo: “Pe-pi Pe-pi!” Che sarebbe lui. E agitiamo a mo’ di folla le braccia sopra la testa…. Ora lui quando si sente figo lo fa da solo…
  • Quando lo cambio prende la salviettina e se la passa sul pisello. Mi fa schiattare, anche perché poi se la passa sui capelli!

Anche noi weekend intenso. Abbiamo lasciato Pepi dalla nonna a dormire per andare a mangiare una pizza a Milano e poi andare ad una festa di compleanno + concerto alla Salumeria della Musica. Ritorno alle 2.00. Domenica abbastanza bravo, ma pranzo dagli zii di Fabio, dove non ha mangiato niente di niente. E siccome sono in fase educativa, contro tutti i pareri di tutti, non gli ho dato né frutta né dolci e l’ho lasciato nel suo brodo. La sera poi cena dai miei. S’è scofanato un pappone pazzesco. La notte un incubo. Gli ho messo una Tachi alle 20.00 perché salivava di brutto ed è uscito il canino e lui mette il dito in bocca e dice “Bibi!” Stanotte sveglia a mezzanotte, poi dall’una fino alle 3.00, poi alle 4.30 (altra Tachi), poi alle 6.00 e infine alle 7.00. Urlava proprio. Non c’era verso. Nel lettone niente, sul balcone niente. Insomma, un incubo.

Per periodo educativo intendo che sto inculcandogli il fatto che se non vuole più pappa, non deve buttarla per terra, ma la dà alla mamma o la appoggia sul seggiolone (sia che ce l’abbia in mano che nel cucchiaio). E ora vedo con gioia che fa il gesto di buttarla, ma poi mi guarda e si ferma. Poi quando mi tira i capelli o mi fa male apposta mentre giochiamo (ormai veramente raro), lo sgrido serissima anche se mi ride in faccia. Poi smetto istantaneamente di giocare con lui e me ne vado. Vi giuro che funziona. Piange disperato e mi viene dietro in lacrime cercando di attaccarsi alle mie gambe. Allora dico: “Non si fa, chiedi scusa!” O Fabio interviene e gli dice di darmi una carezza e lui allora me la dà. Io ovviamente lo perdono subito e me lo bacio tutto! L’altro giorno gli ho detto con molta calma che se voleva scendere dal seggiolone, doveva abbandonare la banana che aveva in mano. Lui ha pianto disperatamente. Voleva scendere con la banana. Alla fine s’è rassegnato, l’ha mangiata tutta e poi l’ho fatto scendere lodando la sua bravura… 

Insomma… comincia ad essere bello perché ascolta. E’ in perpetua lotta con il diavoletto e l’angioletto, ma ascolta! Anche quando fa il capriccioso e gli dico, calmissima: “Guardami in faccia!”… lui si ferma e mi guarda… Lo adoro!

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