22 marzo 2010

Ragazze, aiuto…

Stanotte gemitini vari e qualche colpo di tosse tipo foca monaca. Stamattina Fabio è andato al lavoro e io ho svegliato Pietro per misurargli la febbre prima di sentire il pediatra:

-pannolino smerdato di cacca molle 

-temperatura rettale 39.5!

Si è scolato due bibe di camomilla tiepida (per fortuna) e poi mi ha ri-diarreato tutto, compresa la supposta di Tachipirina. Ora gliel’ho rimessa, se la butta fuori, provo con le gocce…

Sono andata quasi in panico. Non l’ho mai visto così sofferente, respira tutto affannoso.
Finalmente ho preso la linea col pediatra e lo porto là alle 11.00. Gli fa anche un esame del sangue, mi ha detto. Sto contando i  minuti. Veramente, sono un po’ agitata, anche perché sono sola.

Aggiornamento:

Ok. Siamo stati dal pediatra. Il bimbo verso le 10.00 era già più simpatico, più fresco e parlottante. E’ venuta in mio soccorso mia suocera. Lo abbiamo rinfrescato con un po’ di pezzuole bagnate e quando sono uscita per andare dal pediatra aveva 38°C. Prima di uscire ha fatto un ruttino, seguito da un’emissione solido/liquida giallognola che attribuirei a catarro ingerito. Pazienza, gli mettiamo un bavaglino di protezione…

Ok, mi dico, ce la posso fare anche da sola. Congedo mia suocera (ERRORE!) e metto il bimbo in macchina. Già mi sovviene che anche io non sono per niente in forma: rantolo quando respiro, mi gira la testa e ho tutti dei dolori muscolari… ma vabbeh.

Arriviamo, parcheggio. Tiro fuori Pietro dal seggiolino e mi accingo a piedi.

Al semaforo della gelateria, senza emettere verbo né scomporsi, Pietro comincia a vomitare LITRI di acqua (probabilmente camomilla allungata di succhi gastrici). Inonda se stesso, me, la borsa dell’Inglesina, le strisce pedonali, il marciapiede. Conati a ripetizione con scrosci annessi sul selciato mentre attraverso la strada. Gli automobilisti fermi al rosso mi guardano allibiti. Una signora: “Oh… il bambino….!” E io: “Sì, signora, lo sto giusto portando dal pediatra!” E intanto penso: “Oddio, come faccio??? Adesso vomiterà per tutto lo studio!” Invece, si ferma e, fresco come una rosa, sorridendo e parlottando mi permette di giungere a destinazione. Io masarata di vomito dappertutto (ma era proprio acqua! Lo so che dovevo dargliene poco per volta, ma fischia, erano passate tre ore da quando l’aveva bevuta, pensavo l’avesse digerita!). A voler ben guardare m’è andata anche bene: se l’avesse fatto in macchina??? O nel lettino??? (ahi, lo so, me la sto gufando…)

Insomma, gli hanno punto un ditino per il prelievo del sangue. Non ha globuli bianchi alti, solo una lieve neutrofilia relativa (che il pediatra dice essere normale a questa età) e la PCR (indice infiammatorio) è sotto soglia. Dice che ai polmoni non c’è niente di particolare, gola un po’ rossa, orecchie ok. Mi dà delle bustine astringenti nel caso abbia ancora diarrea (cosa che non si è per ora ripetuta) e mi dice che posso provare a dargli un po’ di pastina.

Peso: 9.6 Kg (sottostimato, dice, ovviamente perché più leggero di oggi non potrebbe essere).

Altezza 74.5 cm (già che c’era gli ha fatto la visita di controllo: non lo vedeva da gennaio!)

Mi ha detto che di Tachipirina posso dare la 250 mg (e io che ancora gli davo la 125 mg! Sarebbe dai 10 Kg in su, comunque!). Niente antibiotico, secondo lui è un virus. E quindi (anche se secondo me è mooolto improbabile) è qualcosa di diverso da me (visto che io ho preso l’antibiotico) o forse era un modo gentile per dirmi che anche io non avrei dovuto prendere l’antibiotico perché ero “da virus”. Fatto sta che ho un catarro paura e spero solo che lui non lo sviluppi come me…

Siamo tornati a casa. La pastina l’ha schifata, ne ha mangiata poca. Poi s’è addormentato. Alle tre s’è svegliato e ha ancora 39.4°C. Ora gli ho messo la Tachipirina 250 mg e gli ho dato POCO da bere.

E che Dio ce la mandi buona.

Io boh…credo di non star bene ancora, ma non riesco a concentrarmi sui miei sintomi per esserne certa. Diciamo che se espiro, rantolo. E ho nausea.

Comunque ragazze, che pena! Lo so che ci siete passate già tutte, ma, Dio, che tenerezza!

Nel suo bodino, con i piedini all’aria, gli occhietti supplichevoli, le manine protese a cercare una carezza… il mio piccino quanto è indifeso!

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