28 luglio 2009

Ed eccoci di ritorno dalle tanto sospirate vacanze al mare.

Devo dire che il bilancio è stato buono.

Cattolica non è la nostra meta-tipo, ma è stata l’ideale dato le circostanze (noi con Pietro, Francesca con Clara di un anno, Eliana incinta al settimo mese di due gemelli).

Il primo giorno siamo arrivati in spiaggia alle tre e mezza. Temevo per il caldo ed ho aspettato le quattro e mezza sotto la tettoia della casetta del bagnino. Dopo di che, siamo andati sotto l’ombrellone. Da quel pomeriggio in poi, Pietro ha praticamente stazionato sempre sotto l’ombrellone. L’ombra era fresca e c’è sempre stato del bel venticello marino. Gli ho comprato una bandanina per coprire le orecchie ma mi sono accorta solo dopo che le orecchie non le copriva affatto. In ogni caso, sotto la capottina della carrozzina si stava da dio: niente vento, niente sole, niente aria stagnante. Scendevamo in spiaggia verso le dieci e tornavamo su verso mezzogiorno e mezza. Il sole a quell’ora è bello alto, ma ribadisco che Pietro non pare ne abbia risentito affatto: in spiaggia arrivava che dormiva. Io facevo un bagno e poi prendevo il sole. Verso le undici si svegliava e pasteggiava con la mia tetta (salata). Dopo di che tornavo a fare il bagno con la mia amica e la bimba nel salvagentino a mutandina (non vedo l’ora che Pietro compia un anno!). E poi si tornava su per pranzo.

Il pomeriggio, mentre tutti gli altri andavano a fare il sonnellino, Fabio, Pietro ed io andavamo nella piscina dell’albergo (all’aperto) dove ovviamente non c’era nessuno ed a quell’ora era tutta in ombra. Leggevamo sdraiati sui lettini. Pietro o dormiva o stava sveglio nella sua carrozzina. Poi, quando ci raggiungevano gli altri, o andavamo in spiaggia fino alle sette o restavamo lì a prendere il sole che passava tra i palazzi dalle tre alle sei.

Un giorno ha fatto caldissimo. Un caldo intorno ai 38-40 gradi dovuto al fatto che s’era alzato lo scirocco. Siamo stati in piscina come tutti i pomeriggi. Pietro mangiava ogni due ore. Gli bagnavo la testolina schizzettandogli un po’ dell’acqua del biberon in testa (acqua che comunque continua a disdegnare: al massimo ha bevuto 20 ml).

Una signora passa di lì proprio mentre lui piangeva che dovevo dargli da mangiare: “Ma siete pazziiiiii! Povera creatura!!! Mettetela in stanza con l’aria condizionata!!!”. La “povera creatura” nel frattempo aveva smesso di piangere. Ma era troppo tardi. Io e Fabio ci guardiamo e ci chiediamo se davvero stiamo esagerando. Sai, non avendo nessuno che con sguardo oggettivo ti dice fin dove puoi arrivare, ci siamo chiesti se il bambino fosse davvero troppo esposto. Sperimentiamo così il tentativo di lasciarlo in stanza con i walkie-talkie accesi. Non appena entriamo in stanza, scoppia un pianto dirotto: la bocca tutta girata in basso, sguardo da madonnina infilzata, manine che afferrano i capelli…

Insomma, non ce l’abbiamo fatta. Direte voi: avrà pianto per altri motivi!  Però…quando uno smette appena gli dici che non lo lasci più e lo riporti fuori… qualche dubbio che avesse capito esattamente che stavamo per mollarlo lì ti viene!

Due volte siamo riusciti a lasciarlo in stanza da solo e anche per alcune ore. Il trucco è portarlo su quando già dorme, che non si accorge. Devo dire che è strano essere lì, in piscina con tuo marito e non vedere la carrozzina accanto o pranzare senza. Ogni due per tre ti chiedi oddio dov’è il bambino. Io penso sia stato utile a tutti e tre sperimentare queste emozioni. 

Punti clou della vacanza:

-Pietro dormiva nella culla messa a disposizione dall’albergo: per la verità un lettino. E’ stato emozionante vederlo nel lettino, sembrava grande. Di notte è stato bravissimo. Dormiva tutta notte e si svegliava verso le 5.00 per la poppata. Lo rimetto sempre giù che è sveglio e si addormenta sempre da solo, anche di giorno (non pensavo che fosse una cosa così strana, come dite voi!)

-Siamo stati all’acquario di Cattolica: molto bello ma nel bel mezzo della visita era orario poppata. Durante la vacanza ho tirato fuori la tetta in ogni dove (manca giusto la chiesa). Ma il record per ora posso dire sia stato in piedi camminando davanti alla vasca degli squali…

Praticamente il bimbo stava all’aria aperta dalle 10.00 di mattina all’una di notte (dormiva sul patio durante le nostre partite a briscola chiamata. Ero terrorizzata che una volta a casa avrebbe voluto stare tutto il giorno sul balcone. Invece è bravo da due giorni.

Segnalo solo un episodio assurdo. Lui che si sveglia alle due di notte letteralmente sghignazzando alla luna. Siamo corsi di là io e Fabio. Rideva proprio. Boh.

Oggi ho l’appuntamento dal pediatra. Spero non mi dica che ha le orecchie rosse…ma non credo. Il massimo che ho notato era la palpebrina inferiore un po’ arrossata dall’aria condizionata della macchina dopo il viaggio…

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