Ragazze, sono stata un po’ latitante perché in questi giorni, davvero, non ho avuto un attimo.
Non che in realtà sia cambiato qualcosa nel menage con due bimbi. Ma fondamentalmente perché ho sempre un mucchio di cose da fare.
Leo dorme sempre soprattutto di giorno. Mangia ogni tre-quattro ore. Verso sera è il suo momento “no”. Vuol dire che per esempio X-Factor me lo guardo con Leo in braccio e che ogni tanto lo attacco o ogni tanto ha bisogno delle pacchette sulla schiena con una frequenza inferiore alle tre ore.
E se non lo faccio, non è che urla a squarciagola, ma si lamenta, si contorce, insomma vedi che è sofferente. Dalle 19.00 alle 23.00 è il periodo che sta più sveglio e reclama un po’ d’attenzione.
La cacca la fa bene, ma ogni tanto per tutto il giorno fa solo puzzette bagnate e poi magari la sera (come ieri sera) mi sfodera un merdone che esce fuori dal patello (e io che me l’ero gufata dicendo che non era mai accaduto! E’ già successo due volte e qualche volta in più con la pipì!).
La notte da circa sette giorni si sveglia solo una volta. Diciamo che, se l’ultima ciucciata è attorno alle 22.30-23.00, poi mi si sveglia verso le 4.00 di mattina e poi verso le 8.00. Ieri l’ho pesato: 5700 g (dopo il merdone oltretutto!). Diciamo che le mie fisime sul latte (che ovviamente ho avuto, anche se non ve ne ho parlato) per ora sono da mettere da parte. Il fatto è che, quando ho avuto bisogno di tirarmelo (sono andata ad un congresso a Milano una mattina), sembrava non venir fuori niente. E poi ho smesso di usare le coppette assorbilatte perché in effetti non succede quasi più di sgocciolare (ovviamente l’altra notte mi son bagnata tutto il pigiama).
Poi l’altra sera siamo andati al concerto al Blue Note e ho provato a tirarmi il latte. All’inizio non veniva niente. Poi, cambiando un po’ l’inclinazione e insistendo, è come se si fosse sbloccato di botto e ho cavato un bel 120 ml. Oltretutto, avendo saltato la poppata, per tutta notte avevo due belle tettone. Ma solitamente di giorno son proprio molli e basta che il bimbo reclami con più frequenza per farti pensare che di latte non ne hai abbastanza. Su certe cose l’esperienza non ti insegna abbastanza!
Una sera siamo anche andati al ristorante giapponese con i miei genitori per il loro anniversario. Abbiamo portato Leo (che ha dormito tutto il tempo), mentre Pietro ha dormito da mia suocera.
Altro colpo di vita è stato andare ad un altro congresso a Milano, questa volta anche con Fabio perché d’ora in poi dovrà occuparsi (ironia della sorte) anche lui di rene. Era il giorno del blocco del traffico per cui abbiamo preso la metro. E’ venuto anche Leo. Mi guardavano tutti sconvolti. Al Marriott Hotel mi si è avvicinata una e mi fa: “Complimenti! Lo sai che solo in Svezia si usa portare i bimbi ai congressi? Hai due palle così!” Io ho risposto che comunque non ero sola, che c’era mio marito. E poi ho guardato Leo e mi son detta, cavolo, son proprio fortunata. Il ritorno in metro è stato un po’ delirante, troppa ressa, ma siamo sopravvissuti nonostante la carrozzina.
Ora che è passato un po’ di tempo sono certa che Pietro non era così pacifico: alla sua età eravamo a Cattolica al mare e mi ricordo che la cena la passavamo con Pietro in braccio, anche se poi si addormentava quando lo mettevamo giù per il giretto.
Ora, visto che le cose vanno piuttosto bene, volevo giusto gufarmela un po’.
Pietro è molto bravo e affettuoso. Non so come ho fatto a non rendermene conto prima, ma fondamentalmente i giorni in cui picchiava, mordeva, rispondeva male e capricciava sono sempre coincisi con i giorni in cui stava male o aveva la tosse. Come se il fatto di star male, di per sé, lo rendesse irritabile. Attualmente è proprio bravo, mi riempie di baci. Con Leo ogni tanto mi dice di smettere di allattarlo, oppure se dico che mi sa che devo allattarlo mi dice: “Mi sa di no, secondo me ha perso il ciuccio”. Ogni tanto come oggi, che sono stata coi bimbi e la suocera all’Ikea, se lo prendo in braccio per impedirgli di fare qualcosa che non deve, reagisce: mi prende la faccia con le mani e fa come per graffiarmi. Poi gli dico: “No, Pietro, non farlo!” e lui si trattiene e mi dà un bacio.
Sta anche resistendo a non smontare l’albero di Natale (sotto ricatto ovviamente che Babbo Natale non gli porta il regalo!).
A proposito:
“Che regalo vorresti per Natale, Pietro?”
“Lo voglio blu.”
“Mmmm, ok, blu, ma cosa?”
“Un regalo blu!”
“Sì, ma cosa? Una macchinina, un trenino, un giocattolo…?”
“Un libro.”
Così mi tocca di comprargli un libro blu…
Per quanto riguarda cacca e pipì siamo tornati ad essere bravi, con qualche svista per la pipì.
La nanna è ancora un punto un po’ dolente. Non si sveglia praticamente più di notte, ma l’addormentamento è ancora difficile. Nonostante il rituale inventato da me (coccole, libro, succo, manina) che dura cinque minuti a dir tanto, poi ultimamente continua a chiamare mamma, si inventa la pipì (che poi però fa davvero), canta, urla “Uhhhhhhhhhhhhhhhh!” e poi aggiunge: “Mamma, io sono pazzo!” (e su questo punto Fabio è molto sensibile, teme veramente secondo me che il bambino pensi di essere pazzo e corre di là per dirgli che non è vero che è pazzo. Credo dipenda dal fatto che lui una volta ha detto “Guarda, Pietro, la mamma è pazza!” mentre gli urlavo qualcosa…).
Per cui, nonostante io mi rifiuti di mandarlo a letto più tardi delle 21.15-21.30, molto spesso sta in ballo fino anche alle 23.00 o fino a quando effettivamente anche noi non spegniamo la luce. Però, per consolare le mamme con un figlio o quelle che ne aspettano un altro o quelle che ne aspettano due, in questa circostanza, venendo a coincidere come già detto con il momento di attenzione maggiore di Leo, io me ne sbatto. Lo lascio urlare e continuo a fare quello che stavo facendo, perché se no non vai a casa più. Fabio mi aiuta, ma chiaramente Pietro vuole me. E questo mi fa un po’ paura perché in effetti stiamo troppo tempo insieme io e lui. E di notte se si sveglia vuole me. E per giocare vuole me. E per far la pipì tendenzialmente vuole me. Insomma, anche se Fabio volesse far di più, non credo servirebbe (ricordo sempre con piacere il fatto che qualche vostro marito si alzasse di notte quando eravate incinte…) perché Pietro non l’accetterebbe. Ieri sera però ero al telefono con Leo attaccato alla tetta e Fabio ha messo da solo a letto Pietro con anche intermezzo di cacca sul vasino e bidet…
Da un paio di giorni, oltre ad aver accorciato l’orario nanna pomeridiana ad un’ora e mezza, sto provando a metterlo giù prima, verso l’una e mezza anziché le due e un quarto. Per ora non ha sortito molto effetto. C’è anche da dire che si stanca di meno. Perché mia suocera lo porta via poco tempo e poi fuori fa freddo e ci son dei giorni come ieri che è stato chiuso in casa con me tutto il giorno. Poi Fabio l’ha fatto uscire mezzoretta per andare all’Iper, ma è chiaro che il bimbo non si sfoga!
Però voglio condividere con voi questa cosa che mi ha fatto molto felice.
L’altro giorno mi son detta che non era possibile non poter uscire di casa da sola con i due bimbi.
Per cui mi son fatta venire un’idea. Ho messo un mini-zainetto sulle spalle di Pietro (regalatomi da una collega e mai usato) con la scusa di metterci dentro la motoretta della lego. Poi ho detto “ti attacco la bandiera” e gli ho legato allo spallaccio una sciarpa di velluto che non metto mai.Gli ho detto di fare il bravo e siamo usciti con la carrozzina. Lui per la verità è stato attaccato praticamente sempre alla carrozzina, ma io da dietro intanto lo tenevo di nascosto per la sciarpa in modo che se fosse scappato, quanto meno sarebbe caduto!
E’ caduto lo stesso (rompendosi il labbro contro la carrozzina), ma solo perché non ha visto una piccola buca. Nonostante ciò sono stata contentissima. Abbiamo attraversato più volte la strada, siamo andati al parco giochi e abbiamo giocato un’ora sullo scivolo e altalena.
Insomma, c’è speranza!!!
Ora che me la sono gufata su tutta la linea, vi saluto…
PS Noi con la verdura siamo messi malissimo. Io cucino meno di tutte, nonostante sia a casa. La verdura è quella del pappone preconfezionato della Mellin…
Una sera ha mangiato il minestrone (non passato!) fatto da Fabio. Forse siamo noi che non gliela proponiamo. Cruda, mai provato…