Ok, come volevasi dimostrare, i gemelli sono nati il 13, che io ero a Vicenza. Li ho visti sabato in modo che, facendo le dodici ore, almeno ho avuto una nota positiva a fine mattinata. Piiiiiiccolini! Ma con tutte le cosine al posto giusto: incredibile la natura!
A Vicenza mi sono proprio rilassata e divertita, forse troppo. Il congresso è stato piacevole, sono proprio contenta di non essermelo perso. Poi ci sono state le cene a scrocco (una da una ditta farmaceutica e una proprio offerta dal congresso). Si è mangiato (e bevuto!) un sacco e mi sentivo un po’ degenere… mi dicevo, ma io sono una mamma e la mia amica mi rispondeva: “Sì, ma alla fine hai sempre 29 anni come me!”
Aperitivo in centro, partita dell’Italia in un bar, bagno nella piscina (privata!) della gestrice del B&B (la piscina ovviamente non era inclusa, era proprio sua, ma ce l’ha concessa!). Venerdì poi, al ritorno, ci siamo fermati ai Giardini Sigurtà vicino a Peschiera del Garda: un parco/giardino botanico dove abbiamo fatto un giro con la guida e poi abbiamo preso il sole e fatto capriole a piedi nudi nell’erba morbidissima fino all’ora del rientro. La sera poi, tornata a casa, sono pure andata con Fabio e i bimbi a sentire Franco Cerri…
A casa, nel frattempo, mia mamma e Fabio si barcamenavano con Leo. Mia mamma contentissima di potersi sbaciucchiare il secondogenito senza interruzioni, Fabio un po’meno contento dei vari risvegli (hanno pure messo una bomba nel locale dei cinesi sotto casa facendo svegliare tutto il palazzo).
Al mio ritorno era esausto (anche per una serie di casini sul lavoro), tanto che un suo collega anziano gli ha detto: “Ai miei tempi la moglie non si sarebbe mai permessa di andare via e lasciare i figli a casa. Vedi di fare tornare a casa tua moglie presto perché così non ti possiamo più vedere al lavoro”. Alla fine però mi ha confermato che Leo era bravissimo a parte i due/tre risvegli notturni di default… quindi, pur rendendomi conto che sono stata molto fortunata e appoggiata da tutti in questa mia pazzia, non credo che tre notti di risvegli possano davvero massacrare una persona, ma mi rendo conto che il senso di responsabilità sia stato alto.
Infine, Pietro ha trascorso la sua settimana al mare con i nonni. Anche il nonno è rimasto (che doveva stare solo due giorni). Ovviamente “è stato bravissimo” e “ha mangiato tantissimo”…
Al telefono a Vicenza l’ho sentito un paio di volte. “Salutami il Leoooooooo” gridava, ignaro che il Leo fosse a casa. Oppure: “Siamo all’acquario di Genovaaaaa… ho visto i pinguini, le meduse, i delfini…” Insomma, un loquace di uno…
Nostalgia di casa, zero. Meglio. Quando ieri sera, uscita dal lavoro alle 20.30, me lo trovo davanti al parcheggio di casa (dove ho tirato su tutta la famiglia per andare a cena dalla nostra amica senza nemmeno far tappa in casa), stento a riconoscerlo, abbronzato, con il suo solito eritema da sole su tutto il corpo, i dentini luccicanti. Corro giù e spalanco le braccia e lui mi dice: “Mamma, mamma!!!” e mi corre incontro. Lo prendo in braccio e mi riempie di baci sulla bocca… una scena da film, vi giuro, mi sono commossa tantissimo…
Oggi schiumetta e poi due ore di bici nel parco. Pietro sembra davvero cresciuto in una settimana: racconta storie, fa osservazioni interessanti (“Mamma, il sole sta tramontando, non credi?”), usa vocaboli nuovi, si veste tutto da solo prendendo i vestiti dall’armadio e mettendo anche le scarpe e mi sembra anche più maturo e paziente (nessun capriccio per fare pipì o lavarsi i denti)… che il Brazelton abbia ragione riguardo al compimento dei tre anni?