Mi guardano e sorridono. Ma talvolta il sorriso è un po’ sbieco e imbarazzato.
“Che bel bambino!”
“Grazie!” rispondo sfuggendo lo sguardo compassionevole.
Santiago è intenibile e si fracassa dappertutto.
Ha imparato a salire da solo sulle seggiole, pericolosissime. Una volta, mentre ci provava, gli è scivolato il piedino e ha battuto il muso sulla seduta.
Appena si avvicina alla poltrona gli urlo “NO!” e lo vado a prendere.
Si arrampica sul divano, sale sulla spalliera. “NO!”. Ma non si rassegna.