Non ce la siamo sentiti di chiedere alle nonne di tenere SG di notte. E così, mentre marito e amici andavano in trasferta a Roma a vedere il concerto di Venditti e De Gregori, regalo di Natale del 2019, prima che la pandemia costringesse a svariati rinvii, sono rimasta a casa con il bimbo (rifiutandomi di portarlo con noi all’Olimpico, proposta da Telefono Azzurro avanzata da Fabio).
Le notti, in effetti, non danno segno di miglioramento. A parte che, se si sgarra una sera, la paghi per due giorni, ma questo dovrebbe essere noto a me, pluripara attempata. Come ad esempio quando siamo stati alla Festa Sarda, dove Santiago si è rifiutato di dormire nonostante scarrozzamenti vari per tutto il parco e ninne nanne reiterate. Rincasati a mezzanotte, poi per due giorni non ha voluto saperne di addormentarsi prima delle 23.00. Ma, trasgressioni culinarie a parte, anche quando il bimbo, come da scheda programmatica, va a letto alle 21.00, si sveglia ancora plurime volte.
Sarà colpa mia e dei biberon di latte che elargisco senza ritegno. Fatto sta che piazza sempre un risveglio attorno a mezzanotte e uno alle 3.30. Poi uno alle 6.30. E si scola circa 600 ml di latte. Ho pensato di tentare di dargli solo acqua per vedere che effetto fa, vi dirò quando troverò il coraggio di fare la prova. Il ciuccio da solo non lo tacita. Di buono c’è che scaldo il biberon (che ho già preparato la sera prima, si ok, lo so, non si dovrebbe riscaldare il latte ricostituito etc etc etc), glielo piazzo in mano e torno a letto. Qualche volta mi riaddormento subito. Qualche volta no, come stanotte, che sono stata in ballo dalle 3.30 alle 5.45 con pensieri vari (chi è causa del suo mal pianga se stesso).
Recentemente siamo stati a trovare i nonni in collina e i bimbi sono stati molto bravi, stranamente. Con Pietro, fresco tredicenne, ultimamente facciamo un po’ fatica perché si trova nella fase della ribellione su tutti i fronti: polemico coi genitori, manesco con suo fratello, riesce a litigare persino con quello di sette mesi. Leo invece è molto servizievole, sia nelle mansioni domestiche che quando gli chiedo di dare un occhio al fratellino. Santiago a casa spesso è esigente, vorrebbe stare sempre in braccio o in stanza con me. Talvolta è impossibile allontanarmi anche solo per sistemare la cucina perché comincia a strillare dal tappeto. A casa dei nonni però è stato angelico: seduto sul seggiolone o nel passeggino era tutto una profusione di sorrisi a quattro denti. Bastava lo si guardasse e gli si parlasse. In sostanza vuole essere sempre al centro dell’attenzione.
Dopo aver raccontato a mia madre della passione di SG per i miei capelli e averle buttato lì tra il serio e il faceto che avevo intenzione di acquistare un “parrucchino della buonanotte”, ecco che salta fuori che lei un parrucchino all’uopo ce l’ha davvero. Trattasi di elastico per i capelli dotato di extension castane di discreta lunghezza, che è subito stato requisito e collaudato. Negli ultimi giorni ho provato ad utilizzarlo e devo dire che un pochino funziona. Ma il pargolo non è tonto. L’odore non è quello giusto e probabilmente neppure la consistenza. Non ci casca del tutto, ma quando lo depongo nel lettino, sostituire il feticcio ai capelli veri talvolta ha sortito il risultato sperato.
A fine maggio abbiamo fatto il richiamo del meningococco e qualche giorno fa la visita pediatrica di controllo: pesa 9.7 Kg (75-90esimo percentile), è lungo 72 cm (75-90esimo percentile) e ha una circonferenza cranica di 47 cm (90-97esimo percentile). Ho spiegato che alla fine, soprattutto su insistenza di fabio, la visita neurologica per i tremori in fase di addormentamento non l’abbiamo prenotata, nella speranza che vadano, come pare, riducendosi autonomamente. La dottoressa non sembrava particolarmente contenta, ma neppure preoccupata. Abbiamo concordato di proseguire con i monitoraggi.
Tra pochi giorni partiremo per la prima vacanza (tennistica) con famiglia al completo. Speriamo vada tutto bene…