Quante cose sono successe in questi giorni!
Nuove esperienze per mamma e bimbo!
Intanto la mamma si è buttata e ha deciso di iscriversi ad un torneo di tennis dopo un anno circa dall’ultimo al quale ha partecipato senza sapere, all’epoca, di essere già incinta.
Il torneo si teneva ad un quarto d’ora da casa, l’orario di gioco era previsto per le 12.30. Alle 14.00 la mamma usciva dal campo vittoriosa, felice tanto quanto incredula. Il piccolo problema era che la partita successiva si sarebbe svolta alle ore 15.00! Tornata a casa, la mamma ha allattato, si è cambiata ed è tornata in campo. Questa volta ha perso, ma non gliene è importato molto: era esausta e l’avversaria era più brava. Ma soprattutto era fiera di se stessa: aveva portato a casa una vittoria dimostrandosi nuovamente competitiva!
Un altro episodio degno di nota è stata l’uscita a cena con due amiche. Questa volta su richiesta più o meno velata del papà, la mamma si è portata appresso Santiago, non senza una certa riluttanza. Dopo poco tempo nella carrozzina, il bimbo ha manifestato il desiderio di essere preso in braccio. E quando è arrivato il branzino, il pargolo era ancora lì. Proprio in procinto di buttar giù l’ultimo boccone la mamma ha colto tra un battito di ciglia e l’altro, per un fugace nanosecondo, lo sguardo della nanna. Non ha perso un attimo. Orizzontalizzato il neonato sulle ginocchia, gli ha coperto gli occhietti con il tovagliolo e lo ha osservato stramazzare in un secondo. Alla fine l’ha pure travasato nella carrozzina, potendosi godere il tortino al cioccolato in santa pace prima di allattare. Esperimento riuscito!
Infine: abbiamo assaggiato il latte artificiale. La mamma, stufa di tentare invano di tirarsi il latte tra una poppata e l’altra, impiegando un’ora e mezza per cavare 50 ml, ha scritto una lettera all’ostetrica del consultorio chiedendo lumi. Il consiglio è stato quello di tirare il latte da un seno al posto della poppata. Cioè di dare un seno solo a poppata e tirare dall’altro alla stessa ora. Questo perché era impossibile, a quanto pare, che la mamma riuscisse a tirare il latte tra una poppata e l’altra (vale a dire dopo un’ora e mezza, allattando ogni tre ore) in quanto i seni sarebbero stati ancora vuoti. L’ostetrica però non teneva conto che dare un solo seno a Santiago probabilmente non sarebbe stato sufficiente. La mamma ha quindi effettuato un paio di volte la fantomatica “doppia pesata” ed ha appurato che, dando entrambe le tette, Santiago riusciva ad ingerire circa 150 ml. Figuriamoci con una sola! Ha deciso quindi di provare a saltare una poppata serale sostituendola con il latte artificiale, anche per verificare se, in caso di emergenza, il bambino gradisse. Il bambino ha gradito, sì. Mentre beveva ribaltava all’indietro gli occhietti e la mamma pensava a quanto latte in più stesse mandando giù per godere a quel modo. Immaginate quindi la sorpresa quando, satollo, Santiago ha smesso di ciucciare dal biberon esattamente dopo aver ingerito 150 ml! La mamma, rincuorata e nuovamente fiduciosa nelle proprie capacità galattofore, lo ha messo a nanna sperando che, almeno, il latte artificiale “riempisse” di più, come qualcuno suole dire. Immaginate dunque nuovamente la sorpresa quando, esattamente tre ore dopo, il bambino si è svegliato come da prassi per mangiare nuovamente. La poppata successiva è stata al seno, che questa volta era bello pienotto e ha permesso un successivo pit stop solo dopo quattro ore e mezza.
In conclusione:
-Santiago Gabriele ama il latte Humana, (quasi) tanto quanto ama quello della mamma
-Al momento il latte artificiale resta una buona opzione per quando la mamma si assenta per due o tre ore e non è riuscita a tirare il latte
-Il latte artificiale può sostituire una poppata serale, garantendo seno pieno a quella successiva
-La mamma probabilmente smetterà di provare a tirare il latte