Nel corso della settimana, a parte il cane, la diarrea l’abbiamo avuta tutti, iniziando da Pietro. Leo ha anche sviluppato un modesto raffreddore. Io ovviamente ho tamponato tutti per il Covid: tutti negativi. Non nascondo che però la cosa mi ha messo di cattivo umore, Santiago ha preso a starnutire in modo un po’ troppo frequente e io mi sono sorpresa a gridare ai bambini di stargli lontano, per l’amor del Cielo. In più la piaga ha colpito anche me e, anche se è durata una sola mattina, sommata a tutti gli altri acciacchi non è stata piacevole.
In particolare il problema di allattamento ha evidentemente comportato una mia errata postura per cui sento un dolore urente nella parte alta della schiena ogni volta che mi muovo e specialmente quando mi approccio al cambio pannolino. E poi, il maledetto tunnel carpale non dà segno di miglioramento. Sapevo ci volesse tempo, ma la sensazione è che invece vada peggiorando. Credo che la spiegazione sia legata al fatto che, mentre prima limitavo i movimenti al minimo indispensabile e dormivo con i tutori per i polsi di notte, adesso uso le mani in maniera continuativa e la posizione con la mano flessa sull’avambraccio è praticamente un must nel momento in cui ho in braccio il bambino. Se di giorno le parestesie sono costanti ma sopportabili, di notte la situazione peggiora drammaticamente. Non sento più le prime tre dita delle mani bilateralmente e, se ho la sventura di aver compresso anche il nervo ulnare, mi formicolano anche le ultime due dita. Poi fanno male. E quando le muovo avverto le scosse elettriche. Mentre la mano sinistra ogni tanto mi sembra quasi (quasi) guarita, la destra rimane 24 ore su 24 intorpidita. Spero passi presto: dal momento del parto ho perso 9.5 Kg, sicuramente buona parte erano dovuti a ritenzione idrica.
Tornando a cose ludiche: ieri mattina mi sono alzata alle 6.50 per portare i bambini a messa perché i grandi avevano appuntamento con la finale delle ATP finals a Torino accompagnati da papà. A parte la sensazione di morte incipiente quando è suonata la sveglia (l’ultima poppata risaliva a un’oretta prima) devo dire che mi son sentita molto in gamba. Anche perché dopo sono andata a pranzo dai suoceri, con cane al seguito e solito siparietto della madre single con cane e carrozzina sulla Panda di cortesia. Peccato che al momento di seguire la partita da casa in TV, sperando di vedere inquadrati sugli spalti i miei tre uomini, alle sei di sera la testa mi crollava letteralmente sul petto…