11 novembre 2012

Animiamo il forum con un argomento sempre molto discusso: la cacca.

Pietro non aveva più problemi di “incontinenza” né di cacca né di pipì.

Una sera fa la cacca e mentre Fabio lo pulisce gli domanda chi lo pulisca a scuola. Sapevamo che era la sua maestra, la quale fa portare a ciascun bimbo una scatola di salviettine all’uopo, tanto che una volta anche Pietro aveva detto che veniva pulito con le salviettine (a casa nostra mai e questo mi aveva dato la conferma che fosse vero). Invece lui risponde candidamente che nessuno lo pulisce. E spiega: “Perché io vado da solo a far la cacca, poi quando finisco chiamo, ma il salone è lontano, bisogna fare una curva, e non mi sentono”. E quindi? Guardiamo le mutandine e scopriamo (l’avevo notato anche la sera prima, ma era stato il primo episodio) che sono sporche di cacca come quando un bimbo si gratta il buchino e lascia il marroncino. Dico che non va bene e che da domani deve dirlo alla maestra. La mattina dopo dico alla baby sitter di far presente la cosa all’asilo. Ero convinta che il problema si verificasse perché magari Pietro diceva di andare a fare la pipì e poi invece faceva la cacca e che quindi la maestra, vedendolo riapparire, non si ponesse il problema di chi l’avesse pulito…

Immaginatevi la mia sorpresa quando la baby sitter mi porta le scuse della maestra che conferma che in effetti non lo sentono quando chiama! Punto primo, e se mi cade nel cesso? E se si fa male in bagno? Cosa vuol dire che non lo sentono? Punto secondo, mi stai dicendo che un bambino ti dice che va a fare la cacca e quando lo rivedi non ti passa nemmeno per la testa di chiedergli chi lo ha pulito? Salta fuori che i mezzani e i grandi possono andare in bagno da soli, ma i piccoli no. E allora, va bene che Pietro è avanti etc, ma è sempre un bimbo di tre anni e mezzo! Mi è dispiaciuto molto perché della sua maestra ero proprio contenta…

Ebbene, dopo due giorni che diciamo a Pietro che non deve andare da solo in bagno, che se ci va e non lo sentono deve andare a chiamarli con i calzoni abbassati e chiedere di essere pulito, che se non si fa pulire il culetto dopo è normale che pruda il buchino etc… me lo vedo tornare a casa con i vestiti di scorta perché: “…non ho fatto in tempo ad andare in bagno e ho fatto un po’ di cacca addosso”. Addosso? Ma scherziamo? E il giorno dopo (venerdì), stessa scena. Insomma, il solo fatto di averne parlato, ha fatto sì che lui enfatizzasse la cosa. A casa ieri e oggi, nessunissimo problema. Cacca e pipì al momento giusto, in bagno autonomo giorno e notte, chiama tutte le volte per essere pulito. Sarà solo un momento? Io spero, ma se capita ancora che ha il culetto sporco mi incazzo davvero…

Capitolo due, molto in auge anche questo: la nanna.

Sono lieta di comunicarvi (e di gufarmi) che nelle notti tra mercoledì e giovedì, giovedì e venerdì e venerdì e sabato, Leonardo non si è MAI svegliato! Il trucco? Nessun trucco: finalmente il bimbo ha abbastanza interneuroni per capire come afferrare e portarsi autonomamente alla bocca il biberon di latte che lascio dentro il lettino. Finalmente, perché fino a un mese fa lo trovavo urlante con il biberon stretto sotto l’ascella…

Ebbene, purtroppo sono anche tre notti che Pietro si palesa nel nostro letto alle 4.00, costringendoci (ma a volte lo fa il papà) a riportarlo di là…

Stanotte Leo s’è svegliato e ieri sera ha anche fatto storie per dormire (ultimamente riesco a metterlo giù alle 20.15!). Ma attribuisco tutto al fatto che non mi sembra in formissima (sta tossendo anche ora che vi scrivo in tempo reale nel lettino).

In tutto ciò volevo dirvi che tornare a dormire dopo più di un anno è un’esperienza mistica, che auguro a tutte le mie colleghe nottambule…

PS: anche Pietro non era capace di soffiare il naso. Sapete come ho fatto? Gli ho detto di immaginare di spegnere una candelina con il naso. E poi… siccome non capiva, gliel’ho fatto fare! Proprio così, con la candelina vera! Alla fine ha capito! E quando non riesce gli ricordo della candelina…

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