16 agosto 2012

Dunque.

Inizio con il dire che invece di ottenere l’effetto sperato (parlare del Leo che si alza 9 volte sperando che smettesse di farlo), ovviamente ho ottenuto l’effetto indesiderato (parlare del Pietro che non si sveglia di notte nonostante le cannonate e ritrovarmelo sveglio per tre notti di fila per acqua, pipì e “paura del gallo che canta alle 4.00 di mattina” – maledetto il tipo che s’è comprato un gallo sotto casa).

Detto ciò…

Stanotte alle 4.00 di mattina partiamo per il mare. Traghetto a Savona alle 7.00. Arrivo a Calvi alle 14.00.

Pregate intensamente per noi.

Soprattutto per il viaggio, ma ancor più per la convivenza in sei con tre bimbi nel bilocale dei miei. 

Oggi mia mamma mi ha chiamato sconsolata dopo che ieri sera ha assistito all’ennesima prepotenza di Pietro nei confronti del fratello (spintonato al suolo con tanto di bogiata sul tappeto) e nei confronti della Claretta (presa di wrestling, “chiave” e immobilizzazione al tappeto eseguita n volte).

Mi ha detto che il bambino è maleducato. Che teme fortemente per il futuro. Che tra tutti solo io cerco di metterlo in riga (con una serie di rimproveri estenuanti in modo da non fargliene passare manco una, tipo ieri che ha buttato per terra il brick del succo e io ho preteso che tornasse a raccoglierlo mentre tutti dicevano “vabbeh”), peccato che io non ci sia mai e che quindi, mio malgrado, mi ritroverò un bambino ingestibile. Che al Leo spetta un destino simile. Che già il Pietro non è abituato a seguire orari rigidi (in realtà va sempre a letto alle 21.30, ma ieri eravamo a casa dei miei a cena e in questi casi fa tardi con noi) e il Leo men che meno (va a letto sempre alle 21.00 e questo lo trovo assurdo anche io in quanto Pietro alla sua età dormiva alle 19.30. Non lo faccio però perché “è il secondo e coi secondi si molla su tante cose”. Bensì perché se lo metto a letto prima, non dorme. E comunque non è un dormiglione. Anche al pomeriggio è tanto se fa due ore… Per cui secondo me dipende anche dal bambino!).

Credo che mia mamma abbia ragione.

Sono abbastanza disperata perchè mi sembra di lottare coi mulini a vento. Tutti dicono che è una fase. Ma Pietro è sempre stato “leader” e prepotente con i bimbi piccoli anche all’asilo nido, ancor prima di passare per la fase dei morsi, quando semplicemente li abbracciava e li faceva cadere. Credo anche io che il comportamento permissivo o la tattica del “distrailo che smette” non siano giusti. Però è vero che non sono a casa abbastanza per poter cambiare le cose e che mio marito non è come me.  E a volte temo sia troppo tardi.

Mi auguro di sopravvivere nei prossimi 15 giorni. E cercherò di fare del mio meglio per “rieducarlo”. Anche se con la Clara di mezzo… sarà un’impresa.

Devo andare in PS. Scappo.

Datemi consigli se vi va.

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