Ieri sera siamo usciti per tre quarti d’ora per salutare un nostro carissimo amico che parte per fare il medico in Africa. Io ho bevuto centellinando un’acqua tonica e non ho toccato cibo. Pietro l’avevamo preventivamente accompagnato da mia suocera e abbiamo deciso di lasciarlo lì a dormire.
E per fortuna.
Perché ho passato una notte da incubo alzandomi tra i conati di vomito (senza poi vomitare niente). Stamattina ho detto, vado al lavoro. Ma appena mandata giù mezza tazza di the, mi sono ritrovata a dover correre in bagno. Alla fine son rimasta a casa e a mezzogiorno avevo pure 38°C di febbre! Ho preso una Tachi e ora son sfebbrata. Con la diarrea ho smesso (credo). Mi sono appena fatta una pastina, che ho tenuto giù. Ma ho ancora tutto un rivolgimento di pancia e dei crampi acuti…
Uffa! E oltretutto ogni giorno che sto a casa me lo scalano dal mio “onnicomprensivo di 30 giorni annui di assenza” (malattia, ferie e malattia del bimbo). Non è giusto!