Ieri sera Pietro dormiva bello soave, ma abbiamo dovuto svegliarlo per la spipettata di antibiotico (il papy gliel’ha iniettato per metà mentre dormiva, ma poi si è svegliato!). Non l’avessimo mai fatto!
Il bimbo si è attivato… e non ne voleva più sapere di dormire. Mi guardava con aria supplichevole per avere un po’ di bibe di camomilla (era tutto il giorno che non beveva), ma io cercavo di dargliene poco per il terrore puro che tossisse forte e vomitasse tutto (antibiotico compreso), cosa già accaduta. E lì è un casino perché oramai per dargli l’antibiotico ci metti mezz’ora! Stringe le labbra e “Pprrrrrrrrrrrrrrrrr” ti fa la pernacchia (è ufficiale: è il verso del fastidio. Significa: “Ho male ai dentini” ma soprattutto: “Non ne voglio piùùùùùùùùùù!”). Poi sgambetta e ad ogni sgambettata si sposta su e giù di 20 cm, che mirargli la bocca diventa un’impresa da certosino. Infine, anche il caro vecchio sadico trucco di farlo ridere e sprizzare lo stantuffo a tradimento ha fatto cilecca: ora ride a gengive strette. Ultima spiaggia: la vitamina D in gocce: oramai gli piace così tanto che la fai sgocciolare da un punto bello alto in modo che spalanchi la bocca tutto stupito e allora… zac! scarichi l’arma…
Insomma, io lesinavo sulla camomilla e lui strillava e io mi sentivo una torturatrice.
Alla fine ho ceduto incrociando le dita e all’alba delle 23.30 (per me è tardissimo!) si è addormentato. Per poi svegliarsi tre volte tra l’una e le due… A turno io e Fabio (io completamente intontita con naso chiuso e tube -di Eustachio- ripiene, lui in semi-sonnambulismo -stamane ha negato di essersi alzato-) siamo andati a confortarlo…
Stamattina: sorpresa! Il pargolo ha fatto colazione con 150 ml di lattone. Poi, stando ai racconti della nonna, ha mangiato passatino di verdura con liofilizzato di vitello (siamo regrediti al lio!) senza vomitare. Alle 15.40 appuntamento dal pediatra. Ce l’ha portato Fabio uscendo prima dal lavoro.
Io, che al lavoro ci sono andata con due occhiaie così e col naso tutto toppo, mi sono scapicollata per raggiungerli là. Arrivo al portone che lui esce… Ho perso la visita!!! Tutta colpa del solito paziente che, mentre ti stai recando all’armadietto… “Scusi…? Posso chiedere a lei…?….” E io: “Sì….. dica… (ma porca….)” Ma lasciamo stare. Cerco di farmi raccontare tutto da Fabio, ma lui non è logorroico come me e allo stesso modo non ama i dettagli.
Deduco che Pietro ha una forma di bronchite asmatiforme. Praticamente è come se soffrisse di asma allergico. Ma in realtà la bronco costrizione non è dovuta ad un allergene, bensì è la reazione all’affezione delle vie respiratorie. Questa cosa succede abbastanza frequentemente nei neonati e non è detto che poi determini il fatto che il bimbo sviluppi l’asma. Ma ovviamente, essendo il fratello di Fabio iperallergico ed avendo il mio pediatra chiesto se ci fossero casi di allergici in famiglia, io già mi vedevo Pietrino a dieci anni, in un angolino del campo da calcio con il suo fazzolettino mucillaginoso in tasca, il Ventolin in mano e un lacrimone così giù per la guancia, guardare, sibilando e tossendo, i suoi migliori amici giocare al pallone fra risa e schiamazzi… E vabbeh, dai, lo so che essere asmatici è il minore dei mali, così come so che la prima bronchite asmatiforme non fa primavera (si capisce?), ma concedetemi questo volo…anche perché è proprio quello che immaginavo, non mento!
Comunque il pediatra ci ha sgridato per aver messo “solo” 5 gocce di broncodilatatore nell’aerosol (lui ci aveva detto 8 x 2, ma noi avevamo letto sul bugiardino che 8 è per adulti e che per i bimbi andava scalato e abbiamo deciso di darne meno… MAI CONTRADDIRE IL PROPRIO PEDIATRA). Ci ha praticamente triplicato la dose (ora ne deve fare 6 x 3) al che mi sono preoccupata. Cioè, la tosse in effetti è l’ultimo sintomo rimasto (ora mangia e beve e non ha febbre), ma ha acquisito realmente uno strano suono: sono accessi catarrosi ma il catarro non si muove, non so come spiegarlo, e lui diventa tutto rosso con le lacrime e sembra che tossisca e non prenda mai fiato, tanto che se lo guardi, ti vien voglia di prenderla tu una boccata d’aria! Insomma… spero che questo calvario finisca. E se penso che è solo il primo di tanti malanni…
Dulcis in fundo: Fabio sta male, ha nausea e mal di stomaco e stasera non ha mangiato.
Per fortuna ci sono le belle notizie: Pietro parla tantissimo, ora dice anche “Pa-pa” e “Ma-ma”, ma non mi sembra ancora che lo faccia con cognizione di causa. Se gli chiedi dov’è la mamma, mi cerca e idem col papà ma non mi sembra che ci chiami davvero. Le manine non le vuole battere (mia suocera lo sta cercando di ammaestrare, ma non ottiene niente!). E ciao-ciao? Al massimo si guarda la mano tutto stupito mentre la gira da un lato e dall’altro!
Pazienterò! Il suo forte (mi dite voi) che è il girarsi e rigirarsi da solo (pancia in su e pancia in giù)… e io che pensavo che fosse la cosa più normale del mondo! Ognuno ha le sue gioie e i suoi dolori.