Beh, di Pietro non sto ad elencarvi tutti i suoi momenti di disobbedienza, tutti i: Nnnnnnnnnnnnnnoooooooooooooo!” urlati con voce che perfora i timpani, tutti i: “Non mi piace!” che ultimamente dice di qualunque cosa, dal cibo, alla nanna, al fare la pipì…
Ha iniziato a dire anche le parolacce (mi sembrava strano che non le dicesse!).
In particolare, se io dico che deve fare la nanna, che è l’ora della nanna e che quindi se proprio non vuol dormire deve giocare da solo perché io devo fare i fatti miei, lui mi risponde: “E allora io faccio i cassi miei!”
Oppure, una volta m’è caduta una cosa e ho detto: “Ma porca!” E lui: “Pocca puttana!”
Abbiamo fatto finta di niente, perché forse sarebbe stato peggio.
Darei però il mio contributo per la rassegna: “Ma anche vostro figlio…” con tre casi.
- Ma anche vostro figlio è nella fase CACCA? Tutte le domande hanno come risposta la parola CACCA. “Cosa vuoi mangiare?” “Cacca.” “Sai chi ti viene a trovare oggi?” “La cacca.” “Cosa vuoi disegnare?” “Cacca.”
- Ma anche vostro figlio canta le canzoni storpiando le parole e sostituendo una consonante a rotazione a tutte le altre? Tipo “Fra’ Martino”: “Caccacchico caccacaro, cocchi cu! Cocchi cu! Cocca che caccache, cocca che caccache, chic coc cac!” (Ovviamente ho scelto una consonante a caso!)
- Ma anche vostro figlio… si mangia le unghie??? Non riesco più a tagliargliele perché non ce le ha…credo che questo sia l’ennesimo esempio sbagliato che diamo noi genitori, senza nemmeno accorgercene!
Cambiando argomento…
Dopo inutili tentativi di dare l’omo di frutta a Leonardino… ho provato con il pappone!
Ok che sia ieri che oggi aveva ciucciato da me, mezzo dormiente, alle 7.30 di mattina, prima che io uscissi per tornare a casa mia.
Ok che l’ho tirato fino alle 11.30.
Ok che l’ho trovato che forse si sarebbe mangiato anche una ciabatta.
Ma me l’ha mangiata praticamente tutta!!!
Già non capisco se la faccio in modo corretto, ma non me ne frega niente.
Dei 200 ml di brodo che dovrebbero essere… non so quanto sia in realtà perché non lo misuro. Dei 4 cucchiai di crema di riso… ne metto un tot ad occhio perché secondo me 4 cucchiai la lasciano praticamente liquida. Poi una spolverata di parmigiano (dovrebbe essere un cucchiaio) e un tot di olio (dovrebbe essere un cucchiaio). Fatto sta che mangia, fa ridere, sbattendo le mani e urtando il cucchiaino che devo stare attentissima a non farmelo strappare. Poi lo ciuccia come se fosse un biberon. E ieri, tra un boccone e l’altro, urlava pure. Diciamo che non capisco bene quando non ne vuole più. Perché anche quando serrava la bocca, se trovavo uno spiraglio, ci ficcavo il cucchiaino e lui deglutiva senza lamentarsi. Ho smesso perché mi sembrava davvero troppo. Ieri poi alle 15.30 ho provato a dargli la tetta, ma non l’ha voluta nonostante miei contorsionismi. Alle 17.30 Fabio ha provato a dargli l’omo di pera, ma niente. Praticamente il pappone l’ha stoppato fino alle 19.00, ora in cui gli ho dato la tetta e l’ha presa bene. Poi biberone artificiale 160 ml alle 23.00.
E, nonostante questo, sveglia all’una (tutto pisciato, ho dovuto cambiare tutto il letto e ho perso un’ora di sonno) e alle 4.00.
In ogni caso, sono molto contenta, anche se, ora che ve l’ho scritto, sicuramente domani non mi mangerà niente.
Stamattina non avevo nessuno che mi tenesse Pietro. Per caso la mia donna delle pulizie mi ha chiesto se potesse venire oggi anziché domani… e le ho lasciato Pietro nell’ora che sono andata a fare la pappa a Leo. Spettacolo! Ovviamente s’è fermata dal fare le pulizie. Ma li ho trovati proprio bene insieme, che leggevano un libro. Lei ha uno o due anni più di me, una bimba di sette anni circa e uno di tre appena compiuti. Pietro la conosce da un anno praticamente e si trova sempre molto bene. Lei mi ha anche detto che è stata licenziata da una signora e che rimane disponibile per qualunque cosa. Insomma, da non avere baby sitter, ad averne anche una di scorta!
Cara amica, sono felice che il pesce sia stato reintrodotto senza problemi di allergie (però che sbattita! Sarà proprio necessario tutto ‘sto casino? Pure le feci adesso devi tenere?)
Anche io in questi giorni sto ripensando ad un anno fa, quando ci hanno ricoverati per una settimana. E’ già passato un anno. Ricordo perfettamente le emozioni. Io ho pianto entrando nel reparto di pediatria perché non potevo credere che mio figlio venisse davvero ricoverato. Per il prelievo, ti dirò, mi sforzavo di sorridere e lui, fino alle prime tre volte, guardava il serpentello rosso e sembrava ben tollerare (l’ultimo prelievo invece l’ha cominciato a voler evitare non appena ha riconosciuto il luogo… Ora sono anche più grandi!). Traumatica invece la notte dell’infusione, passata in bianco seduta accanto a lui sul letto grande a tenergli fermo il braccio, che oltretutto si agitava nel tentativo spasmodico di grattarsi tutta la pelle rilevata. Insomma… Hai ragione, meno male che è passata! Auguriamoci che nessun altro di noi debba vivere queste emozioni e stiamo su!
Infine, in risposta a voi: come già scritto nella mail della valigia dell’ospedale… io i calzini di notte glieli metterei! Anche Leo in questi giorni non li metteva più. Ma mi rendo conto che in effetti è tornato a fare freddo.
Ci sta che dormano meglio se meglio coperti (me l’ha insegnato mia mamma!)