Cara amica, non ho risposto subito perchè hai scritto alle 23.22!
Io e mio marito a quell’ora siamo già a letto (da un’ora almeno) e lui a volte si addormenta sul divano alle 21.30!
Non ti spaventare delle tue reazioni. Ti dirò… non volermene, ma a me la tua mail ha fatto sorridere! Perchè di scene come quella descritta da te come unico esemplare, a casa nostra ne avrò viste decine!
Quando Pietro ci si mette, altro che bambino stronzo! Fa apposta a urlare per svegliare Leonardo e, più gli dico di star zitto, più urla. Mi sono ritrovata anche io a prenderlo e lanciarlo sul letto mettendogli la mano sulla bocca che sembravo un’invasata che lo volesse soffocare!
Una volta l’ho lanciato nel suo letto e s’è anche morso la lingua da solo nel salto (pensa come mi sono sentita!). A volte lo prendo per le spalle e lo porto in camera scaraventandolo nel suo angolo del castigo… A volte è il papà che perde il senno e molla tre scapaccioni di fila (quando magari non dico che non ce ne volesse nemmeno uno, però solo uno!)
Pietro, da questo punto di vista, è sempre stato bastardo e dispettoso (spegne la musica di papà, spegne il computer mentre scrivi, rovescia l’acqua più e più volte…). Insomma, ti leva davvero la calma di dosso!
Non ti spaventare, secondo me è NORMALE.
Qualcuna di noi forse non l’avrà mai sperimentato, ma io credo che quasi tutte le mamme lo abbiano fatto.
La differenza con te è che loro non lo dicono!
Per quanto riguarda la varicella, forse non mi ero spiegata bene…
Su Pietro ritenevo impossibile che il contagio non fosse avvenuto, visto come era stato appiccicato a Clara al mare, bevendo dallo stesso bicchiere e affini. Anzi, mi sembra di aver preso tutte le precauzioni necessarie anche nei confronti degli altri bimbi chiudendomi in quarantena nei giorni “topici” per l’infettività (e quindi anche precedenti alle vescicole).
Vi dirò, ero quasi delusa all’idea che potesse non farla: dopotutto sono a casa dal lavoro e poi, una volta fatta, è fuori dalle balle. In più, sapendo che avremmo iniziato lo Zovirax, ero molto tranquilla anche per il discorso cutaneo.
Il discorso è un po’ diverso per Leonardo.
Sebbene concordi con voi nell’affermare che ovviamente Pietro ha avuto modo e tempo di contagiarlo, la mia pediatra sostiene che potrebbe essere effettivamente coperto dai miei anticorpi per cui non è detta l’ultima parola. Il fatto è che, se avessi voluto evitare a tutti i costi il contagio, avrei dovuto separarli prima.
E allora perché separarli ora? (A parte che va bene una settimana/dieci giorni, ma quindici giorni sarebbe troppo anche per i miei suoceri).
Si dice che il secondo caso intrafamiliare sia sempre più pesante e credo che questo sia motivato dalla permanenza del neo infettato in uno stesso ambiente con carica virale elevata. Io spero che, nel momento in cui Leo sia stato contagiato, l’essere poi stato lontano dal fratello, soprattutto nel momento di esplosione delle vescicole, possa essergli stato di giovamento e tradursi quindi in una forma più lieve. Anche perché la mia pediatra ha detto che a lui lo Zovirax non lo dà.
Che cosa spero? Non lo so… forse davvero questo: che la faccia, ma lieve, così ce la leviamo dalle balle anche per lui.
Infine, sì, è una sbattita. E poi io e mio marito non ci vediamo praticamente mai. E poi quando vado a casa devo sistemare tutto (lavatrici, lavapiatti, bagni, letti) e stare al contempo con Pietro per pochissimo tempo. Ma ci sono dei lati positivi. Qui da mia suocera, come ora, Leo dorme e non c’è nessuno in casa. Faccio quello che voglio, vado su internet, mangio, guardo la TV, leggo e… studio! Vuoi mettere? Io mi sento in ferie…