Bollettino di guerra:
Leo, dopo l’esantema esordito domenica sera, ha sviluppato congiuntivite purulenta e da mercoledì anche la febbre, che ieri è arrivata a 39°C. Pur non avendo mangiato nulla, stanotte attorno a mezzanotte ha vomitato a letto. Cambiato il lettino, rideposto il bimbo, successivo nuovo vomito e nuovo cambio letto. Stamattina solo 37.9°C. Speriamo bene.
Io sono uno straccio per via di questo “raffreddore”, se così si può chiamare. Ho il naso completamente occluso da litri di muco verde per cui sto prendendo antibiotico locale. Tuttavia credo che passerò all’antibiotico sistemico perché l’aspetto è proprio batterico e ho cominciato lunedì e non vedo via d’uscita. Stanotte mi sentivo morire, mi svegliavo con naso chiuso bilateralmente e fame d’aria.
Il piede va abbastanza bene, anche se ieri mi faceva più male del solito. Un po’ perché è inevitabile appoggiarlo un po’ anche se non dovrei, un po’ perché ho ridotto il quantitativo di antinfiammatorio. L’altro ieri sera siamo usciti al ristorante con amici e mi sono pure divertita. Ieri sera è uscito solo Fabio e non è stato facile mettere a letto Leo. In questi giorni mia suocera alle 16.00 va a prendere Pietro a scuola. Fino a ieri me lo portava e si teneva Leo fino a dopo cena (Pietro a casa da solo è proprio come non averlo!). Ma siccome Leo ora è malato, ieri ha tenuto Pietro e oggi bissiamo.
Certo, con Leo non è facile. A meno che non mi obbedisca. Per esempio se gli dico: “Facciamo la pappa” lui annuisce e corre al seggiolone e allora per me non è un problema sollevarlo e mettercelo dentro. Ma se gli dico: “Ci cambiamo il patello” e lui in bagno non ci viene manco morto, per me diventa un problema perché devo seguirlo con le stampelle per tutta la casa e poi trascinarlo per mano mentre saltello su un piede solo fino al fasciatoio, dove lui comincia a urlare e a contorcersi. Per fortuna la mattina ho la babysitter che se ne occupa fino alle 12.30 circa, ora in cui lo mette a dormire. In questo modo io dormo fino alle 9.30-10.00 circa (non accadeva da anni!). E io poi nel pomeriggio ho quasi tre ore per me. Le ore effettive da gestire sono dal risveglio del pomeriggio fino a sera. Anche perché Fabio sta venendo a casa tardi tutte le sere, anche dopo le 19.30.
Ricapitolando, alla fine la mia capa mi ha chiamato per dirmi che il primario ha detto di non preoccuparmi e di stare pure a casa qualche giorno che “ci pensa lui”. Non so cosa voglia dire, ma credo significhi che non mi toglierà le ferie. Ergo, tutta questa settimana sono stata a casa. Grazie per le vostre proposte di aiuto e di venirmi a trovare, ma vi ammalereste tutte!
Lunedì devo fare una lezione a degli studenti di medicina e quindi vado per forza. E mi diranno (spero) quale sarà il mio destino: tornare in ambulatorio, affiancata però almeno da uno studente (perché non posso mica alzarmi ad ogni paziente a visitarlo!) oppure che ne so, dedicarmi alla stesura di alcuni lavori di ricerca che avevo in sospeso con la mia relatrice e magari cominciare a scrivere la mia tesi (con un anno di anticipo è vero, ma ciò che faccio ora viene buono anche tra un anno, tanto i dati ce li ho già!).
Un bacione a tutte…